Personalità

Gentili Dottori,
sono in cura da alcuni anni da un bravo psichiatra.

Ho una terapia farmacologica che giudico ottima, che ha ridotto tantissimo gli sbalzi d'umore, l'impulsivita e l'ansia.
Sono più stabile, efficiente e sensibile agli stati d'animo altrui.

Nonostante questo però sono estremamente reattiva alle più sottili manifestazioni di ostilità, disapprovazione o manipolazione.
Sono sopraffatta dalla rabbia al punto da dissociarmi e sentirmi divisa in due.
Faccio fatica a controllare l'angoscia legata al fatto di sentirmi senza una vera identità.

Lo psichiatra dice che è la personalità ma come può la personalità essere così radicata nelle sensazioni corporee, capace di causare reazioni così istantanee senza la mediazione di alcun pensiero disfunzionale?
Come può essere così difficile da gestire sia con la psicoterapia sia con i farmaci?

Inoltre ho letto che alcuni disturbi di personalità sono addirittura ereditabili.
Possibile allora che non esistano interventi per i bambini con mio figlio?
Non esistono perché non servono, non sono studiati o non sono approntati?
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
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Attivo dal 2018 al 2019
Ex utente
Mi ha proposto una modifica della terapia farmacologica. La psicologa invece mi ha già accennato il fatto che forse mi servirebbe uno psicoterapeuta "specializzato" nei disturbi di personalità. Per le famiglie non sono previsti aiuti di sorta?
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Attivo dal 2018 al 2019
Ex utente
Magari le ho fatto una domanda generica. Volevo dire che sono confusa, la personalità per come la conoscevo io era una cosa legata all'ambiente in cui si cresce, altrimenti ci sarebbero persone che nascono, scusi il termine, cattive o antisociali. Ora leggo che è genetica, risponde ai farmaci, come fosse una malattia. È vero? E se è vero le chiedevo se per caso non ci sono interventi di prevenzione o di screening per i figli di persone con questi disturbi.