Ansia recidiva
Buongiorno dottori, sono a chiederVi un parere sulla cura che ho intrapreso per superare un problema di ansia generalizzata.
Il mio disturbo si manifesta con ansia immotivata verso situazioni comuni, come incontrare persone, intraprendere un viaggio (di lavoro, ma anche di piacere) o sostenere una conversazione di fronte a colleghi di lavoro.
Sudorazione, tachicardia e confusione mentale sono i principali disturbi che mi impediscono di vivere serenamente.
Anche adesso, che sto scrivendo, ho le mani "spugnate" senza un valido motivo! Dopo qualche tentativo con il mio psichiatra per trovare il prodotto mirato (abbiamo provato e poi scartato quei farmaci che, ad esempio, mi impedivano di avere rapporti sessuali soddisfacenti, oppure quelli che davano vertigini), abbiamo tarato la cura su Lyrica (150+75mg la sera, 150mg al mattino) e Brintellix (15 mg la sera).
Adesso sono quasi 6 mesi che assumo questi farmaci; inizialmente l'effetto era quello di "abbassare i toni" non dell'umore ma solo della risposta ansiosa, ed in effetti affrontavo efficacemente le situazioni più disparate che un tempo mi erano precluse a causa dell'ansia, anche la sudorazione era notevolmente diminuita
Adesso però è circa un mese che mi sembra sia avvenuto un calo nell'efficacia della cura, ovvero l'ansia è di nuovo ricomparsa, anche prepotentemente in alcuni casi, la sudorazione è di nuovo copiosa (mani, piedi, torso); anche l'umore è un più cupo e mi sento molto demoralizzato (probabilmente le 2 cose sono legate).
Sicuramente a breve incontrerò il mio psichiatra per rivedere la cura ma, nel frattempo, la mia domanda per Voi è la seguente: è possibile sviluppare una sorta di "assuefazione" al farmaco, ovvero che il corpo richieda una dose sempre crescente di prodotto per mantenerne l'efficacia?
E' una cura studiata per durare tutta una vita, immagino, in quanto non cura un organo ma toglie solo dei sintomi?
Per completezza di informazione, sono anche in cura per ipertensione: Lobivon+Irbesartan.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione e per il servizio che offrite.
Il mio disturbo si manifesta con ansia immotivata verso situazioni comuni, come incontrare persone, intraprendere un viaggio (di lavoro, ma anche di piacere) o sostenere una conversazione di fronte a colleghi di lavoro.
Sudorazione, tachicardia e confusione mentale sono i principali disturbi che mi impediscono di vivere serenamente.
Anche adesso, che sto scrivendo, ho le mani "spugnate" senza un valido motivo! Dopo qualche tentativo con il mio psichiatra per trovare il prodotto mirato (abbiamo provato e poi scartato quei farmaci che, ad esempio, mi impedivano di avere rapporti sessuali soddisfacenti, oppure quelli che davano vertigini), abbiamo tarato la cura su Lyrica (150+75mg la sera, 150mg al mattino) e Brintellix (15 mg la sera).
Adesso sono quasi 6 mesi che assumo questi farmaci; inizialmente l'effetto era quello di "abbassare i toni" non dell'umore ma solo della risposta ansiosa, ed in effetti affrontavo efficacemente le situazioni più disparate che un tempo mi erano precluse a causa dell'ansia, anche la sudorazione era notevolmente diminuita
Adesso però è circa un mese che mi sembra sia avvenuto un calo nell'efficacia della cura, ovvero l'ansia è di nuovo ricomparsa, anche prepotentemente in alcuni casi, la sudorazione è di nuovo copiosa (mani, piedi, torso); anche l'umore è un più cupo e mi sento molto demoralizzato (probabilmente le 2 cose sono legate).
Sicuramente a breve incontrerò il mio psichiatra per rivedere la cura ma, nel frattempo, la mia domanda per Voi è la seguente: è possibile sviluppare una sorta di "assuefazione" al farmaco, ovvero che il corpo richieda una dose sempre crescente di prodotto per mantenerne l'efficacia?
E' una cura studiata per durare tutta una vita, immagino, in quanto non cura un organo ma toglie solo dei sintomi?
Per completezza di informazione, sono anche in cura per ipertensione: Lobivon+Irbesartan.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione e per il servizio che offrite.
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In realtà brintellix non ha una indicazione specifica nel corso del disturbo d'ansia, ma agisce sui fenomeni depressivi per cui di riflesso sull'ansia.
Se il suo disturbo è maggiormente di tipo ansioso è ovvio che la risposta terapeutica è parziale e momentanea nel corso di introduzione, per cui tende a scemare nel tempo.
La logica rispetto alle collateralità degli altri farmaci va bene ma se non preclude ad un trattamento specifico che probabilmente avrebbe dato dei risultati più stabili nel tempo.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Se il suo disturbo è maggiormente di tipo ansioso è ovvio che la risposta terapeutica è parziale e momentanea nel corso di introduzione, per cui tende a scemare nel tempo.
La logica rispetto alle collateralità degli altri farmaci va bene ma se non preclude ad un trattamento specifico che probabilmente avrebbe dato dei risultati più stabili nel tempo.
Dr. F. S. Ruggiero
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1k visite dal 29/01/2020.
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Approfondimento su Ansia
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