Rivotril/clonotril- clonazepam! una cura a tutto o soltanto un illusione?

Buonasera,
Chiedo il vostro aiuto perché non so più come uscirne.

Soffro di disturbo dipendente di personalità.

Abuso di benzodiazepine da anni.
A volte ho creduto di poter smetter, a volte ho creduto di aver smesso completamente... e invece, purtroppo nei miei momenti più brutti il mio pensiero cade sempre lì: Clonazepam!
Ho abusato di tutte le droghe possibili e immaginabili in vita mia (in passato), dalla A alla Z.

Riguardo alle droghe considerate illegali non utilizzo più niente e non ne voglio nemmeno più sapere.
Neanche abuso di farmaci (sono in terapia con metadone 25mg/die), se non fosse per uno soltanto: il Rivotril.

È l’unico farmaco che risolve completamente i miei problemi (apparentemente, ovvio, non per davvero...), specie se utilizzato insieme allo Xanax.

Sono consapevole della mia dipendenza, ma ogni volta che parlo con psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, anche diversi... riesco solo temporaneamente (anche per mesi) a stare lontano da tale sostanza... Però, per un motivo o per un altro, va a finire che ci ricasco sempre.
E ogni volta che sono astinente per mesi, è sempre più bello quando riprendo perché e come se mi fossi scordata l’effetto, quindi quando lo riprendo è molto più forte.

Sono arrivata anche a prendere 8mg di rivotril/die insieme a 2mg di Alprazolam/die... ogni giorno.

Non so più come fare per uscirne, dopo decine di tentativi e anni di fallimenti sono davvero delusa...
chiedo solo un consiglio su opzioni alternative...
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Secondo me si confondono due cose. Dipendenza o abuso comunque è quando prendendo un farmaco, in genere in maniera irregolare e intossicandosi, si produce un danno e un malessere. Se assumendo un farmaco ad una dose x si sta bene, e si sta male invece quando non lo si prende, non è dipendenza, è tra virgolette, perché è semplicemente un legame terapeutico. Prenda lo stesso metadone, il quale ha uno scopo e su quello funziona. Senza, c'è la malattia in agguato. Con, è protetto dalla malattia.
Se però l'uso è un po' irregolare e con dei picchi, non stupirebbe, essendo bassa la dose di metadone. Si sa che l'uso di benzodiazepine è inversamente proporzionale alla dose metadonica, e che dosi come queste comunemente sono associate a consumo di bdz.
Però ripeto, la prima cosa da stabilire è se lo usa in maniera stabile, e quindi con il suo effetto farmacologico terapeutico, che non ha niente di strano (è uno stabilizzatore d'umore, è un farmaco anti-ansia), oppure ne abusa con conseguenze negative.
Essere legato al farmaco non c'entra nulla di per sé.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
Mi perdoni, ieri sera non ero tanto lucida e non sono stata in grado di scrivere il messaggio in maniera esauriente.
Per quanto riguarda uso e abuso, è un mio classico (o meglio, lo è stato in passato) abusare di benzodiazepine senza la prescrizione medica.
Mi sono anche stare prescritte temporaneamente (siccome benzodiazepine e oppiacei non vanno d’accordo insieme a chi ha avuto dipendenza da oppiacei in particolare modo) , ma al quale sono riuscita a starne alla larga poi per interi mesi (quasi forse anni), scaldando e arrivando a toglierle. A volte con medico, a volte da sola, seguendo le tabelle fornite in precedenza a me dalla dottoressa.
Perché ho menzionato sia abuso che dipendenza ?
Per il semplice fatto che i due episodi si alternano, esempio:
Ogni volta che mi sono state prescritte (a volte prese di testa mia anche ma partendo da dosi terapeutiche gia assunte in precedenza), sono arrivata da sola a incrementarne le dosi perché le dosi vecchie non funzionavano più (come a volte ho smesso del tutto). La maggior parte per sentirne un effetto maggiore (e qui si parla di abuso).
Altre volte invece, concerne la dipendenza, pur volendo scalarle sotto controllo medico ho fallito. A volte ci sono riuscita e sono stata astinente per vari mesi dalle benzodiazepine, pensando di essere guarita. A volte ho addirittura scalato di mio con successo, sempre rimanendo astinente.. altre invece fallendo (ovvero ritornando in pochi giorni/ settimane a utilizzarle.

