Individuazione di antidepressivo adatto
Salve a tutti, cercherò di essere il più chiaro e conciso possibile.
Dal 2014 assumo a cicli variabili antidepressivi.
L'assunzione è cominciata con l'inizio di una psicoterapia presso uno psichiatra, il quale dopo diversi tentativi infruttuosi per effetti collaterali è arrivato a prescrivermi il Cymbalta da 50 mg.
Prima di questo avevo provato Efexor, Citalopram e Fevarin, ognuno per un periodo di minimo tre settimane, tutti interrotti per pesanti effetti collaterali sulla sfera sessuale (anorgasmia o impotenza), l'Efexor anche per accresciuto senso di ansia e acatisia.
Inoltre avevo tentato anche con Trittico, interrotto dopo appena due settimane per frequenti cefalee (soffrivo e soffro di cefalee ed emicranie).
Dopo circa un anno ho interrotto il Cymbalta per scomparsa di benefici effettivi e per l'accentuarsi di effetti collaterali quali gonfiore, aumento di peso ed iniziale anorgasmia.
Tuttavia dopo dieci mesi ho ricominciato l'assunzione del farmaco per aggravarsi dello stato depressivo, ovviamente il tutto sempre sotto controllo dello psichiatra.
Nel 2016 ho interrotto la psicoterapia, ma ho continuato una supervisione periodica da uno psichiatra della Asl per la terapia farmacologica, che dal Cymbalta è passata al Brintellix da 5 mg.
Ho preso il Brintellix per 10 mesi, ma senza nessun beneficio a livello antidepressivo e con pesanti effetti collaterali (nausea per più di 10 ore dall'assunzione, inappetenza).
Nel frattempo ho cominciato ad essere seguito (solo periodicamente e per la terapia famacologica) da una psichiatra che esercita privatamente, la quale ha deciso di passare allo Zoloft, che ho assunto per circa 14 mesi.
Ad agosto 2019 però non avevo nuovamente nessun beneficio come effetti antidepressivi ed erano comparsi effetti collaterali sulla sfera sessuale (anorgasmia, calo drastico della libido), ed in accordo con la psichiatra ho dismesso in modo molto progressivo il farmaco.
Arriviamo all'ultima visita, in data 23 dicembre 2019.
La Dottoressa mi ha prescritto il Bupropione, devo dire non senza un certo imbarazzo perché pareva abbastanza riluttante.
Assumo il farmaco da una settimana ma gli effetti collaterali sono molto pesanti: forte agitazione, insonnia, incubi, ansia, irascibilità.
Ho già contattato la psichiatra e sono deciso a sospendere il farmaco, ma vorrei chiedere a voi un parere.
Il mio medico di famiglia, che dietro alla ricetta della psichiatra mi ha prescritto il Bupropione ai fini della mutuabilità del farmaco, ha esternato anch'egli perplessità e mi ha parlato della possibilità di provare con la Paroxetina in caso di "fallimento".
Aggiungo che purtroppo, nonostante i due anni di psicoterapia fatti presso lo psichiatra non mi è mai stata comunicata una diagnosi, quindi a questo proposito non posso essere più specifico.
Grazie a tutti per la vostra attenzione.
Dal 2014 assumo a cicli variabili antidepressivi.
L'assunzione è cominciata con l'inizio di una psicoterapia presso uno psichiatra, il quale dopo diversi tentativi infruttuosi per effetti collaterali è arrivato a prescrivermi il Cymbalta da 50 mg.
Prima di questo avevo provato Efexor, Citalopram e Fevarin, ognuno per un periodo di minimo tre settimane, tutti interrotti per pesanti effetti collaterali sulla sfera sessuale (anorgasmia o impotenza), l'Efexor anche per accresciuto senso di ansia e acatisia.
Inoltre avevo tentato anche con Trittico, interrotto dopo appena due settimane per frequenti cefalee (soffrivo e soffro di cefalee ed emicranie).
Dopo circa un anno ho interrotto il Cymbalta per scomparsa di benefici effettivi e per l'accentuarsi di effetti collaterali quali gonfiore, aumento di peso ed iniziale anorgasmia.
