Ansia resistente ai trattamenti

Salve, dopo svariati tentativi con antidepressivi (tutti gli sssri e un triciclo) purtroppo non andati a buon fine il mio psichiatra ha deciso di prescrivere il flupentixolo (penso ritenga che Oramai i miei recettori serotoninergici siano troppo affaticati, poiché nonostante mi calmino l’ansia mi creano una sensazione di angoscia pressappoco costante).
Durante uno switch tra mirtazapina a escitalopram ho avuto una brutta ricaduta (includo che prendo da tanto tempo 1, 5 mg di clonazepam, anche se oramai ho sviluppato una totale tolleranza).
Al tempo della ricaduta assumevo (e assumo tutt’ora) 15 mg di mirtazapina e 5 di escitalopram.
Mi ha aggiunto 2 mg di flupentixolo, 1 mg al mattino ed uno a sera.
Dopo una settimana ho sviluppato una forte insonnia anche se l’ansia era un po’ migliorata e mi ha suggerito di spostarlo alle 8 un mg e alle 12 il secondo.
Purtroppo ho avuto un’altra ricaduta e l’insonnia è continuata a tal punto che mi ha consigliato di prendere promethazina 50 a sera, che mi fa dormire ma mi sveglio ogni ora.
Per l’ansia ha aggiunto 25 mg di lamotrigina al mattino, non vuole darmi altri ansiolitici anche perché da un paio di mesi sono riuscita ad eliminare il pregabalin.
La lamotrigina mi terrorizza, anche se ho letto recensioni positive per l’ansia ma il fatto che venga prescritta per altri problemi mi turba.
Le mie domande sono, quanto tempo occorre alla lamotrigina per agire sull’ansia?
L’insonnia data dal flupentixolo può passare o considerato che l’effetto collaterale è insorto una settimana e qualche giorno dopo indica che non passerà?
Ed inoltre pensate che il cambio di orario possa avere scatenato un’altra ricaduta?