Il fatto è che c’è stato un periodo (lungo) della mia vita in cui sono riuscita a starne bene senza, anche a detta del team che mi segue ero migliorata.

Continuo ogni settimana ad avere colloqui con psicologhi, psicoterapeuti, psichiatri, educatori. Ora sono molto ma molto meno frequenti di prima e il loro interesse sembra essere diminuito verso di me (vivendo anche in un paese diverso dal mio paese di origine ed essendoci un sistema di gestione delle dipendenze diverso, inoltre non ho problemi di soldi e credo mi vedano come una persona che sta bene in paragone a persone che arrivano addirittura sporche di sangue con i vestiti rotti e senza nemmeno un tetto o una macchina).
Il mio craving inizia con il craving di sballo, scaturito da insieme situazioni stressanti e incontrollate nel tempo, con poi un picco che fa traboccare la goccia dal vaso.
Sono 5 anni che lotto e ho esaurito le forze.
A volte in passato ho avuto pensieri suicidi senza mai averne parlato con nessuno (e una volta, tristemente anche un tentativo fallito ingerendo una scatola intera di Xanax da 0,50 dopo aver bevuto come non mai in vita mia.. e lascio immaginare a voi le conseguenze...), e per attenuarli ho abusato di sostanze.
Avendo ora capito la causa di tali pensieri e comportamenti (realmente intenzioni suicide, perché oltre i tentativi in se veri e propri ne ho avuti degli altri di dimostrazione ma come tagliarmi le braccia e salire su oggetti alti gridando di volermi buttare giù per attirare l’attenzione a detta dei medici , non si sono mai più ripresentati e sto molto meglio.
Il mio problema di fondo è il fatto che, quando il mio malessere si fa sentire più del solito, dovuto solitamente a gocce che fanno traboccare il vaso .
Il fatto è che adesso, dopo aver passato mesi di sbalzi d’umore tremendi. Ho ritrovato il mio equilibrio nel Clonazepam.
Non avendone ancora parlato con un medico mi sento in difetto seppur io stia bene e poco mi importi perché non sto abusando di tale sostanza a parer mio, ma solo usandola per regolarizzare il mio umore.

Non so più dove sbattere la testa.
Più mi isolo, più sto nale.
Più conosco nuove persone, più sto male perché O vogliono stare con me per interesse.. O non voglio stare con loro perché tutti gli uomini con cui parlo mi lanciano segnali sessuali e io vorrei soltanto amicizia.. O non vogliono stare con me completamente.. O mi innamoro e mi fanno soffrire.

Non so davvero più a chi rivolgermi o cosa fare

È possible che in tutto questi anni nessun medico e/o team sia stato un grado di trovare una cura adeguata?

Cordialità
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Il metadone e il clonazepam insieme sono utilizzati come terapia in soggetti che hanno problemi sia di abuso di oppiacei che, oppiacei esauriti, hanno problemi di abuso di benzodiazepine. Ci sono dati su questo, perché il clonazepam ha caratteristiche particolari (non tutte le benzodiazepine sono uguali nell'indurre abuso).
Il metadone stesso è dotato di proprietà psicotrope, cosa che è evidente naturalmente in chi lo assume per la tossicomania.

Ragion per cui, al di là di problemi di vita che non necessariamente rientrano nella psichiatria, la questione della sua cura magari non necessita di aggiustamenti maggiori, ma sono forse ha senso informarsi e capire di più sulle proprietà della cura in corso, e sul fatto che abbia senso mantenere il clonazepam anziché provare ripetutamente a non usarlo.
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