Psicofarmaci e perdita di capelli
Buonasera a tutti,
Volevo usufruire di questo servizio, che in passato si è rivelato utile per me, per riflettere su una questione e comprendere come muovermi.
Da quando ho 15 anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e ansia generalIzzata, disturbi che fanno la loro comparsa nei periodi più difficili che affronto, momenti di cambiamento e di passaggio (conclusione di relazioni, passaggi di ciclo scolastico, traslochi, lutti).
Sono cresciuta in una famiglia con familiarità per i disturbi dell’umore (mia mamma ha avuto una brutta depressione post partum dopo la mia nascita e disturbi alimentari e non ha mai interrotto le cure, mio padre ha un disturbo di personalità e ansia generalizzata, mio nonno è morto in giovane età in un vecchio manicomio, aveva un disturbo bipolare).
Per quanto riguarda me sono sempre stata molto ansiosa, rigida e perfezionista, non me ne faccio passare una.
Sono anche stata educata così, da una mamma anoressica, quindi credo sia normale anche se doloroso.
Non ho mai curato seriamente con la farmacologia il mio disturbo, benzodiazepine a parte, e mi sono accorta in alcuni periodi di prenderne di più.
Sembrandomi questo pericoloso e insano mi sono rivolta ad uno psichiatra.
La mia cura (con cui mi trovo molto bene e ho eliminato del tutto il Tranquirit) è Gabapentin 500 mg al giorno e Cipralex 12 gocce al giorno (il gabapentin da settembre, il Cipralex da Dicembre).
La diagnosi ricevuta è disturbo di personalità alimentare psicogeno (non sintomatico sul cibo, ma la struttura sembra sia quella) con ansia generalizzata.
Da quando ho iniziato a prendere il Gabapentin sono iniziati a cadermi molti capelli, questo mi ha rattristato e mi sono preoccupata.
Lo psichiatra mi ha proposto di sostituirlo con il Lyrica, che sembra essere anche più efficace per il mio problema, ma ho avuto paura a prenderlo perché mio padre e una mia collega di lavoro sono finiti in ospedale a causa del farmaco.
Il mio psichiatra ha detto che potremmo provare a contenere i sintomi alzando la dose di Cipralex a 20 e scalando pian piano lo stabilizzatore.
Questo è un peccato perché mi sento molto contenuta dalla cura, se non fosse per la perdita di capelli.
Inoltre mi spaventa un po’ non avere la protezione dello stabilizzatore e restare solo con l’antidepressivo, non ho mai avuto sintomi di fasi depressive alternate a fasi ipomaniacali o maniacali, ma avendo familiarità per questo genere di cose ho preoccupazione.
Il mio umore mi sembra sempre uguale, tranne nella fase premestruale quando sono un po’ più smaniosa, o quando ho molta ansia divento triste perché mi sembra di non uscirne (questo capitava prima della cura).
Sono in psicoterapia psicoanalitica da sei anni.
Tengo molto al mio benessere psicologico, tengo molto a tutto e a fare bene le cose.
Vi chiedo perciò secondo voi cosa posso fare con i capelli senza rinunciare alla cura farmacologica che mi aiuta molto.
Una visita dermatologica/tricologica potrebbe aiutarmi?
Un saluto e grazie
Volevo usufruire di questo servizio, che in passato si è rivelato utile per me, per riflettere su una questione e comprendere come muovermi.
Da quando ho 15 anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e ansia generalIzzata, disturbi che fanno la loro comparsa nei periodi più difficili che affronto, momenti di cambiamento e di passaggio (conclusione di relazioni, passaggi di ciclo scolastico, traslochi, lutti).
Sono cresciuta in una famiglia con familiarità per i disturbi dell’umore (mia mamma ha avuto una brutta depressione post partum dopo la mia nascita e disturbi alimentari e non ha mai interrotto le cure, mio padre ha un disturbo di personalità e ansia generalizzata, mio nonno è morto in giovane età in un vecchio manicomio, aveva un disturbo bipolare).
