Assestamento dosi farmaci.
Buonasera, sono un uomo di 36 anni.
A causa di un episodio depressivo nel mese di Aprile ho iniziato ad assumere Velanfaxina che mi ha risolto molti problemi ma mi ha procurato gravi problemi di natura sessuale e insonnia.
In accordo col mio psichiatra da un mese ho cambiato Velanfaxina con Brintellix associato a Trittico.
I problemi di natura sessuale e insonnia scomparsi.
Ho iniziato a prendere per una settimana 10 gocce di Brintellix, poi portate a 20.
Credo di non essere mai stato così bene e sereno in vita mia per venti giorni, ne ero davvero sorpreso.
Ora però da tre giorni mi è venuta un' ansia improvvisa, dormo poco la notte e sto proprio male.
La cosa che mi sembra strana è questo cambio repentino da un momento all'altro.
Senza motivi, inspiegabile.
Ho chiamato lo psichiatra che mi segue e mi ha detto di abbassare la dose di brintellix da 20 gocce a 10 e alzare leggermente il trittico.
Il mio psichiatra è davvero competente e mi piace molto come persona.
Dal vivo spiega tutto ed è precisissimo.
Al telefono, però, è deciso ma veramente di poche parole.
Per mia natura mi piace capire, vorrei quindi sapere da voi esperti il motivo di questa scelta e se un dimezzamento di dose così di botto ha senso.
Io seguirò poi chiaramente lo psichiatra da cui sono in cura se no non avrebbe senso.
Un' ulteriore curiosità è capire dopo quanto una riduzione di dose può riassestarmi in base a quanto rimane il farmaco nel sangue: poiché la situazione attuale mi genera davvero ansia, il non capire un mio cambiamento di umore così repentino dopo una serenità davvero sorprendente mi destabilizza.
Grazie per le risposte
A causa di un episodio depressivo nel mese di Aprile ho iniziato ad assumere Velanfaxina che mi ha risolto molti problemi ma mi ha procurato gravi problemi di natura sessuale e insonnia.
In accordo col mio psichiatra da un mese ho cambiato Velanfaxina con Brintellix associato a Trittico.
I problemi di natura sessuale e insonnia scomparsi.
Ho iniziato a prendere per una settimana 10 gocce di Brintellix, poi portate a 20.
Credo di non essere mai stato così bene e sereno in vita mia per venti giorni, ne ero davvero sorpreso.
Ora però da tre giorni mi è venuta un' ansia improvvisa, dormo poco la notte e sto proprio male.
La cosa che mi sembra strana è questo cambio repentino da un momento all'altro.
Senza motivi, inspiegabile.
Ho chiamato lo psichiatra che mi segue e mi ha detto di abbassare la dose di brintellix da 20 gocce a 10 e alzare leggermente il trittico.
Il mio psichiatra è davvero competente e mi piace molto come persona.
Dal vivo spiega tutto ed è precisissimo.
Al telefono, però, è deciso ma veramente di poche parole.
Per mia natura mi piace capire, vorrei quindi sapere da voi esperti il motivo di questa scelta e se un dimezzamento di dose così di botto ha senso.
Io seguirò poi chiaramente lo psichiatra da cui sono in cura se no non avrebbe senso.
Un' ulteriore curiosità è capire dopo quanto una riduzione di dose può riassestarmi in base a quanto rimane il farmaco nel sangue: poiché la situazione attuale mi genera davvero ansia, il non capire un mio cambiamento di umore così repentino dopo una serenità davvero sorprendente mi destabilizza.
Grazie per le risposte
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"Dal vivo spiega tutto ed è precisissimo.
Al telefono, però, è deciso ma veramente di poche parole.
Per mia natura mi piace capire"
Ciascuna di queste righe, prese anche da sole, fa venire in mente che lei abbia bisogno di dettagli, il che quasi mai è utile, perché i concetti generali, i più importanti da capire, si chiariscono nel tempo e con le fasi del trattamento.
In verità non c'è niente di particolare, se non che siamo in attesa di vedere se la nuova cura funzioni o meno.
Per quanto riguarda l'assestamento delle dosi invece, è semplicemente appunto un'operazione che il medico ritene di fare in considerazione dell'aumento dell'ansia quando dopo 20 giorni il farmaco sta lavorando a regime.
I primi 20 giorni non fanno alcun testo rispetto alla valutazione della risposta alla nuova terapia.
Al telefono, però, è deciso ma veramente di poche parole.
Per mia natura mi piace capire"
Ciascuna di queste righe, prese anche da sole, fa venire in mente che lei abbia bisogno di dettagli, il che quasi mai è utile, perché i concetti generali, i più importanti da capire, si chiariscono nel tempo e con le fasi del trattamento.
In verità non c'è niente di particolare, se non che siamo in attesa di vedere se la nuova cura funzioni o meno.
Per quanto riguarda l'assestamento delle dosi invece, è semplicemente appunto un'operazione che il medico ritene di fare in considerazione dell'aumento dell'ansia quando dopo 20 giorni il farmaco sta lavorando a regime.
I primi 20 giorni non fanno alcun testo rispetto alla valutazione della risposta alla nuova terapia.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 03/12/2019.
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