Depressione e disturbi vari, come uscirne ?
Buongiorno! Scrivo su questo sito cercando di risollevarmi dall’ennesima crisi: sono figlia unica, cresciuta solo con la mamma, da sempre molto assente.
Per lei ogni cosa é o bianca o nera, qualsiasi cosa la devo risolvere da sola.
(Esempio eclatante: un famigliare quando ero piccola mi ha più volte toccato le parti intime, lei disse che l’episodio non era così grave da giustificare un suo intervento).
Io cerco di non colpevolizzarla e di fidarmi di lei, capisco che comunque, a suo modo, mi voglia bene, ma cerco di stare all’erta , non fidarmi completamente.
Nelle relazioni non mi lego, mi dicono che sono anaffettiva, non so cosa voglio per me stessa, non capisco i miei sentimenti e non riesco a esprimerli.
Il periodo davvero buio é stato quello delle superiori: ho iniziato a soffrire di tricotillomania e binge disorder molto ricorrente.
Ho incontrato parecchi psicologi (mandata per via dei miei voti bassi) ma non sono migliorata, finché non mi sono trasferita in una città per frequentare l’università.
Qui piano piano ho ritrovato fiducia in me stessa: voti anche molto buoni, nuovi amici... ora mi sono bloccata su un esame, mi rendo conto che non sia un fatto così grave, ma da tre giorni non faccio altro che piangere disperata e mangiare, non riesco a accettare l’aiuto e la compagnia di alcune persone che mi vogliono bene, non riesco a risollevarmi.
Da sempre avevo periodi bipolari si può dire, ma giorni di down così pesanti non mi erano più successi e mi sto spaventando.
Il mio medico é sempre stato piuttosto contrario all’uso di psicofarmaci, ma a questo punto sarebbero opportuni?
Grazie per l’aiuto! !
Per lei ogni cosa é o bianca o nera, qualsiasi cosa la devo risolvere da sola.
(Esempio eclatante: un famigliare quando ero piccola mi ha più volte toccato le parti intime, lei disse che l’episodio non era così grave da giustificare un suo intervento).
Io cerco di non colpevolizzarla e di fidarmi di lei, capisco che comunque, a suo modo, mi voglia bene, ma cerco di stare all’erta , non fidarmi completamente.
Nelle relazioni non mi lego, mi dicono che sono anaffettiva, non so cosa voglio per me stessa, non capisco i miei sentimenti e non riesco a esprimerli.
Il periodo davvero buio é stato quello delle superiori: ho iniziato a soffrire di tricotillomania e binge disorder molto ricorrente.
Ho incontrato parecchi psicologi (mandata per via dei miei voti bassi) ma non sono migliorata, finché non mi sono trasferita in una città per frequentare l’università.
Qui piano piano ho ritrovato fiducia in me stessa: voti anche molto buoni, nuovi amici... ora mi sono bloccata su un esame, mi rendo conto che non sia un fatto così grave, ma da tre giorni non faccio altro che piangere disperata e mangiare, non riesco a accettare l’aiuto e la compagnia di alcune persone che mi vogliono bene, non riesco a risollevarmi.
Da sempre avevo periodi bipolari si può dire, ma giorni di down così pesanti non mi erano più successi e mi sto spaventando.
Il mio medico é sempre stato piuttosto contrario all’uso di psicofarmaci, ma a questo punto sarebbero opportuni?
Grazie per l’aiuto! !
[#1]
Lei parla nella sua richiesta di una sintomatologia apparentemente di natura depressiva, di gravità sufficiente a far ritenere forse appropriato l ' uso di un antidepressivo, anche per uscire da questa situazione di blocco degli esami. Tuttavia la storia complessa che lei riferisce fa ritenere consigliabile che lei si rivolga ad uno psichiatra.
Dr Giovanni Portuesi
[#2]
Gentile utente,
Contrario all'uso di farmaci per che motivo ?
Contrario all'uso di farmaci per che motivo ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.3k visite dal 27/01/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.