Dubbio cipralex-rivotril
Salve,
Per depressione maggiore, ansia e disturbo evitante di personalità, sono in terapia con Cipralex a dosaggio pieno (20mg) dal 25 ottobre.
Da metà novembre la psichiatra ha aggiunto il Rivotril per aiutare il sonno e ridurre un intorpidimento generale che deriva presumibilmente da somatizzazioni d'ansia.
Il mio dubbio è questo: da alcune settimane ho meno timidezza, insicurezza, paura di agire, di sbagliare e l'imbarazzo che avevo di fronte alle persone è molto diminuito.
Volevo capire se questi benefici li avesse portati più il Cipralex o il Rivotril, perché quest'ultimo ho iniziato ad assumerlo dopo circa un mese dal dosaggio pieno dell'antidepressivo e perciò non so quale dei due stia incidendo.
La domanda nasce dal fatto che il Rivotril è un ansiolitico molto potente e non essendo una terapia che si possa fare a lungo termine e quindi il problema tra un po' di tempi si riproporrà.
Sto facendo anche psicoterapia ma dopo un anno il disturbo era presente come prima dell'inizio della stessa.
Grazie.
Per depressione maggiore, ansia e disturbo evitante di personalità, sono in terapia con Cipralex a dosaggio pieno (20mg) dal 25 ottobre.
Da metà novembre la psichiatra ha aggiunto il Rivotril per aiutare il sonno e ridurre un intorpidimento generale che deriva presumibilmente da somatizzazioni d'ansia.
Il mio dubbio è questo: da alcune settimane ho meno timidezza, insicurezza, paura di agire, di sbagliare e l'imbarazzo che avevo di fronte alle persone è molto diminuito.
Volevo capire se questi benefici li avesse portati più il Cipralex o il Rivotril, perché quest'ultimo ho iniziato ad assumerlo dopo circa un mese dal dosaggio pieno dell'antidepressivo e perciò non so quale dei due stia incidendo.
La domanda nasce dal fatto che il Rivotril è un ansiolitico molto potente e non essendo una terapia che si possa fare a lungo termine e quindi il problema tra un po' di tempi si riproporrà.
Sto facendo anche psicoterapia ma dopo un anno il disturbo era presente come prima dell'inizio della stessa.
Grazie.
[#3]
Non sta assumendo una posologia importante di Clonazepam, il farmaco andrebbe gestito dal medico nei tempi e nella posologia, non andrebbe preso per lunghi periodi e sospeso lentamente, spesso facendo una cura si finisce per convincersi che tutto quello che succede di bene o di male derivi da essa, ma non è così; segua le indicazioni del suo medico.
[#4]
Ex utente
Mi perdoni Dottore: lo assumo da poco più di un mese, non da 5 anni. Lo prendo soprattutto per un problema di somatizzazione del corpo. Lo avverto sempre intorpidito e teso da una tensione muscolare costante. Avevamo provato altri farmaci senza che questi incidessero. Mi aiuta perché è un miorilassante. Ad ogni modo, si è concordato di non andare oltre i 6 mesi di terapia. Superare la fase acuta per poi mollarlo.
Comunque volevo sapere questo: i benefici che sto avendo riguardo al disturbo di ansia sociale dipendono, secondo lei, dal Cipralex o dal Rivotril? Ho letto che quest'ultimo agisce sui problemi. Siccome ora sto bene in questo senso, la mia preoccupazione è data dal fatto che tra un po' dovrò mollarlo e i problemi (se i benefici dipendono dal Clonazepam) purtroppo si ripresenteranno.
Poi volevo chiederle: il Cipralex, per quanto tempo può essere assunto? So che gli antidepressivi dopo tor tempo vanno mollati.
Grazie mille del consulto.
Comunque volevo sapere questo: i benefici che sto avendo riguardo al disturbo di ansia sociale dipendono, secondo lei, dal Cipralex o dal Rivotril? Ho letto che quest'ultimo agisce sui problemi. Siccome ora sto bene in questo senso, la mia preoccupazione è data dal fatto che tra un po' dovrò mollarlo e i problemi (se i benefici dipendono dal Clonazepam) purtroppo si ripresenteranno.
Poi volevo chiederle: il Cipralex, per quanto tempo può essere assunto? So che gli antidepressivi dopo tor tempo vanno mollati.
Grazie mille del consulto.
[#5]
"....... Ad ogni modo, si è concordato di non andare oltre i 6 mesi di terapia......"
allora se questo è quanto preventivato usi questi mesi per apprezzare cosa vuol dire stare bene, in modo di allontanarsi anche mentalmente dalla condizione di malessere, l'ho già detto prima il miglioramento dipende principalmente da lei che si cura adeguatamente ed è seguito dal medico che ha il compito di gestire la terapia ( non lei ).