Per quanto riguarda me sono sempre stata molto ansiosa, rigida e perfezionista, non me ne faccio passare una.
Sono anche stata educata così, da una mamma anoressica, quindi credo sia normale anche se doloroso.
Non ho mai curato seriamente con la farmacologia il mio disturbo, benzodiazepine a parte, e mi sono accorta in alcuni periodi di prenderne di più.
Sembrandomi questo pericoloso e insano mi sono rivolta ad uno psichiatra.
La mia cura (con cui mi trovo molto bene e ho eliminato del tutto il Tranquirit) è Gabapentin 500 mg al giorno e Cipralex 12 gocce al giorno (il gabapentin da settembre, il Cipralex da Dicembre).
La diagnosi ricevuta è disturbo di personalità alimentare psicogeno (non sintomatico sul cibo, ma la struttura sembra sia quella) con ansia generalizzata.
Da quando ho iniziato a prendere il Gabapentin sono iniziati a cadermi molti capelli, questo mi ha rattristato e mi sono preoccupata.
Lo psichiatra mi ha proposto di sostituirlo con il Lyrica, che sembra essere anche più efficace per il mio problema, ma ho avuto paura a prenderlo perché mio padre e una mia collega di lavoro sono finiti in ospedale a causa del farmaco.
Il mio psichiatra ha detto che potremmo provare a contenere i sintomi alzando la dose di Cipralex a 20 e scalando pian piano lo stabilizzatore.
Questo è un peccato perché mi sento molto contenuta dalla cura, se non fosse per la perdita di capelli.
Inoltre mi spaventa un po’ non avere la protezione dello stabilizzatore e restare solo con l’antidepressivo, non ho mai avuto sintomi di fasi depressive alternate a fasi ipomaniacali o maniacali, ma avendo familiarità per questo genere di cose ho preoccupazione.
Il mio umore mi sembra sempre uguale, tranne nella fase premestruale quando sono un po’ più smaniosa, o quando ho molta ansia divento triste perché mi sembra di non uscirne (questo capitava prima della cura).
Sono in psicoterapia psicoanalitica da sei anni.
Tengo molto al mio benessere psicologico, tengo molto a tutto e a fare bene le cose.
Vi chiedo perciò secondo voi cosa posso fare con i capelli senza rinunciare alla cura farmacologica che mi aiuta molto.
Una visita dermatologica/tricologica potrebbe aiutarmi?
Un saluto e grazie
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Se è stabilita la correlazione con il trattamento farmacologico è necessario considerare una variazione del prodotto responsabile per riportare la situazione al periodo precedente al trattamento.
Solitamente la perdita dovrebbe essere localizzata.
Diversamente una perdita diffusa sottende a patologie sottostanti che vanno valutate con approfondimenti diagnostici.
Non ultimo questo disturbo che teoricamente sottende ad un disturbo alimentare che può essere esso stesso responsabile della perdita di capelli.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Solitamente la perdita dovrebbe essere localizzata.
Diversamente una perdita diffusa sottende a patologie sottostanti che vanno valutate con approfondimenti diagnostici.
Non ultimo questo disturbo che teoricamente sottende ad un disturbo alimentare che può essere esso stesso responsabile della perdita di capelli.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie Dottore, la perdita è diffusa, non vi sono aree del capo più colpite o altre meno. Tengo molto ad essere magra ma non esagero e non mi privo di nessun alimento, forse mangio poca carne, ma è sempre stato così. Ci sto attenta, ma non sono eccessiva. Ho anche il ciclo mestruale regolare. Grazie per il suggerimento, indagheró le mie carenze nutrizionali. C’è un modo preciso per stabilire se la perdita dei capelli è dovuta al farmaco? (È iniziata qualche giorno dopo l’assunzione, ma potrebbe essere anche una casualità).
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.3k visite dal 23/01/2020.
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