Ansia e umore basso dopo infarto
Gentilissimi medici dello staf di Medicitalia sono qui a distanza di 4 anni a parlare dello stesso problema.
Infatti dopo 4 anni che ho avuto un infarto vivo la vita sempre con la paura che l’evento si ripeti, facendo così che la mia vita lavorativa (anche se mi sforzo di fare in modo che tutto vada bene a lavoro) e sociale sia scadente.
Mia moglie comincia a stufarsi di questa situazione e penso che abbia anche ragione, quindi non la biasimo.
Ho consultato prima i cardiologi e tutti mi dicono di stare tranquillo tutto ciò è normale e con il tempo passerà.
Ho avuto un consulto di un parente neurologo è mi ha consigliato una cura di 6 mesi con Xanax 0, 25 mg due volte al giorno e 50 mg Zoloft una volta al giorno, e devo dire che in quel periodo le cose sono migliorate anche se non del tutto, i sintomi della sofferenza sono diminuiti ma il pensiero di non essere una persona normale e fare tutto ciò che la vita sociale consente non è sparito del tutto.
In seguito alla sospensione dopo i 6 mesi con passar del tempo la cosa è andata peggiorando nuovamente (stanchezza cronica, mioclonie, sudorazioni, panico, agitazione, tensione muscolare, ecc).
Sono andata in un Neurologo che è anche Cardiologo pensando chi meglio di questo fa al mio caso e mi ha suggerito di prendere integratori per la vitamina B12 e Eracalm che è un altro integratore che non ho capito bene che funzione avessi, ci sono andato più volte in visita dicendo che non ho avuto tutto sto miglioramento e L ultima volta mi ha prescritto un farmaco chiamato Samyr che leggendo sul Web ho capito che ormai è obsoleto al che mi sono anche seccato e non ho voluto prenderlo.
Vorrei chiedere se ho fatto bene o no a non prenderlo e se mi sapete consigliare qual’e’ la strada migliore da intraprendere.
Voglio precisare che sono un tipo che ha volte riesce a mascherare il vero malessere che ho dentro per paura che i colleghi o la gente intorno a me si fanno una brutta impressione, ma vivo la vita con sofferenza questo è sicuro e vorrei una via di uscita.
Grazie antipatamente.
Infatti dopo 4 anni che ho avuto un infarto vivo la vita sempre con la paura che l’evento si ripeti, facendo così che la mia vita lavorativa (anche se mi sforzo di fare in modo che tutto vada bene a lavoro) e sociale sia scadente.
Mia moglie comincia a stufarsi di questa situazione e penso che abbia anche ragione, quindi non la biasimo.
Ho consultato prima i cardiologi e tutti mi dicono di stare tranquillo tutto ciò è normale e con il tempo passerà.
Ho avuto un consulto di un parente neurologo è mi ha consigliato una cura di 6 mesi con Xanax 0, 25 mg due volte al giorno e 50 mg Zoloft una volta al giorno, e devo dire che in quel periodo le cose sono migliorate anche se non del tutto, i sintomi della sofferenza sono diminuiti ma il pensiero di non essere una persona normale e fare tutto ciò che la vita sociale consente non è sparito del tutto.
In seguito alla sospensione dopo i 6 mesi con passar del tempo la cosa è andata peggiorando nuovamente (stanchezza cronica, mioclonie, sudorazioni, panico, agitazione, tensione muscolare, ecc).
Sono andata in un Neurologo che è anche Cardiologo pensando chi meglio di questo fa al mio caso e mi ha suggerito di prendere integratori per la vitamina B12 e Eracalm che è un altro integratore che non ho capito bene che funzione avessi, ci sono andato più volte in visita dicendo che non ho avuto tutto sto miglioramento e L ultima volta mi ha prescritto un farmaco chiamato Samyr che leggendo sul Web ho capito che ormai è obsoleto al che mi sono anche seccato e non ho voluto prenderlo.
Vorrei chiedere se ho fatto bene o no a non prenderlo e se mi sapete consigliare qual’e’ la strada migliore da intraprendere.
Voglio precisare che sono un tipo che ha volte riesce a mascherare il vero malessere che ho dentro per paura che i colleghi o la gente intorno a me si fanno una brutta impressione, ma vivo la vita con sofferenza questo è sicuro e vorrei una via di uscita.
Grazie antipatamente.
[#1]
Gentile utente,
Se aveva una cura di riferimento che funzionava, esiste un motivo per cui non è stata ripresa in considerazione quella, semplicemente ?
Se aveva una cura di riferimento che funzionava, esiste un motivo per cui non è stata ripresa in considerazione quella, semplicemente ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La ringrazio anticipatamente. Semplicemente perché lo specialista mi aveva detto di seguirla per sei mesi, infatti quando sono andato dall’altro perché il primo vive in un posto molto distante da me mi aspettavo che mi faceva riprendere quella precedente, invece mi ha dato solo degli integratori tra l’altro molto costosi e che non hanno risulto granché.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 30/11/2019.
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