Credo di aver bisogno di aiuto
Buonasera.
Dopo parecchio tempo finalmente ho deciso di scrivere anche io su questo portale affinché qualcuno possa aiutarmi, sebbene riconosca che si tratti di un web.
Ho ventidue anni e frequento l'ultimo anno di università, forse fra due mesi potrò anche fare il mio primo tirocinio, e la cosa mi entusiasma molto.
C'è però qualcosa che mi disturba, tutti i giorni da qualche mese.
I miei problemi sono iniziati a 15 anni quando decisi di "festeggiare" l'inizio della mia nuova vita in collegio con la mia migliore amica, bevendo fino a stare male.
Sono quasi finita in come etilico.
Lo stesso anno mi sono fidanzata con un ragazzo violento vivendo una relazione mal sana di quasi 3 anni tra alcol, sigarette e qualche canna.
Quando finalmente ho deciso di porre fine a tutto ciò mi sono resa conto di essere anche ingrassata (o forse avevo una visione distorta del mio corpo, che ho tuttora) così ho passato un anno a infilarmi le dita in gola saltando uno o due pasti, ad allenarmi e a bere tutti i giorni.
Quando finalmente ho compiuto 18 anni ho avuto una pancreatite acuta che mi ha aperto gli occhi, ma anche traumatizzata.
Ma nella tragica avventura della mia vita non poteva mancare una violenza sessuale, che ho nascosto per anni a tutti tranne che al mio ragazzo, che devo dire non è stato in grado di sostenermi come avrebbe dovuto e così ho vissuto talmente tanto male, non avendo nessun appoggio, che l'alcol era l'unica cosa che in qualche modo mi faceva pensare ad altro.
Avendogli supplicato di mantenere il segreto con la mia famiglia, quando poi ho deciso di dirlo, i miei genitori hanno iniziato a guardare il mio ragazzo con occhi diversi e la cosa si sta riversando sulla relazione che dura ormai da quattro anni.
Ultima esperienza che ha fatto traboccare il vaso è stata la gravidanza indesiderata di luglio, a settembre ho fatto l'intervento di interruzione.
Sono passati pochi mesi, quindi mi direte che è normale avere ancora la testa da un'altra parte, ma nel frattempo io ho saltato quattro esami universitari che accumulati a quelli di gennaio fanno sei, ho saltato una marea di lezioni, leggo ed esco poco.
Da anni fatico a guardare il notiziario per paura di sentire anche solo la parola "stupro" e quando i coetanei fanno battutine riguardo a ciò mi sento ovviamente a disagio.
Sto perdendo la voglia di fare e vivere, non so nemmeno più se l'università che ho scelto sia quella giusta per me, e guardo con invidia chi mi sta attorno e si sta realizzando.
Mi deprime tutto, piango quasi tutti i giorni e mi sento un'assassina ogni volta che vedo le neo-mamme con i loro cuccioli tra le braccia.
In conclusione penso di aver ricevuto troppe mazzate e di credere troppo poco in me stessa e ora ho troppe ferite non curate, trascurate, che mi stanno logorando dentro e penso che potrei fare la finita così almeno smetterei di sentirmi ancora violata fisicamente e smetterei di avere incubi sulle gravidanze e di sentirmi una pessima persona.
Dopo parecchio tempo finalmente ho deciso di scrivere anche io su questo portale affinché qualcuno possa aiutarmi, sebbene riconosca che si tratti di un web.
Ho ventidue anni e frequento l'ultimo anno di università, forse fra due mesi potrò anche fare il mio primo tirocinio, e la cosa mi entusiasma molto.
C'è però qualcosa che mi disturba, tutti i giorni da qualche mese.
I miei problemi sono iniziati a 15 anni quando decisi di "festeggiare" l'inizio della mia nuova vita in collegio con la mia migliore amica, bevendo fino a stare male.
Sono quasi finita in come etilico.
Lo stesso anno mi sono fidanzata con un ragazzo violento vivendo una relazione mal sana di quasi 3 anni tra alcol, sigarette e qualche canna.
Quando finalmente ho deciso di porre fine a tutto ciò mi sono resa conto di essere anche ingrassata (o forse avevo una visione distorta del mio corpo, che ho tuttora) così ho passato un anno a infilarmi le dita in gola saltando uno o due pasti, ad allenarmi e a bere tutti i giorni.
Quando finalmente ho compiuto 18 anni ho avuto una pancreatite acuta che mi ha aperto gli occhi, ma anche traumatizzata.
Ma nella tragica avventura della mia vita non poteva mancare una violenza sessuale, che ho nascosto per anni a tutti tranne che al mio ragazzo, che devo dire non è stato in grado di sostenermi come avrebbe dovuto e così ho vissuto talmente tanto male, non avendo nessun appoggio, che l'alcol era l'unica cosa che in qualche modo mi faceva pensare ad altro.
Avendogli supplicato di mantenere il segreto con la mia famiglia, quando poi ho deciso di dirlo, i miei genitori hanno iniziato a guardare il mio ragazzo con occhi diversi e la cosa si sta riversando sulla relazione che dura ormai da quattro anni.
Ultima esperienza che ha fatto traboccare il vaso è stata la gravidanza indesiderata di luglio, a settembre ho fatto l'intervento di interruzione.
Sono passati pochi mesi, quindi mi direte che è normale avere ancora la testa da un'altra parte, ma nel frattempo io ho saltato quattro esami universitari che accumulati a quelli di gennaio fanno sei, ho saltato una marea di lezioni, leggo ed esco poco.
Da anni fatico a guardare il notiziario per paura di sentire anche solo la parola "stupro" e quando i coetanei fanno battutine riguardo a ciò mi sento ovviamente a disagio.
Sto perdendo la voglia di fare e vivere, non so nemmeno più se l'università che ho scelto sia quella giusta per me, e guardo con invidia chi mi sta attorno e si sta realizzando.
Mi deprime tutto, piango quasi tutti i giorni e mi sento un'assassina ogni volta che vedo le neo-mamme con i loro cuccioli tra le braccia.
In conclusione penso di aver ricevuto troppe mazzate e di credere troppo poco in me stessa e ora ho troppe ferite non curate, trascurate, che mi stanno logorando dentro e penso che potrei fare la finita così almeno smetterei di sentirmi ancora violata fisicamente e smetterei di avere incubi sulle gravidanze e di sentirmi una pessima persona.
[#1]
In tutto il racconto non compare mai la figura di uno specialista che avrebbe potuto trattare ogni singolo evento in modo indipendente.
Iniziando già da quando ha cominciato l'abuso di alcool fino ai disturbi del comportamento alimentare.
Sarebbe utile che faccia valutare la situazione da uno psichiatra che possa stabilire un trattamento specifico per la permanenza di disturbi che sono ancora presenti.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Iniziando già da quando ha cominciato l'abuso di alcool fino ai disturbi del comportamento alimentare.
Sarebbe utile che faccia valutare la situazione da uno psichiatra che possa stabilire un trattamento specifico per la permanenza di disturbi che sono ancora presenti.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 820 visite dal 28/12/2019.
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