Quando smettere di fare esami sul corpo e curare l'anima
ho 26 anni, appena compiuti. Innamorata, faccio il lavoro che sognavo da piccola, felice e spensierata.
Questo è il quadro che potrei fare di me, tralasciando tutto quello che mi attraversa da sempre.
Forse a causa della perdita di un'amica in età molto prematura ho cominciato a temere la morte, le malattie, le tragedie che si scaraventano sul corpo improvvisamente.
O forse non lo so ancora perchè, ma da che ho memoria ho sempre sofferto di attacchi di panico, dolori puntorei in molte parti del corpo dal mal di testa ai dolori intercostali, piuttosto che di tachicardia o inappetenza. Il modulo è sempre lo stesso: passo circa sei/sette mesi all'anno tranquilla: mangio, bevo, esco, lavoro tantissimo, viaggio....insomma la vita di una persona della mia età che ha la fortuna di essere in buona salute.
Poi comincio lentamente prima ad avere sintomi di ansia, poi di stanchezza, comincio a spaventarmi , a concentrarmi sul corpo in maniera ossessiva, passo ore in internet a inserire i sintomi e addirittura una puntata di E.r può essere spunto di autodiagnosi che ovviamente è sempre letale.
Poi il dolore si colloca da qualche parte e resta fisso per circa 3/4 mesi: l'estate scorsa alla testa ora all'altezza dello sterno.
Neurologi, corse al pronto soccorso: questa volta è vero, morirò da un momento all'altro mi dico.
Poi le analisi si rivelano perfette, godo di ottima salute e ne sono grata ma dentro è tutto rotto e sono convinta di avere qualche malattia sconosciuta che nessuno mi diagnosticherà in tempo.
Ho avuto una brava psicologa e un bravo psichiatra che mi hanno aiutata a stare meglio ma credo di essere ricaduta nuovamente nel buio.
E' da circa un mese che ho delle fitte intercostali molto forti, faccio analisi ecografie allo stomaco, mi cercano la celiachia, l'elicobapter ma non c'è nemmeno quello, la cosa più frequente da trovare nello stomaco.
Esco di casa e sento una fitta fortissima mi sembra di avere un infarto, il dolore è reale ma credo che sia l'anima a fare male non il cuore.
In altri momenti della mia vita sarei andata da 3 cardiologi diversi ma ora so che devo solo lasciarmi accompagnare da un bravo terapeuta.
Sbaglio? Dovrei fare gli accertamenti cardiologici urgenti che mi ha dato la mia dottoressa o è il caso che io mi fermi?
Mi vergogno per tutto questo, ma credo sia la mia unica malattia. Vivo in centro a Milano, i miei terapeuti sono di un'altra città dover torno molto poco. Se qualcuno di voi specialisti ritiene di potermi aiutare, vi prego di scrivermi.
Questo è il quadro che potrei fare di me, tralasciando tutto quello che mi attraversa da sempre.
Forse a causa della perdita di un'amica in età molto prematura ho cominciato a temere la morte, le malattie, le tragedie che si scaraventano sul corpo improvvisamente.
O forse non lo so ancora perchè, ma da che ho memoria ho sempre sofferto di attacchi di panico, dolori puntorei in molte parti del corpo dal mal di testa ai dolori intercostali, piuttosto che di tachicardia o inappetenza. Il modulo è sempre lo stesso: passo circa sei/sette mesi all'anno tranquilla: mangio, bevo, esco, lavoro tantissimo, viaggio....insomma la vita di una persona della mia età che ha la fortuna di essere in buona salute.
Poi comincio lentamente prima ad avere sintomi di ansia, poi di stanchezza, comincio a spaventarmi , a concentrarmi sul corpo in maniera ossessiva, passo ore in internet a inserire i sintomi e addirittura una puntata di E.r può essere spunto di autodiagnosi che ovviamente è sempre letale.
Poi il dolore si colloca da qualche parte e resta fisso per circa 3/4 mesi: l'estate scorsa alla testa ora all'altezza dello sterno.
Neurologi, corse al pronto soccorso: questa volta è vero, morirò da un momento all'altro mi dico.
Poi le analisi si rivelano perfette, godo di ottima salute e ne sono grata ma dentro è tutto rotto e sono convinta di avere qualche malattia sconosciuta che nessuno mi diagnosticherà in tempo.
Ho avuto una brava psicologa e un bravo psichiatra che mi hanno aiutata a stare meglio ma credo di essere ricaduta nuovamente nel buio.
E' da circa un mese che ho delle fitte intercostali molto forti, faccio analisi ecografie allo stomaco, mi cercano la celiachia, l'elicobapter ma non c'è nemmeno quello, la cosa più frequente da trovare nello stomaco.
Esco di casa e sento una fitta fortissima mi sembra di avere un infarto, il dolore è reale ma credo che sia l'anima a fare male non il cuore.
In altri momenti della mia vita sarei andata da 3 cardiologi diversi ma ora so che devo solo lasciarmi accompagnare da un bravo terapeuta.
Sbaglio? Dovrei fare gli accertamenti cardiologici urgenti che mi ha dato la mia dottoressa o è il caso che io mi fermi?
Mi vergogno per tutto questo, ma credo sia la mia unica malattia. Vivo in centro a Milano, i miei terapeuti sono di un'altra città dover torno molto poco. Se qualcuno di voi specialisti ritiene di potermi aiutare, vi prego di scrivermi.
