Disturbo non specificato
Buonasera, scrivo perché non so più cosa fare.
Da quasi due anni, dopo un primo episodio di derealizzazione (anche se non ne sono sicura che si tratti di questo) nato da una riflessione sulle dimensioni dell'universo mentre ero fuori con il mio fidanzato, non sono mai più tornata quella di un tempo.
Da quel giorno di marzo 2018 mi sono sempre fatta tante domande sull'esistenza in generale, senza trovare ovviamente risposte soddisfacenti.
Provo spesso un angoscia che riesco a gestire mettendola da parte, ma ormai questa sensazione fa da sottofondo ad ogni momento della mia vita, bello o brutto che sia.
Ho iniziato l'università, ho un ragazzo da due anni che fra alti e bassi e tanti dubbi ho capito di amare molto e che voglio al mio fianco, ma nonostante ciò dopo anni di terapia, rimuginamenti, tantissime ricerche e tentativi di capire cosa mi succede, non riesco ancora a capirlo e a risolverlo e mi sento come in trappola di queste brutte sensazioni.
È come se avessi paura della vita.
Vorrei poter vivere la mia vita normalmente senza rimuginare ogni giorno su mille problemi (che vanno da quelli fuori dal mio controllo come problemi ambientali a piccoli problemi quotidiani come la voglia di studiare) e potermi concentrare sul presente e sulla mia vita, ma qualcosa a me incomprensibile me lo impedisce.
Passo dal pensare che ogni aspetto della mia vita vada male, al pensare che sono io che ci rimunigno e che in realtà tutto ciò che mi circonda in realtà mi rende felice, ma sono io che ne ho paura.
Mi sento sempre sconnessa dal mio corpo, quasi come fossi morta anche se vorrei essere più coinvolta e sentirmi veramente viva per vivere a pieno ciò che ho davanti.
Ho anche ipotizzato che fosse la pillola contraccettiva che prendo da luglio 2018 (ma non ne sono sicura) e ho paura che tutto ciò sia sintomo di qualche malattia mentale che possa rovinarmi la vita.
Sento che la psicoterapia ha funzionato solo come tampone ma non ha risolto il problema e non voglio più andare avanti così...voglio con tutta me stessa risolvere questo problema e tornare la ragazza felice e spensierata che ero un tempo
Da quasi due anni, dopo un primo episodio di derealizzazione (anche se non ne sono sicura che si tratti di questo) nato da una riflessione sulle dimensioni dell'universo mentre ero fuori con il mio fidanzato, non sono mai più tornata quella di un tempo.
Da quel giorno di marzo 2018 mi sono sempre fatta tante domande sull'esistenza in generale, senza trovare ovviamente risposte soddisfacenti.
Provo spesso un angoscia che riesco a gestire mettendola da parte, ma ormai questa sensazione fa da sottofondo ad ogni momento della mia vita, bello o brutto che sia.
Ho iniziato l'università, ho un ragazzo da due anni che fra alti e bassi e tanti dubbi ho capito di amare molto e che voglio al mio fianco, ma nonostante ciò dopo anni di terapia, rimuginamenti, tantissime ricerche e tentativi di capire cosa mi succede, non riesco ancora a capirlo e a risolverlo e mi sento come in trappola di queste brutte sensazioni.
È come se avessi paura della vita.
Vorrei poter vivere la mia vita normalmente senza rimuginare ogni giorno su mille problemi (che vanno da quelli fuori dal mio controllo come problemi ambientali a piccoli problemi quotidiani come la voglia di studiare) e potermi concentrare sul presente e sulla mia vita, ma qualcosa a me incomprensibile me lo impedisce.
Passo dal pensare che ogni aspetto della mia vita vada male, al pensare che sono io che ci rimunigno e che in realtà tutto ciò che mi circonda in realtà mi rende felice, ma sono io che ne ho paura.
Mi sento sempre sconnessa dal mio corpo, quasi come fossi morta anche se vorrei essere più coinvolta e sentirmi veramente viva per vivere a pieno ciò che ho davanti.
Ho anche ipotizzato che fosse la pillola contraccettiva che prendo da luglio 2018 (ma non ne sono sicura) e ho paura che tutto ciò sia sintomo di qualche malattia mentale che possa rovinarmi la vita.
Sento che la psicoterapia ha funzionato solo come tampone ma non ha risolto il problema e non voglio più andare avanti così...voglio con tutta me stessa risolvere questo problema e tornare la ragazza felice e spensierata che ero un tempo
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. Ho visto uno psichiatra qualche mese dopo il primo episodio e sosteneva fosse ansia ma non mi ha prescritto nulla se non integratori, né ha dato una spiegazione specifica a tutto ciò, ma ai tempi pensavo che mi sarebbe passata.
Per quanto riguarda la psicoterapia, la faccio da più di un anno e la concluderò a breve (la psicologa è dell'ASL, presto cambierà sede e si trasferirà lontana da me) e non credo ci sia un percorso specifico, ma solo colloqui mirati a comprendere di più la mia interiorità. Neanche lei mi ha dato una diagnosi specifica.
Per quanto riguarda la psicoterapia, la faccio da più di un anno e la concluderò a breve (la psicologa è dell'ASL, presto cambierà sede e si trasferirà lontana da me) e non credo ci sia un percorso specifico, ma solo colloqui mirati a comprendere di più la mia interiorità. Neanche lei mi ha dato una diagnosi specifica.
[#3]
Per il suo disturbo, se è di tipo ossessivo e se interferisce in modo importante con la sua vita e il suo benessere, sarebbe indicato un trattamento più mirato, ad esempio una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, che fornisce strumenti per gestire i pensieri e agire in modo utile, eventualmente associata a una terapia farmacologica. Comunque il primo passo è una nuova visita psichiatrica. Due anni di disagio sono tanti.
[#4]
Utente
La ringrazio molto per i suoi pareri, Dottoressa. A volte ho proprio la sensazione di avere sintomi invasivi come quelli dei disturbi ossessivi o depressivi ( ovviamente sono solo supposizioni in quanto non posso autodiagnosticarmi niente), con l'unica differenza che riesco a gestirli e ad accantonarli per sopravvivere, ma non per vivere al meglio tutto ciò che so che c è di bello nella mia vita.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 684 visite dal 02/02/2020.
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