Il Clonazepam è un sintomatico non agisce sulle cause di un disturbo, ha azioni sedative, ansiolitiche e ad un certo dosaggio miorilassanti.
I'antidepressivo deve essere assunto per periodi di mesi e a secondo dei casi anche di più, ma questo non è possibile stabilirlo con certezza all'inizio della terapia.
allora se questo è quanto preventivato usi questi mesi per apprezzare cosa vuol dire stare bene, in modo di allontanarsi anche mentalmente dalla condizione di malessere, l'ho già detto prima il miglioramento dipende principalmente da lei che si cura adeguatamente ed è seguito dal medico che ha il compito di gestire la terapia ( non lei ).
Il Clonazepam è un sintomatico non agisce sulle cause di un disturbo, ha azioni sedative, ansiolitiche e ad un certo dosaggio miorilassanti.
I'antidepressivo deve essere assunto per periodi di mesi e a secondo dei casi anche di più, ma questo non è possibile stabilirlo con certezza all'inizio della terapia.
[#6]
Ex utente
Difatti, caro Dottore, sto agendo sulle cause facendo anche psicoterapia da un anno. Il problema è che sul disturbo di personalità evitante sembra proprio non incidere alcunché. Mentre si sta dimostrando efficace nell'ansia, nella consapevolezza, nel tono dell'umore, e in una migliore gestione delle emozioni e delle situazioni di vita.
Io però noto che lei continua a non rispondere alla mia domanda: la timidezza, l'insicurezza, un minore imbarazzo e maggiore disinibizione di fronte alle relazioni sociali dipendono dai benefici del Cipralex o del Rivotril?
Lei è psichiatra, saprà rispondere facilmente a questa domanda visto che conosce meglio di me disturbi della mente e azione dei farmaci sulle malattie. Io non posso saperlo, visto che, passate 4-6 settimane dall'assunzione dell'antidepressivo, ho iniziato anche a prendere il Clonazepam. Resta quindi il dubbio su chi, stia incidendo; per me è importante saperlo per valutare al meglio la funzione del Cipralex sui miei disturbi e quindi SE decidere di proseguire su questo. Per ora sto meglio, ma non abbastanza per poter dire che la cura attuale sia quella più indicata per il momento contingente della malattia.
L'antidepressivo, comunque, non potrò mollarlo prima di 1-2 anni. Da circa 3 e mezzo soffrivo di depressione maggiore con forte astenia e apatia. Passavo gran parte delle mie giornate a letto a causa di questa stanchezza cronica. Mentale e fisica. Non credo basti qualche mese di cura per guarire da una depressione così profonda e che per tanto tempo non era stata adeguatamente (per colpa di altri medici) curata.
Spero di essermi spiegato bene e che sappia finalmente darmi una risposta esauriente.
Grazie.
Io però noto che lei continua a non rispondere alla mia domanda: la timidezza, l'insicurezza, un minore imbarazzo e maggiore disinibizione di fronte alle relazioni sociali dipendono dai benefici del Cipralex o del Rivotril?
Lei è psichiatra, saprà rispondere facilmente a questa domanda visto che conosce meglio di me disturbi della mente e azione dei farmaci sulle malattie. Io non posso saperlo, visto che, passate 4-6 settimane dall'assunzione dell'antidepressivo, ho iniziato anche a prendere il Clonazepam. Resta quindi il dubbio su chi, stia incidendo; per me è importante saperlo per valutare al meglio la funzione del Cipralex sui miei disturbi e quindi SE decidere di proseguire su questo. Per ora sto meglio, ma non abbastanza per poter dire che la cura attuale sia quella più indicata per il momento contingente della malattia.
L'antidepressivo, comunque, non potrò mollarlo prima di 1-2 anni. Da circa 3 e mezzo soffrivo di depressione maggiore con forte astenia e apatia. Passavo gran parte delle mie giornate a letto a causa di questa stanchezza cronica. Mentale e fisica. Non credo basti qualche mese di cura per guarire da una depressione così profonda e che per tanto tempo non era stata adeguatamente (per colpa di altri medici) curata.
Spero di essermi spiegato bene e che sappia finalmente darmi una risposta esauriente.
Grazie.
