Gestione ansia
Buonasera Dottori, circa due mesi fa ho cominciato a sentire dei sintomi neurologici abbastanza severi (riduzione forza braccia e gambe).
Ne è seguito l'iter diagnostico per arrivare a una diagnosi, ma nel frattempo ho vissuto un forte stato d'ansia perché non capivo cosa mi stesse succedendo.
Dopo un ricovero ospedaliero mi è stato diagnosticata un'ernia cervicale con pressione midollare che dovrà essere operata.
L'aver individuato una causa mi aveva in parte tranquillizzato (pensavo), ma il continuare a sentire la sintomatologia neurologica mi crea comunque ansia.
Circa 10 giorni fa improvvisamente ho cominciato ad avere difficoltà respiratorie, fino a provare senso di soffocamento.
Sono andato al pronto soccorso e dopo tutti gli opportuni controlli, fortunatamente negativi, hanno ascritto la cosa a cause ansiogene, somministrandomi Tranquirit (non so quante gocce).
Nei giorni seguenti ho continuato a sentire il fiato corto, ho fatto una visita specialistica dallo pneumologo con spirometria, tutto negativo.
Il medico di base mi ha detto che ho vissuto, per la prima volta in vita mia, un attacco di panico e mi ha prescritto 8 gocce di Tranquirit a metà mattinata e 8 nel pomeriggio.
Il fiato corto mi è passato.
Il fatto è che da qui all'operazione ci vorranno minimo 3 mesi.
Ho letto che Tranquirit va bene per tamponare l'ansia, ma non va bene per periodi prolungati.
L'ansia che la sintomatologia neurologica continua a generarmi vorrei tenerla sotto controllo almeno fino all'operazione.
Tranquirit è indicato per 3 mesi?
Potrebbe essere opportuna una visita specialistica con terapia diversa?
Preciso che per contenere gli effetti dell'ernia sto seguendo una terapia cortisonica che terminerà tra 10 gg.
, inoltre assumo Gabapertin da 300 mg x 3 capsule al giorno che invece proseguirà (non mi hanno precisato per quanto).
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta, cordiali saluti.
Ne è seguito l'iter diagnostico per arrivare a una diagnosi, ma nel frattempo ho vissuto un forte stato d'ansia perché non capivo cosa mi stesse succedendo.
Dopo un ricovero ospedaliero mi è stato diagnosticata un'ernia cervicale con pressione midollare che dovrà essere operata.
L'aver individuato una causa mi aveva in parte tranquillizzato (pensavo), ma il continuare a sentire la sintomatologia neurologica mi crea comunque ansia.
Circa 10 giorni fa improvvisamente ho cominciato ad avere difficoltà respiratorie, fino a provare senso di soffocamento.
Sono andato al pronto soccorso e dopo tutti gli opportuni controlli, fortunatamente negativi, hanno ascritto la cosa a cause ansiogene, somministrandomi Tranquirit (non so quante gocce).
Nei giorni seguenti ho continuato a sentire il fiato corto, ho fatto una visita specialistica dallo pneumologo con spirometria, tutto negativo.
Il medico di base mi ha detto che ho vissuto, per la prima volta in vita mia, un attacco di panico e mi ha prescritto 8 gocce di Tranquirit a metà mattinata e 8 nel pomeriggio.
Il fiato corto mi è passato.
Il fatto è che da qui all'operazione ci vorranno minimo 3 mesi.
Ho letto che Tranquirit va bene per tamponare l'ansia, ma non va bene per periodi prolungati.
L'ansia che la sintomatologia neurologica continua a generarmi vorrei tenerla sotto controllo almeno fino all'operazione.
Tranquirit è indicato per 3 mesi?
Potrebbe essere opportuna una visita specialistica con terapia diversa?
Preciso che per contenere gli effetti dell'ernia sto seguendo una terapia cortisonica che terminerà tra 10 gg.
, inoltre assumo Gabapertin da 300 mg x 3 capsule al giorno che invece proseguirà (non mi hanno precisato per quanto).
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta, cordiali saluti.
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È utile far valutare la situazione da uno specialista in psichiatria che possa introdurre una terapia specifica per il disturbo.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggieto.it
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 585 visite dal 02/12/2019.
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Approfondimento su Ansia
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