Apatia in persona esiti emorragia cerebrale
Salve,
ringraziandoVi per l'attenzione cercherò di essere molto sintetico.
Mio padre 61 anni, circa 4 anni fa è stato colpito da un'emorragia cerebrale subaracnoidea. Ha riportato una serie di problemi sia motori (difficoltà a camminare da solo, problemi di equilibrio, leggero ipertono misto rigido spastico, facile affaticabilità) e cognitivi (difficoltà di concentrazione, facile affaticabilità, difficoltà di memoria a breve). Nello specifico, e ciò condiziona in maniera rilevante la riabilitazione e tutti gli stimoli che noi familiari cerchiamo di dargli fin dai momenti successivi al tragico evento, mio padre ha una sorta di mancanza di iniziativa, tipo un'inerzia sia motoria che cognitiva. Sembra molto apatico. Difficilmente esprime pareri, inizia discorsi, si propone per fare due passi come esercizio; se è distante dal tavolo oppure messo storto con la sedia non attiva nessun meccanismo per riposizionarsi con la sedia a rotelle. Gli esempi possono essere tanti.
Sottolineo il fatto che l'unica cosa che vorrebbe fare è stare seduto a guardare la televisione. Ogni volta che deve fare qualcosa che riguarda il movimento, la fisioterapia, etc.. si oppone tantissimo (dice sempre che è stanco) tanto da far quasi rinunciare chi cerca di aiutarlo.
Ha eseguito di recente i seguenti test neuropsicologici, di cui riporto il risultato.
MMSE 23/30; VALUTAZIONE FUNZIONI ESECUTIVE (FBI) 34.
Il danno cerebrale riportato a seguito del tragico evento (riporto dalla TAC):"area di ipodensità cortico-sottocorticale in sede fronto-parietale destra, parieto-occiptale bilateralmente, nonchè nella sostanza bianca sottocorticale in sede insulare sempre bilateralmente"
E' in trattamento da tanto tempo con una serie di farmaci in seguito elencati:
- CARDURA,CONDIUREN,MEPRAL,ADRONAT (ipertensione, osteoporosi)
- SINEMET 100/25 (4CP/DIE)
- MANTADAN 100 (1 CP/DIE)
- ZOLOFT (150 mg/die)
- NICETILE 500 (4CP/DIE)
- TIOBEC 400 (2 CP/DIE)
- SIRDALUD (2MG/DIE)
- KEPPRA 500 (2 CP/DIE)
- TOPAMAX 25 (1CP/DIE)
- FOLINA (1CAP/DIE)
La terapia suddetta negli anni passati ha subito solo leggere modifiche:
- prima di zoloft - PAROXETINA (ma problema sonnolenza)
- invece del mantadan - REQIP 0.50/0.50/0.50 al giorno
- INVECE DEL NICETILE - NOOTROPIL FIALE (sonnolenza) e dopo DELECIT capsule
- prima del KEPPRA - TOPAMAX 100 MG/DIE
Complessivamente però nonostante i cambiamenti la situazione dell'apatia è rimasta pressoché invariata. Ribadisco il fatto che tale comportamento pregiudica abbastanza quei momenti in cui dovrebbe collaborare per recuperare al meglio.
La mia domanda è: il trattamento attuale potrebbe essere variato per migliorare il discorso della mancanza di iniziativa?
Che altro si potrebbe fare?? Come potrebbe essere approfondita la valutazione cognitiva??
Sottolineo che mio padre prima dell'evento era una persona molto attiva completamente diversa.
In attesa, colgo l'occasione per porgere distinti saluti
ringraziandoVi per l'attenzione cercherò di essere molto sintetico.
Mio padre 61 anni, circa 4 anni fa è stato colpito da un'emorragia cerebrale subaracnoidea. Ha riportato una serie di problemi sia motori (difficoltà a camminare da solo, problemi di equilibrio, leggero ipertono misto rigido spastico, facile affaticabilità) e cognitivi (difficoltà di concentrazione, facile affaticabilità, difficoltà di memoria a breve). Nello specifico, e ciò condiziona in maniera rilevante la riabilitazione e tutti gli stimoli che noi familiari cerchiamo di dargli fin dai momenti successivi al tragico evento, mio padre ha una sorta di mancanza di iniziativa, tipo un'inerzia sia motoria che cognitiva. Sembra molto apatico. Difficilmente esprime pareri, inizia discorsi, si propone per fare due passi come esercizio; se è distante dal tavolo oppure messo storto con la sedia non attiva nessun meccanismo per riposizionarsi con la sedia a rotelle. Gli esempi possono essere tanti.