[#7]
Le ho già risposto quando ho detto che il Clonazepam è soltanto un ansiolitico e le ho già detto che lo star meglio è una risultante dove la persona che si cura è l'aspetto più importante o comunque non di meno dei farmaci che assume, forse legge con poca attenzione; è ovvio comunque che se alzare la soglia dell'ansia migliora le comunicazioni sociali allora l'ansiolitico può avere una funzione ma aleatoria e fugace, lei si sta impegnando da un anno in un percorso psicoterapeutico che dovrebbe servire almeno a darle gli strumenti per superare tutto questo.
[#8]
Ex utente
Forse non ci siamo capiti: la psicoterapia non stava assolutamente dando benefici su questo aspetto. Credo di averglielo già detto. Il Rivotril è un ansiolitico, ma i disturbi che riferisco poco hanno a che vedere con l'ansia. Quando le parlo di "ansia sociale" non mi riferisco all'ansia vera e propria ma a disturbi quali timidezza, insicurezza, disagio, timore di agire, paura di essere giudicato, estrema soggezione sociale. Queste cose, sono migliorate nell'ultimo mese. Queste. Prima del Clonazepam ho assunto anche Diazepam e Xanax ma non incideva minimamente su tali problematiche. Le ho fatto tale domanda perché ho letto da più parti che il Clonazepam incide su tali disturbi. Il dubbio era questo. Io stesso faccio fatica a capire come un ansiolitico dia benefici su disturbi di questa natura.
Ad ogni modo, concludendo: è quindi altamente probabile sia SOLO il Cipralex ad avermi dato questo miglioramento improvviso su questi disturbi?
Ad ogni modo, concludendo: è quindi altamente probabile sia SOLO il Cipralex ad avermi dato questo miglioramento improvviso su questi disturbi?
[#9]
1. una psicoterapia che dura da un anno e non riesce a dare gli strumenti per gestire la paura di abbandonare una benzodiazepina è da rivedere.
2. il Clonazepam è una BDZ come tutte le altre, qualcuno ha ipotizzato un impiego nella fobia sociale, la terapia con SSRI nel disturbo resta quella di prima scelta.
3. ripeto, il Clonazepam ha un'azione ansiolitica potrebbe essere questa a darle sicurezza e disinibizione come fa comunque una molecola la più usata da sempre per questo scopo: l'alcol.
2. il Clonazepam è una BDZ come tutte le altre, qualcuno ha ipotizzato un impiego nella fobia sociale, la terapia con SSRI nel disturbo resta quella di prima scelta.
3. ripeto, il Clonazepam ha un'azione ansiolitica potrebbe essere questa a darle sicurezza e disinibizione come fa comunque una molecola la più usata da sempre per questo scopo: l'alcol.
[#10]
Ex utente
1 La psicoterapia la faccio in un CSM del territorio. In maniera convenzionata. Ergo, le ore di terapia a livello mensile sono 2 e non 4 come di solito accade. Bisogna considerarli 6 mesi.
Ho 42 anni e questi sintomi li ho da sempre. La psicoterapia non è magia, ha i suoi tempi fisiologici.
2 Ribadisco: NO! Ho assunto Lexotan, Xanax e Diazepam prima del Clonazepam. So bene gli effetti di un ansiolitico e nessuno di questi ha mai inciso minimamente sui sintomi del disturbo di personalità legati agli aspetti sociali e relazionali.
Ora: siccome ho letto da più parti che questo farmaco, rispetto i normali ansiolitici, ha ANCHE indicazione sui problemi di natura sociale e relazionale, chiedo a lei una delucidazione definitiva; una conferma o una smentita sulle peculiarità di questo psicofarmaco in relazione a tali problematiche.
Grazie!
Ho 42 anni e questi sintomi li ho da sempre. La psicoterapia non è magia, ha i suoi tempi fisiologici.
2 Ribadisco: NO! Ho assunto Lexotan, Xanax e Diazepam prima del Clonazepam. So bene gli effetti di un ansiolitico e nessuno di questi ha mai inciso minimamente sui sintomi del disturbo di personalità legati agli aspetti sociali e relazionali.
Ora: siccome ho letto da più parti che questo farmaco, rispetto i normali ansiolitici, ha ANCHE indicazione sui problemi di natura sociale e relazionale, chiedo a lei una delucidazione definitiva; una conferma o una smentita sulle peculiarità di questo psicofarmaco in relazione a tali problematiche.
Grazie!
[#11]
Il farmaco espleta la sua azione dal momento che un paziente lo assume, prima di questo è una molecola, questo significa che il risultato dipende dall'interazione, la risposta può essere varia tra effetti terapeutici e collaterali, se negli studi controllati ha una specifica azione terapeutica in una percentuale maggiore di chi incosapevolmente ha assunto il placebo potrà forse ricevere un'indicazione ufficiale; ora tra le indicazioni ufficiali del Clonazepam non c'è la Fobia Sociale, nè vi sono studi sufficientemente validi per tale patologia, al contrario degli SSRI.