[#1]
Gentile utente,
Non specifica quali cure ha effettuato. Non deve smettere di curare il corpo, deve curare la parte giusta del corpo, il che è proprio quel che un medico è istruito a capire. Il disturbo di panico è un disturbo che riguarda il cervello, una parte del corpo che è "l'anima" in senso anatomico. E' un disturbo che risponde piuttosto bene alle cure, quindi è strano che non abbia trovato una soluzione quantomeno parziale al problema. Non è chiaro se adesso sta seguendo terapie, e non è chiaro cosa vuol dire che i medici e lo psicologo l'hanno "aiutata" in passato. Ha fatto una cura e se sì quale ?
Non specifica quali cure ha effettuato. Non deve smettere di curare il corpo, deve curare la parte giusta del corpo, il che è proprio quel che un medico è istruito a capire. Il disturbo di panico è un disturbo che riguarda il cervello, una parte del corpo che è "l'anima" in senso anatomico. E' un disturbo che risponde piuttosto bene alle cure, quindi è strano che non abbia trovato una soluzione quantomeno parziale al problema. Non è chiaro se adesso sta seguendo terapie, e non è chiaro cosa vuol dire che i medici e lo psicologo l'hanno "aiutata" in passato. Ha fatto una cura e se sì quale ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Gentile Utente,
ciò che descrive rientrerebbe nel grande capitolo dei Disturbi Somatoformi; ritorni dallo psichiatra che la ha già avuta in cura, visto che come dice lei "...mi hanno aiutata a stare meglio..." oppure ne trovi uno a Milano,
Cordiali Saluti
ciò che descrive rientrerebbe nel grande capitolo dei Disturbi Somatoformi; ritorni dallo psichiatra che la ha già avuta in cura, visto che come dice lei "...mi hanno aiutata a stare meglio..." oppure ne trovi uno a Milano,
Cordiali Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#3]
Ex utente
il remeron mi ha fatto tornare l'appetito e mi ha fatto passare l'ansia ma mi ha tolto la vita. lo stesso mio psichiatra mi disse che ce l'avrei fatta senza e abbiamo scalato fino a togliere i farmaci molto prima del previsto. vorrei una terapia di colloqui e non di farmaci. è da due anni che tra alti e bassi comunque ho fatto a meno dei farmaci, il mal di testa è sparito al mare e da agosto non è apparso nemmeno un sintomo, sono riapparsi ora. sto cercando un terapeuta a milano e vorrei un'indicazione rispetto a questo.
[#5]
gentile utente,
Alcune precisazioni doverose. Non è lei a decidere quali terapie funzionano e di che cosa sono composte, dovrebbe essere il medico a guidarla in questo. La psicoterapia non è una terapia "di colloqui", è una istruzione psicologica che avviene a volte attraverso colloqui in cui però esiste una tecnica, non è uno sfogo, un aiuto, un consiglio. Ogni disturbo ha la sua terapia utile e altre non utili. Ho paura che non abbia ricevuto un indirizzo specifico.
La diagnosi di disturbo di panico (ma è stata fatta questa diagnosi oppure no ?) e la terapia con remeron non mi tornano.
Aver fatto a meno dei farmaci non è un merito. Lo scopo non è fare a meno delle cure e star male, lo scopo lo decide lei. Se vuole star meglioe sistono delle tecniche specifiche.
E soprattutto non è interessante se una cura consiste in un farmaco, in una scarica di elettricità o in una istruzione psicologica. Il risultato è interessante.
Se l'unica terapia che ha provato è il remeron e una psicoterapia di supporto, oltretutto "a termine" per ragioni non mediche ma psicologiche o di tollerabilità del farmaco in questione, le vie sono ancora tutte aperte per il trattamento.
PS. Se cerca contatti terapeutici deve accedere alle schede dei medici lei, noi non abbiamo possibilità di accedere all'indirizzo degli utenti.
Saluti
Alcune precisazioni doverose. Non è lei a decidere quali terapie funzionano e di che cosa sono composte, dovrebbe essere il medico a guidarla in questo. La psicoterapia non è una terapia "di colloqui", è una istruzione psicologica che avviene a volte attraverso colloqui in cui però esiste una tecnica, non è uno sfogo, un aiuto, un consiglio. Ogni disturbo ha la sua terapia utile e altre non utili. Ho paura che non abbia ricevuto un indirizzo specifico.
La diagnosi di disturbo di panico (ma è stata fatta questa diagnosi oppure no ?) e la terapia con remeron non mi tornano.
Aver fatto a meno dei farmaci non è un merito. Lo scopo non è fare a meno delle cure e star male, lo scopo lo decide lei. Se vuole star meglioe sistono delle tecniche specifiche.
E soprattutto non è interessante se una cura consiste in un farmaco, in una scarica di elettricità o in una istruzione psicologica. Il risultato è interessante.
Se l'unica terapia che ha provato è il remeron e una psicoterapia di supporto, oltretutto "a termine" per ragioni non mediche ma psicologiche o di tollerabilità del farmaco in questione, le vie sono ancora tutte aperte per il trattamento.
PS. Se cerca contatti terapeutici deve accedere alle schede dei medici lei, noi non abbiamo possibilità di accedere all'indirizzo degli utenti.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.8k visite dal 11/03/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.