Sottolineo il fatto che l'unica cosa che vorrebbe fare è stare seduto a guardare la televisione. Ogni volta che deve fare qualcosa che riguarda il movimento, la fisioterapia, etc.. si oppone tantissimo (dice sempre che è stanco) tanto da far quasi rinunciare chi cerca di aiutarlo.
Ha eseguito di recente i seguenti test neuropsicologici, di cui riporto il risultato.
MMSE 23/30; VALUTAZIONE FUNZIONI ESECUTIVE (FBI) 34.
Il danno cerebrale riportato a seguito del tragico evento (riporto dalla TAC):"area di ipodensità cortico-sottocorticale in sede fronto-parietale destra, parieto-occiptale bilateralmente, nonchè nella sostanza bianca sottocorticale in sede insulare sempre bilateralmente"
E' in trattamento da tanto tempo con una serie di farmaci in seguito elencati:
- CARDURA,CONDIUREN,MEPRAL,ADRONAT (ipertensione, osteoporosi)
- SINEMET 100/25 (4CP/DIE)
- MANTADAN 100 (1 CP/DIE)
- ZOLOFT (150 mg/die)
- NICETILE 500 (4CP/DIE)
- TIOBEC 400 (2 CP/DIE)
- SIRDALUD (2MG/DIE)
- KEPPRA 500 (2 CP/DIE)
- TOPAMAX 25 (1CP/DIE)
- FOLINA (1CAP/DIE)
La terapia suddetta negli anni passati ha subito solo leggere modifiche:
- prima di zoloft - PAROXETINA (ma problema sonnolenza)
- invece del mantadan - REQIP 0.50/0.50/0.50 al giorno
- INVECE DEL NICETILE - NOOTROPIL FIALE (sonnolenza) e dopo DELECIT capsule
- prima del KEPPRA - TOPAMAX 100 MG/DIE
Complessivamente però nonostante i cambiamenti la situazione dell'apatia è rimasta pressoché invariata. Ribadisco il fatto che tale comportamento pregiudica abbastanza quei momenti in cui dovrebbe collaborare per recuperare al meglio.
La mia domanda è: il trattamento attuale potrebbe essere variato per migliorare il discorso della mancanza di iniziativa?
Che altro si potrebbe fare?? Come potrebbe essere approfondita la valutazione cognitiva??
Sottolineo che mio padre prima dell'evento era una persona molto attiva completamente diversa.
In attesa, colgo l'occasione per porgere distinti saluti
[#1]
Gentile utente,
il quadro descritto non e' infrequente in persone che hanno avuto i problemi di suo padre.
Attualmente il trattamento antidepressivo e' anche sufficientemente adeguato nel dosaggio e cio' non consentirebbe un ulteriore aumento.
La funzione cognitiva e' gia' stata valutata.
Mentre e' possibile pensare una variazione di molecola che non puo' essere pero' esente da rischi di effetti collaterali che potrebbero manifestarsi.
La variazione potrebbe consentire un miglioramento dello stato di suo padre, ma andrebbe fatto un tentativo direttamente.
il quadro descritto non e' infrequente in persone che hanno avuto i problemi di suo padre.
Attualmente il trattamento antidepressivo e' anche sufficientemente adeguato nel dosaggio e cio' non consentirebbe un ulteriore aumento.
La funzione cognitiva e' gia' stata valutata.
Mentre e' possibile pensare una variazione di molecola che non puo' essere pero' esente da rischi di effetti collaterali che potrebbero manifestarsi.
La variazione potrebbe consentire un miglioramento dello stato di suo padre, ma andrebbe fatto un tentativo direttamente.
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[#2]
Gentile utente una domanda ed una risposta:
1) quando Lei parla di farmaci che prende da tanto tempo vuol dire che li assumeva anche prima di subire l'emorragia subaracnoidea ?