Per sapere se l'effetto terapeutico raggiunto nel suo caso dipende da un farmaco piuttosto che da un altro dovrebbe sospenderne uno, poi l'altro e poi provare senza, ma questo andrebbe fatto con controlli "in cieco".
Penso di essere stato chiaro, come d'altronde anche nei post precedenti, il sito ha uno scopo informativo e divulgativo a carattere generale non permette diagnosi nè valutazioni sul caso specifico, cosa possibile con una visita diretta.
Per sapere se l'effetto terapeutico raggiunto nel suo caso dipende da un farmaco piuttosto che da un altro dovrebbe sospenderne uno, poi l'altro e poi provare senza, ma questo andrebbe fatto con controlli "in cieco".
Penso di essere stato chiaro, come d'altronde anche nei post precedenti, il sito ha uno scopo informativo e divulgativo a carattere generale non permette diagnosi nè valutazioni sul caso specifico, cosa possibile con una visita diretta.
[#12]
Ex utente
Ora ci siamo capiti. Evidentemente, sugli effetti del Clonazepam, ho letto delle inesattezze e le ho dato troppo peso. Poi, chiariamo, che la mia non è esattamente fobia sociale. Anche lo psichiatra pensa sia il Cipralex ad incidere su tali disturbi ma non mi ha dato la certezza al 100%.
Concludo con due domande:
1) Posso chiederle dopo quanto tempo il Clonazepam esce completamente dal circolo ematico? Pur prendendolo la notte, notavo una lunga azione benefica diurna.
2) Ho sentito molti psichiatri sostenere che l'antidepressivo ha una durata limitata. Un inizio e una fine. Ora, avendo così tanti disturbi, c'è un periodo massimo in cui può essere mantenuto? Purtroppo, in relazione ai problemi relazionali, la psicoterapia avrà tempi lunghi; se riuscissi nel frattempo a contenere i sintomi con il farmaco potrei quantomeno continuare a lavorarci con li psicoterapeuta ma, grazie al farmaco, mantenere allo stesso tempi uno stile di vita più incline a quelli che sono i miei obiettivi e le mie necessità.
Grazie
Concludo con due domande:
1) Posso chiederle dopo quanto tempo il Clonazepam esce completamente dal circolo ematico? Pur prendendolo la notte, notavo una lunga azione benefica diurna.
2) Ho sentito molti psichiatri sostenere che l'antidepressivo ha una durata limitata. Un inizio e una fine. Ora, avendo così tanti disturbi, c'è un periodo massimo in cui può essere mantenuto? Purtroppo, in relazione ai problemi relazionali, la psicoterapia avrà tempi lunghi; se riuscissi nel frattempo a contenere i sintomi con il farmaco potrei quantomeno continuare a lavorarci con li psicoterapeuta ma, grazie al farmaco, mantenere allo stesso tempi uno stile di vita più incline a quelli che sono i miei obiettivi e le mie necessità.
Grazie
[#13]
L'emivita del Clonazepam è circa 26 ore.
La terapia con antidepressivi va proseguita fino ad ottenere una remissione del quadro clinico e una stabilizzazione dei risultati, il tempo necessario è estremamente variabile, dipende dal soggetto, dalla patologia, dal numero eventuale di ricadute se ce ne sono state e da altre variabili ancora, può essere sufficiente qualche mese come arrivare a tempi più lunghi, anche qualche anno, altro discorso è la possibilità che si instauri nel tempo lungo una " tachifilassi", ma non ha alcun senso preoccuparsi di questo a qualche mese dall'inizio di una terapia.
Continua a mettere il farmaco in prima linea quando invece è il soggetto ad occupare quel posto.
La terapia con antidepressivi va proseguita fino ad ottenere una remissione del quadro clinico e una stabilizzazione dei risultati, il tempo necessario è estremamente variabile, dipende dal soggetto, dalla patologia, dal numero eventuale di ricadute se ce ne sono state e da altre variabili ancora, può essere sufficiente qualche mese come arrivare a tempi più lunghi, anche qualche anno, altro discorso è la possibilità che si instauri nel tempo lungo una " tachifilassi", ma non ha alcun senso preoccuparsi di questo a qualche mese dall'inizio di una terapia.
Continua a mettere il farmaco in prima linea quando invece è il soggetto ad occupare quel posto.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 8.6k visite dal 20/12/2019.
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