Tuttavia dopo dieci mesi ho ricominciato l'assunzione del farmaco per aggravarsi dello stato depressivo, ovviamente il tutto sempre sotto controllo dello psichiatra.
Nel 2016 ho interrotto la psicoterapia, ma ho continuato una supervisione periodica da uno psichiatra della Asl per la terapia farmacologica, che dal Cymbalta è passata al Brintellix da 5 mg.
Ho preso il Brintellix per 10 mesi, ma senza nessun beneficio a livello antidepressivo e con pesanti effetti collaterali (nausea per più di 10 ore dall'assunzione, inappetenza).
Nel frattempo ho cominciato ad essere seguito (solo periodicamente e per la terapia famacologica) da una psichiatra che esercita privatamente, la quale ha deciso di passare allo Zoloft, che ho assunto per circa 14 mesi.
Ad agosto 2019 però non avevo nuovamente nessun beneficio come effetti antidepressivi ed erano comparsi effetti collaterali sulla sfera sessuale (anorgasmia, calo drastico della libido), ed in accordo con la psichiatra ho dismesso in modo molto progressivo il farmaco.
Arriviamo all'ultima visita, in data 23 dicembre 2019.
La Dottoressa mi ha prescritto il Bupropione, devo dire non senza un certo imbarazzo perché pareva abbastanza riluttante.
Assumo il farmaco da una settimana ma gli effetti collaterali sono molto pesanti: forte agitazione, insonnia, incubi, ansia, irascibilità.
Ho già contattato la psichiatra e sono deciso a sospendere il farmaco, ma vorrei chiedere a voi un parere.
Il mio medico di famiglia, che dietro alla ricetta della psichiatra mi ha prescritto il Bupropione ai fini della mutuabilità del farmaco, ha esternato anch'egli perplessità e mi ha parlato della possibilità di provare con la Paroxetina in caso di "fallimento".
Aggiungo che purtroppo, nonostante i due anni di psicoterapia fatti presso lo psichiatra non mi è mai stata comunicata una diagnosi, quindi a questo proposito non posso essere più specifico.
Grazie a tutti per la vostra attenzione.
[#1]
Gentile utente,
Cioè in tutto ciò non si conosce la diagnosi ? Strano.
Altra cosa strana: per periodi di molti mesi prosegue dei medicinali a suo dire senza effetto: perché ? Dopo 3 mesi più o meno si procede a un cambiamento in assenza di effetto.
Per adesso semplicemente si stanno provando i vari antidepressivi, non c'è una sequenza logica, è chiaro che ciascuno proporrà uno di quelli che sono rimasti.
Cioè in tutto ciò non si conosce la diagnosi ? Strano.
Altra cosa strana: per periodi di molti mesi prosegue dei medicinali a suo dire senza effetto: perché ? Dopo 3 mesi più o meno si procede a un cambiamento in assenza di effetto.
Per adesso semplicemente si stanno provando i vari antidepressivi, non c'è una sequenza logica, è chiaro che ciascuno proporrà uno di quelli che sono rimasti.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile Dott. Pacini, in efetti per cercare di essere sintetico forse non sono stato molto chiaro. Cerchèrò di specificare:
Dal 2014 al 2016 ho seguito una psicoterapia settimanale da uno psichiatra che ha deciso di iniziare anche una terapia farmacologica con antidepressivo.
Inizialmente ha provato a prescivermi i sopracitati Efexor, Citalopram, Fevarin e Trittico, tutti sospesi dopo tre-quattro settimane per gli effetti collaterali.
Finalmente provando il Cymbalta non ho avuto effetti collaterali rilevanti e dopo circa due mesi ho cominciato ad avere giovamento sulla depressione.
Ho assunto il farmaco per un anno, dopodiché i benefici sono pressoché spariti, e sono cominciati a subentrare gli effetti collaterali sulla sessualità, pertanto il dottore ha deciso di sospendere il farmaco.
Dopo dieci mesi, causa perggioramento della depressione ho ricominciato, sempreper decisione dello prichiatra/psicoterapeuta, ad assumere Cymbalta, avendo nuovamente benefici.
