Ansia

Salve,
Sono sempre stata una ragazza timida, empatica e abbastanza introversa; sono stata cresciuta da nonni e i miei sono subentrati solo dopo nella mia vita, diventando però a tratti opprimenti.
Ho una sorella minore e noto con fastidio che siamo poste spesso su due diversi livelli; lei ad esempio viene elogiata continuamente, io vengo da sempre rimproverata e se ne escono con frasi del tipo:"se pretendiamo tanto da te è perché sappiamo che possiamo farlo, al contrario di tua sorella"
A me ha sempre dato fastidio questo pensiero perché lo trovo ingiusto in quanto, da una parte sento l'oppressione e le alte aspettative nei miei confronti, dall'altra non credo sia corretto 'buttare a terra' mia sorella con questo tipo di paragoni.

Per vari anni ho praticato cutting (molto superficialmente) e sono stata bullizzata a scuola.

Adesso, diciamo che sono meno libera delle mie coetanee (ho quasi 22 anni ed ho ancora un coprifuoco ridicolo, in quanto si parla di tornare a casa alle 00.30/1:00 massimo, anche il fine settimana e svegliarmi comunque presto il giorno dopo per aiutarli nelle faccende domestiche o studiare)
Studio fuori e anche quando torno a casa, pur sapendo che ho esami in vista, mi riempiono le giornate con faccende varie e questo mi infastidisce ulteriormente.

Non so più come impormi con loro perché trovano sempre il modo per demolirmi, fin da piccolina.
Anche alla luce di questo volevo confrontarmi con uno specialista, ma quando ho detto loro che avevo bisogno di andare da uno psicologo, che non stavo bene, mi hanno risposto che:"sto bene, non ho bisogno di uno psicologo" (qui subentra la classica visione retrograda ed errata del tipo psicologo=follia)
Sono una tipa molto orgogliosa e mi costa 'farmi aiutare', infatti ho provato diverse volte a dire loro ciò ma se ne sono sempre usciti con frasi simili.

In quest'ultimo anno poi mi sembra di aver vissuto un inferno: sono stata molti mesi all'estero, le mie amiche mi hanno voltato le spalle in blocco poiché una di loro (la stessa con la quale avevo un rapporto strettissimo) ha deciso di aizzarmi tutte mettendo zizzania e facendomi passare da capro espiatorio; il mio ragazzo credo mi abbia lasciata e ho esami arretrati e non mi sento mai allo stesso livello degli altri.
Una volta tornata dall'estero (lì sono stata male mentalmente e vomitavo/non avevo appetito spesso e ho perso quasi 10 kg) ho dovuto continuare un concorso a cui avevo partecipato anni fa e in cui ero stata convocata solo al mio rientro (e che ho fatto solo perché pressata fortemente dai miei)
Dopodiché mi sono sentita come svuotata; ho provato a mettermi sotto con gli esami ma non c'era verso e mi sono come bloccata.
Non so più cosa fare, ci ho messo quasi 4 mesi per riuscirmi a sedere ad un esame, mi terrorizzava l'idea.
Adesso ho alti e bassi ma ci sono giorni in cui mi sento consumata.
So che devo cambiare ma non so da dove iniziare.

Mi sento sola, vorrei essere la versione migliore di me stessa ma non so come...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Deve necessariamente far valutare la situazione da uno specialista che possa stabilire una percorso di cura adeguato se ciò che esprime è ascrivibile a sintomi che abbiano un inquadramento preciso.


Dr. F. S. Ruggiero

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