2) la comparsa di un quadro depressivo in seguito ad un accidente cerebrovascolare non è infrequente, l'assunzione di un SSRI (zoloft) appare a mio parere corretta.
Tenga altresì presente che all'MMSE sembra apparire una lieve compromissione cognitiva e questa potrebbe concorrere alla "apatia".
Non conosco il Test FBI per cui non so dirLe a cosa corrisponda il suo punteggio.
Un test che si utilizza, comunque, per il degrado cognitivo è il Wisconsin Card Sorting Test.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
1) quando Lei parla di farmaci che prende da tanto tempo vuol dire che li assumeva anche prima di subire l'emorragia subaracnoidea ?
2) la comparsa di un quadro depressivo in seguito ad un accidente cerebrovascolare non è infrequente, l'assunzione di un SSRI (zoloft) appare a mio parere corretta.
Tenga altresì presente che all'MMSE sembra apparire una lieve compromissione cognitiva e questa potrebbe concorrere alla "apatia".
Non conosco il Test FBI per cui non so dirLe a cosa corrisponda il suo punteggio.
Un test che si utilizza, comunque, per il degrado cognitivo è il Wisconsin Card Sorting Test.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
[#3]
Utente
Salve Dottori,
innanzitutto vi ringrazio per la disponbilità.
Aggiungo qualche particolare in merito a quanto sopra.
I farmaci a cui mi riferisco sopra mio padre li assume solo da quando ha avuto il problema e quindi non prima.
Nella batteria per la valutazione delle funziioni esecutive ha fatto anche il WCST (versione breve Nelson) con punteggio 65 (%errori perseverativi/errori totali - cut off <50).
Vorrei sottolineare che l'inerzia di mio padre è accompagnata da problematiche motorie del tipo: bradicinesia, grasping mano sinistra, lentezza ad attivare movimenti volontari agli arti inferiori ad esempio quando è seduto, amimia, tendenza a pralre a voce non troppo alta.
Mi chiedo se al di là del ruolo che possono avre i farmaci SSRI non sia possibile intervenire nello specifico su quei sistemi/recettori che possono aiutarlo dal punto di vista dell'inerzia ma anche dal punto di vista motorio.
Oppure mi chiedo se, ma questo so che non è l'uso previsto, non possano essere utili farmaci tipo EBIXA (anche se molto costosi).
in attesa Vi ringrazio
innanzitutto vi ringrazio per la disponbilità.
Aggiungo qualche particolare in merito a quanto sopra.
I farmaci a cui mi riferisco sopra mio padre li assume solo da quando ha avuto il problema e quindi non prima.
Nella batteria per la valutazione delle funziioni esecutive ha fatto anche il WCST (versione breve Nelson) con punteggio 65 (%errori perseverativi/errori totali - cut off <50).
Vorrei sottolineare che l'inerzia di mio padre è accompagnata da problematiche motorie del tipo: bradicinesia, grasping mano sinistra, lentezza ad attivare movimenti volontari agli arti inferiori ad esempio quando è seduto, amimia, tendenza a pralre a voce non troppo alta.
Mi chiedo se al di là del ruolo che possono avre i farmaci SSRI non sia possibile intervenire nello specifico su quei sistemi/recettori che possono aiutarlo dal punto di vista dell'inerzia ma anche dal punto di vista motorio.
Oppure mi chiedo se, ma questo so che non è l'uso previsto, non possano essere utili farmaci tipo EBIXA (anche se molto costosi).
in attesa Vi ringrazio
[#4]
L'Ebixa è un farmaco per la cura dell'Alzheimer che si basa sull'inibizione dei recettori del glutammato, un neurotrasmettitore. La sua individuazione si basa sull'ipotesi di un possibile ruolo della sovrastimolazione dei suoi recettori nella Malattia di Alzheimer con conseguente morte del neurone stesso.
Non sono al corrente di un suo utilizzo in caso di patologie cardiovascolari. Dovrebbe informarsi con lì'équipe che già lo segue.
Cordiali saluti
Non sono al corrente di un suo utilizzo in caso di patologie cardiovascolari. Dovrebbe informarsi con lì'équipe che già lo segue.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.2k visite dal 16/03/2009.
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