Nel 2016 ho interrotto la psicoterapia e non avendo più una supervisione riguardante la terapia farmacologica sono stato seguito per un periodo da uno psichiatra della Asl, che dal Cymbalta è passato al Brintellix, rivelatosi poi inefficace.
Ho poi avuto tramite conoscenze il nominativo della psichiatra che mi segue tutt'ora, la quale mi ha prescirtto lo Zoloft, preso con beneficio per circa un anno ed interrotto poi ad agosto scorso (con una diminuizione del dosaggio a scalare durata un mese), sempre per scomparsa dei benefici sulla depressione e comparsa di effetti collaterali sulla sfera sessuale (come avvenuto per il Cymbalta).
Nell'ultima visita la psichiatra mi ha prescritto il Bupropione, che come ho specificato mi ha dado da subito pesanti effetti collaterali anche a dose bassa.
Preciso che non sono più in psicoterapia, ma effettuo solo delle visite psichiatriche periodiche per tenere sotto controllo la terapia farmacologica.
Riguardo alla diagnosi, lo psichiatra con il quale ho effettuato per due anni la terapia non mi ha mai detto nulla né mi ha lasciato del materiale da poter eventualmente dare ad un suo collega che mi prendesse in carico.
L'unica cosa che mi ha ripetuto durante la terapia è stato che "ero depresso".
Anche io lo ritengo strano, così come i suoi colleghi che mi hanno visitato in questi anni.
Putroppo il mio ex terapeuta è andato in pensione e non è più reperibile, quindi non posso ottenere più informazioni.
Spero di aver sufficientemente chiarito il quadro.
Grazie comunque per la risposta.
Dal 2014 al 2016 ho seguito una psicoterapia settimanale da uno psichiatra che ha deciso di iniziare anche una terapia farmacologica con antidepressivo.
Inizialmente ha provato a prescivermi i sopracitati Efexor, Citalopram, Fevarin e Trittico, tutti sospesi dopo tre-quattro settimane per gli effetti collaterali.
Finalmente provando il Cymbalta non ho avuto effetti collaterali rilevanti e dopo circa due mesi ho cominciato ad avere giovamento sulla depressione.
Ho assunto il farmaco per un anno, dopodiché i benefici sono pressoché spariti, e sono cominciati a subentrare gli effetti collaterali sulla sessualità, pertanto il dottore ha deciso di sospendere il farmaco.
Dopo dieci mesi, causa perggioramento della depressione ho ricominciato, sempreper decisione dello prichiatra/psicoterapeuta, ad assumere Cymbalta, avendo nuovamente benefici.
Nel 2016 ho interrotto la psicoterapia e non avendo più una supervisione riguardante la terapia farmacologica sono stato seguito per un periodo da uno psichiatra della Asl, che dal Cymbalta è passato al Brintellix, rivelatosi poi inefficace.
Ho poi avuto tramite conoscenze il nominativo della psichiatra che mi segue tutt'ora, la quale mi ha prescirtto lo Zoloft, preso con beneficio per circa un anno ed interrotto poi ad agosto scorso (con una diminuizione del dosaggio a scalare durata un mese), sempre per scomparsa dei benefici sulla depressione e comparsa di effetti collaterali sulla sfera sessuale (come avvenuto per il Cymbalta).
Nell'ultima visita la psichiatra mi ha prescritto il Bupropione, che come ho specificato mi ha dado da subito pesanti effetti collaterali anche a dose bassa.
Preciso che non sono più in psicoterapia, ma effettuo solo delle visite psichiatriche periodiche per tenere sotto controllo la terapia farmacologica.
Riguardo alla diagnosi, lo psichiatra con il quale ho effettuato per due anni la terapia non mi ha mai detto nulla né mi ha lasciato del materiale da poter eventualmente dare ad un suo collega che mi prendesse in carico.
L'unica cosa che mi ha ripetuto durante la terapia è stato che "ero depresso".
Anche io lo ritengo strano, così come i suoi colleghi che mi hanno visitato in questi anni.
Putroppo il mio ex terapeuta è andato in pensione e non è più reperibile, quindi non posso ottenere più informazioni.
Spero di aver sufficientemente chiarito il quadro.
Grazie comunque per la risposta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 11/01/2020.
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