L'ansia anticipatoria è curabile?
Salve.
Due anni fa ho iniziato una relazione con una persona di 15 anni più grande di me, che ha delle caratteristiche molto positive che so che non troverò mai più in nessun altro, al contempo ho scoperto avere anche lei delle problematiche irrisolte, con cui ci amplificavamo a vicenda i vari disturbi pur volendoci bene.
Dopo un po' di tempo, ho iniziato a sentirmi male, e per farla breve vi dico che alla fine mi è stato diagnosticato il disturbo borderline (io ho 36 anni e sapevo già di avere il disturbo depressivo).
Dopo un anno di cognitivo-comportamentale sono riuscita ad uscire dai sintomi (voglia di farla finire, allarmi, terrore, angoscia).
Ho avuto un'infanzia di abbandoni e abusi, durante la vita sono stata lasciata molto male dalla persona che volevo sposare e sono susseguiti dei lutti e relazioni distruttive con brutte persone che mi hanno pesantemente scosso e messo addosso la paura di nuove relazioni.
Anche se poi è arrivata lei con cui stavo veramente bene... finché non sono partiti anche i suoi disturbi (forse anche lei borderline e/o dipendente).
La malattia mi si è attivata durante un periodo in cui stavo cercando di prendermi delle responsabilità, e tante ne ho prese, come finire gli studi, fare corsi per il lavoro e una relazione seria, ma questa non sono riuscita a portarla avanti, sia a causa dei miei disturbi sia a causa di quelli dell'altra persona (scatti d'ira che poi non ricorda o minimizza, che mi spaventano), però ci sentiamo e tutto potrebbe riaccadere.
In questo momento non sto facendo terapia anche per questione economica e mi si è attivato un pensiero ridondante, quando mi avvicino a lei o se penso di stare di nuovo insieme, mi viene una forte ansia, penso alla differenza di età e sono terrorizzata dal fatto che possa venirle una malattia tipo tumori o alzhaimer, qualsiasi cosa per cui io debba vederla soffrire, o girare per ospedali o dovermi occupare di lei, forse perchè sono stata caregiver dei miei nonni e soffro troppo per la paura della sua morte, di vederla invecchiare ecc, e la tengo lontana, perchè poi ho paura di scappare e lasciarla da sola.
Non capisco più se ho l'ansia per via della paura abbandonica o se perché non voglio in realtà la relazione, che finora è stata sia bellissima quanto estenuante.
Come faccio a capirlo?
Decidessi di starci ancora, come gestire l'ansia?
Psicofarmaci consigliati?
Grazie
Due anni fa ho iniziato una relazione con una persona di 15 anni più grande di me, che ha delle caratteristiche molto positive che so che non troverò mai più in nessun altro, al contempo ho scoperto avere anche lei delle problematiche irrisolte, con cui ci amplificavamo a vicenda i vari disturbi pur volendoci bene.
Dopo un po' di tempo, ho iniziato a sentirmi male, e per farla breve vi dico che alla fine mi è stato diagnosticato il disturbo borderline (io ho 36 anni e sapevo già di avere il disturbo depressivo).
Dopo un anno di cognitivo-comportamentale sono riuscita ad uscire dai sintomi (voglia di farla finire, allarmi, terrore, angoscia).
Ho avuto un'infanzia di abbandoni e abusi, durante la vita sono stata lasciata molto male dalla persona che volevo sposare e sono susseguiti dei lutti e relazioni distruttive con brutte persone che mi hanno pesantemente scosso e messo addosso la paura di nuove relazioni.
Anche se poi è arrivata lei con cui stavo veramente bene... finché non sono partiti anche i suoi disturbi (forse anche lei borderline e/o dipendente).
La malattia mi si è attivata durante un periodo in cui stavo cercando di prendermi delle responsabilità, e tante ne ho prese, come finire gli studi, fare corsi per il lavoro e una relazione seria, ma questa non sono riuscita a portarla avanti, sia a causa dei miei disturbi sia a causa di quelli dell'altra persona (scatti d'ira che poi non ricorda o minimizza, che mi spaventano), però ci sentiamo e tutto potrebbe riaccadere.
In questo momento non sto facendo terapia anche per questione economica e mi si è attivato un pensiero ridondante, quando mi avvicino a lei o se penso di stare di nuovo insieme, mi viene una forte ansia, penso alla differenza di età e sono terrorizzata dal fatto che possa venirle una malattia tipo tumori o alzhaimer, qualsiasi cosa per cui io debba vederla soffrire, o girare per ospedali o dovermi occupare di lei, forse perchè sono stata caregiver dei miei nonni e soffro troppo per la paura della sua morte, di vederla invecchiare ecc, e la tengo lontana, perchè poi ho paura di scappare e lasciarla da sola.
Non capisco più se ho l'ansia per via della paura abbandonica o se perché non voglio in realtà la relazione, che finora è stata sia bellissima quanto estenuante.
Come faccio a capirlo?
Decidessi di starci ancora, come gestire l'ansia?
Psicofarmaci consigliati?
Grazie
[#1]
Un nuovo sintomo richiede una nuova valutazione per un trattamento conseguente.
La situazione va inquadrata anche nella considerazione del suo disturbo di base.
Pertanto, dopo una visita psichiatrica diretta potranno eventualmente essere indicati dei prodotti farmacologici da assumere nel suo caso.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La situazione va inquadrata anche nella considerazione del suo disturbo di base.
Pertanto, dopo una visita psichiatrica diretta potranno eventualmente essere indicati dei prodotti farmacologici da assumere nel suo caso.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 18/02/2020.
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