Come funziona l’ansia? può arrivare a farci agire, pensare, in modo diverso dal nostro solito?
Buongiorno.
Vi scrivo per avere maggiori delucidazioni riguardo all’ansia.
Penso di soffrirne ma non so in quale misura, se grave o lieve.
Mi succede spesso che mi rendo conto di aver passato giorni di ansia solo dopo averli vissuti, e precisamente me ne accorgo quando mi sento di nuovo bene.
Iniziò a sentirmi male, trascorro quel periodo credendo di star bene per poi uscirne e capire che in realtà avevo appena vissuto un periodo di ansia.
In poche parole, non riesco a capire quando mi viene ansia, quando c’è l’ho, se non quando mi è già finita e mi sento molto meglio rispetto a prima.
L’unica cosa che mi fa sorgere il dubbio di averla mentre la sto avendo, sono i pensieri che faccio.
Quando sto bene sento le emozioni, mi sento innamorata e connessa al mio ragazzo, non penso al futuro in modo disastroso e non penso a quando i miei moriranno.
Quando invece mi sembra di avere l’ansia, penso al fatto che avendo solo 22 anni, anche se ho trovato un ragazzo fantastico (e nel mio profondo penso davvero che siamo compatibili in tutto! Stiamo bene, io lo sento anche empaticamente.
Farebbe di tutto per me, è un ragazzo molto sensibile e di cuore grande come lo sono io, buono e per me è la persona giusta.
A volte penso che vorrei che lui diventasse il padre dei miei figli, perché penso sia il ragazzo migliore che ci sia per me! Sono fiera di averlo trovato) mi viene la paura ormai quasi certezza che ci lasceremo.
Perché tutti si lasciano.
Dopo qualche anno di vita insieme, si lasciano perché non si amano più ma si vogliono un gran bene, si stufano, vogliono altro.
Inoltre penso che non possa rimanere fino a 70 anni o più con me senza prima farsi altre esperienze, magari provare cosa vuol dire toccare un seno prosperoso visto che io non ne ho, oppure ho paura io di arrivare un giorno a desiderare altro (ho più paura del contrario, però).
Ma dopo aver detto tutto questo, a volte penso anche di non amarlo più davvero, che non siamo giusti insieme! Ma se sopra ho scritto il contrario, come mai a volte penso queste cose?
È l’ansia a farmi venire questi pensieri o sono io a pensarli perché c’è qualcosa che non va?
Inoltre mi viene anche la paura di quando perderó i miei, come farò a vivere da sola senza di loro.
Non immagino a quando dirò le frase mia mamma era... mio papà era...
Questi pensieri mi fanno stare veramente male da un anno, non riesco ad allontanarmi troppo da casa quando vado via, non mi godo il presente perché mi spaventa il futuro, non capisco il senso di vivere per avere queste sofferenze e poi morire, dopo aver visto morire i genitori e magari aver avuto altre disgrazie.
Perché penso così negativo?
Sono depressa?
Tartasso il mio ragazzo con le mie paure e lui è sempre presente e sicuro di me, pronto a consolarmi ma stufo di vedermi star male.
Ho ansia?
A volte ho vertigini, a periodi apatia, senso di vuoto, derealizzazione.
Mi manca la serenità.
Non mi diverte più nulla davvero.
Non ho più il controllo di me stessa.
Che fare?
Vi scrivo per avere maggiori delucidazioni riguardo all’ansia.
Penso di soffrirne ma non so in quale misura, se grave o lieve.
Mi succede spesso che mi rendo conto di aver passato giorni di ansia solo dopo averli vissuti, e precisamente me ne accorgo quando mi sento di nuovo bene.
Iniziò a sentirmi male, trascorro quel periodo credendo di star bene per poi uscirne e capire che in realtà avevo appena vissuto un periodo di ansia.
In poche parole, non riesco a capire quando mi viene ansia, quando c’è l’ho, se non quando mi è già finita e mi sento molto meglio rispetto a prima.
L’unica cosa che mi fa sorgere il dubbio di averla mentre la sto avendo, sono i pensieri che faccio.
Quando sto bene sento le emozioni, mi sento innamorata e connessa al mio ragazzo, non penso al futuro in modo disastroso e non penso a quando i miei moriranno.
Quando invece mi sembra di avere l’ansia, penso al fatto che avendo solo 22 anni, anche se ho trovato un ragazzo fantastico (e nel mio profondo penso davvero che siamo compatibili in tutto! Stiamo bene, io lo sento anche empaticamente.
Farebbe di tutto per me, è un ragazzo molto sensibile e di cuore grande come lo sono io, buono e per me è la persona giusta.
A volte penso che vorrei che lui diventasse il padre dei miei figli, perché penso sia il ragazzo migliore che ci sia per me! Sono fiera di averlo trovato) mi viene la paura ormai quasi certezza che ci lasceremo.
Perché tutti si lasciano.
Dopo qualche anno di vita insieme, si lasciano perché non si amano più ma si vogliono un gran bene, si stufano, vogliono altro.
Inoltre penso che non possa rimanere fino a 70 anni o più con me senza prima farsi altre esperienze, magari provare cosa vuol dire toccare un seno prosperoso visto che io non ne ho, oppure ho paura io di arrivare un giorno a desiderare altro (ho più paura del contrario, però).
Ma dopo aver detto tutto questo, a volte penso anche di non amarlo più davvero, che non siamo giusti insieme! Ma se sopra ho scritto il contrario, come mai a volte penso queste cose?
È l’ansia a farmi venire questi pensieri o sono io a pensarli perché c’è qualcosa che non va?
Inoltre mi viene anche la paura di quando perderó i miei, come farò a vivere da sola senza di loro.
Non immagino a quando dirò le frase mia mamma era... mio papà era...
Questi pensieri mi fanno stare veramente male da un anno, non riesco ad allontanarmi troppo da casa quando vado via, non mi godo il presente perché mi spaventa il futuro, non capisco il senso di vivere per avere queste sofferenze e poi morire, dopo aver visto morire i genitori e magari aver avuto altre disgrazie.
Perché penso così negativo?
Sono depressa?
Tartasso il mio ragazzo con le mie paure e lui è sempre presente e sicuro di me, pronto a consolarmi ma stufo di vedermi star male.
Ho ansia?
A volte ho vertigini, a periodi apatia, senso di vuoto, derealizzazione.
Mi manca la serenità.
Non mi diverte più nulla davvero.
Non ho più il controllo di me stessa.
Che fare?
[#1]
Potrebbe essere che sta sviluppando un disturbo d’ansia per cui tende a pensare a diverse cose tutte insieme preoccupandosene.
Può essere utile una valutazione specialistica per stabilire effettivamente la presenza di malattia ed una eventuale terapia specifica.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Può essere utile una valutazione specialistica per stabilire effettivamente la presenza di malattia ed una eventuale terapia specifica.
Dr. F. S. Ruggiero
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 799 visite dal 29/02/2020.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.