Si tratta di depressione ?
Volevo avere una opinione sui miei stati d'animo, per sapere se si tratta di depressione o meno.
Io sono sempre stato una persona ansiosa e con delle paure.
Da piccolo non sapevo dare ad esse un nome ma adesso da un po' di tempo ho scoperto che lo avevano eccome: si trattava dei D.
O. C.
per farla breve se vedevo un temperamatite io iniziavo ad entrare in un loop di pensieri che partivano dal "se ci metto il dito mi appunta il dito" al "non è che in realtà lo vorrei fare?
" al "mi viene da farlo".
Lo stesso accadeva in altre numerosissime situazioni come ad esempio la paura di uccidermi o addirittura di uccidere (Che mi tormenta ancora).
Inoltre soffro anche di ipocondria relativa sia alla salut del corpo, sia alla psiche.
Sostanzialmente certe volte mi convinco di essere pazzo, oppure se non di esserlo che io lo stia diventando e che i miei segni di ansia, disagio ecc siano soltanto i primi sintomi prima di impazzire.
Il rapporto con la mia ragazza sta inziando a peggiorare perché a volte litighiamo via chat (litigate anche leggere eh) e dopo averlo fatto mi accorgo che ho esagerato e il fatto di aver esagerato e di accorgermene dopo mi fa pensare alla presenza di una doppia personalità, ovvero prima una persona che si arrabbia in maniera un po' esagerata, e poi la mia parte più comprensibile.
Tutte queste situazioni mi provocano uno stato d'animo abbattuto.
Ho paura di uscire fuori casa perché chi lo sa che perdo il controllo o che mi prendono sintomi fisici che ogni tanto accuso ma che più volre mi è stato detto che siano psicosomatici tutti quanti.
Non riesco a studiare, ad avere motivazioni nella vita zero interessi (prima ne avevo), e certe volte mi vien quasi da piangere anche se teoricamente non sarebbe un atteggiamento molto spontaneo per me.
Questo perché mi sembra che tutto sia diventato grigio, non mi fido più di me stesso.
Se provo ad immaginare un futuro con una ragazza le prime cose che mi vengono da pensare sono: "e se poi impazzissi e rovinassi la vita alla mia ragazza che voleva una vita felice?
".
Certe volte addirittura vengo a mettere in dubbio il fatto che i sensi di colpa che ho rispetto ai pensieri che faccio siano
1.
La possibilità che effettivamente non lo vorrei mai fare
2.
semplicemente la paura delle conseguenze.
La seconda ipotesi mi è venuta in mente dopo aver letto che ad esempio gli assassini non provano sensi di colpa ma hanno paura delle conseguenze.
Insomma per concludere io sembra che non mi fidi di me stesso, e penso che questo sia il problema principale da cui deriva tutto (anche se non sono un esperto in materia quindi non lo so).
Inoltre volevo aggiungere che durante la giornata questi cali totali dell'umore tendono ad avvenire sempre durante la sera.
Il giorno solitamente sto meglio e sono quasi propositivo (almeno mentalmente).
Poi però sembra che assieme al sole cali anche la mia possibilità di stare bene.
Si può parlare di depressione in questi casi, o che altro?
Io sono sempre stato una persona ansiosa e con delle paure.
Da piccolo non sapevo dare ad esse un nome ma adesso da un po' di tempo ho scoperto che lo avevano eccome: si trattava dei D.
O. C.
per farla breve se vedevo un temperamatite io iniziavo ad entrare in un loop di pensieri che partivano dal "se ci metto il dito mi appunta il dito" al "non è che in realtà lo vorrei fare?
" al "mi viene da farlo".
Lo stesso accadeva in altre numerosissime situazioni come ad esempio la paura di uccidermi o addirittura di uccidere (Che mi tormenta ancora).
Inoltre soffro anche di ipocondria relativa sia alla salut del corpo, sia alla psiche.
Sostanzialmente certe volte mi convinco di essere pazzo, oppure se non di esserlo che io lo stia diventando e che i miei segni di ansia, disagio ecc siano soltanto i primi sintomi prima di impazzire.
Il rapporto con la mia ragazza sta inziando a peggiorare perché a volte litighiamo via chat (litigate anche leggere eh) e dopo averlo fatto mi accorgo che ho esagerato e il fatto di aver esagerato e di accorgermene dopo mi fa pensare alla presenza di una doppia personalità, ovvero prima una persona che si arrabbia in maniera un po' esagerata, e poi la mia parte più comprensibile.
Tutte queste situazioni mi provocano uno stato d'animo abbattuto.
Ho paura di uscire fuori casa perché chi lo sa che perdo il controllo o che mi prendono sintomi fisici che ogni tanto accuso ma che più volre mi è stato detto che siano psicosomatici tutti quanti.
Non riesco a studiare, ad avere motivazioni nella vita zero interessi (prima ne avevo), e certe volte mi vien quasi da piangere anche se teoricamente non sarebbe un atteggiamento molto spontaneo per me.
Questo perché mi sembra che tutto sia diventato grigio, non mi fido più di me stesso.
Se provo ad immaginare un futuro con una ragazza le prime cose che mi vengono da pensare sono: "e se poi impazzissi e rovinassi la vita alla mia ragazza che voleva una vita felice?
".
Certe volte addirittura vengo a mettere in dubbio il fatto che i sensi di colpa che ho rispetto ai pensieri che faccio siano
1.
La possibilità che effettivamente non lo vorrei mai fare
2.
semplicemente la paura delle conseguenze.
La seconda ipotesi mi è venuta in mente dopo aver letto che ad esempio gli assassini non provano sensi di colpa ma hanno paura delle conseguenze.
Insomma per concludere io sembra che non mi fidi di me stesso, e penso che questo sia il problema principale da cui deriva tutto (anche se non sono un esperto in materia quindi non lo so).
Inoltre volevo aggiungere che durante la giornata questi cali totali dell'umore tendono ad avvenire sempre durante la sera.
Il giorno solitamente sto meglio e sono quasi propositivo (almeno mentalmente).
Poi però sembra che assieme al sole cali anche la mia possibilità di stare bene.
Si può parlare di depressione in questi casi, o che altro?
[#1]
Gentile utente,
Questi pensieri hanno tutti in comune la forma ossessiva, dall'ipocondria a quelli del temperamatite fino a quelli riferiti a ipotetiche conseguenze in una relazione etc.
Poiché stanno assumendo proporzioni fastidiose, è il caso di chiede un parere specialistico. A meno che non siano "momenti" e che durino poco senza condizionarle la vita.
Questi pensieri hanno tutti in comune la forma ossessiva, dall'ipocondria a quelli del temperamatite fino a quelli riferiti a ipotetiche conseguenze in una relazione etc.
Poiché stanno assumendo proporzioni fastidiose, è il caso di chiede un parere specialistico. A meno che non siano "momenti" e che durino poco senza condizionarle la vita.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buonasera, lo psichiatra mi ha consigliato una terapia a base di psicofarmaci a lungo termine e nel caso io abbia bisogno anche xanax che fa effetto subito. Secondo lui i miei problemi che somatizzo tenderanno a tornare e rimanifestarsi sempre e si sono ormai cronicizzati. Penso che posso fare a meno dello xanax ed utilizzare soltanto l'altro che parte da poche gocce.
Grazie per l'interessamento, buon lavoro
Grazie per l'interessamento, buon lavoro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 798 visite dal 28/01/2020.
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