Insonnia grave a 21 anni

Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e da Agosto, in seguito a forte stress dovuto alla preparazione di un esame universitario ho iniziato ad avere problemi di insonnia, non riuscivo a dormire più di 2/3 ore a notte. Il medico di base mi ha prescritto l’Alprazolam, 10 gocce la sera prima di coricarmi e mi ha consigliato di scalare di una goccia ogni 5 giorni proseguendo fino ad eliminarlo del tutto. Questa cura non ha avuto alcun effetto su di me, arrivata a 5 gocce l’insonnia non migliorava, continuavo a dormire massimo due ore e molte notti le passavo interamente in bianco. Ho iniziato anche ad avere la tachicardia e la pressione alta (166/110 e 100 i battiti) e il medico mi ha consigliato di sospendere l’Alprazolam e provare a prendere mezza pastiglia di Tavor da 1 mg che fortunatamente mi ha fatto dormire per sei ore consecutive.
Il medico di base mi ha fatto fare tutti gli accertamenti per escludere che il problema fosse di natura organica (esami del sangue, elettrocardiogramma, visita neurologica), tutti gli esami sono risultati nella norma. Nel frattempo continuavo a prendere 0, 5 mg di Tavor che mi faceva dormire male ma che comunque mi assicurava quelle 4/5 ore di sonno. Mi sono rivolta allora ad un neuropsichiatra che mi ha diagnosticato la depressione e mi ha prescritto Zarelis da 75 mg e 10 gocce di Minias prima di coricarmi. Ho iniziato la terapia e nonostante abbia assunto 10 gocce di Minias la notte l’ho passata interamente in bianco, il giorno dopo avevo la pressione altissima, sbandamenti, tremori, così ho chiamato la guardia medica (era sabato e non riuscivo a contattare lo psichiatra) che mi ha consigliato di interrompere la terapia e di prendere 1 mg di Tavor per abbassare la pressione. Non appena sono riuscita a contattare il mio psichiatra mi ha consigliato di abbassare la dose di Zarelis a 37. 5 mg e di prendere una pastiglia di Tavor da 1 mg prima di andare a letto, sfortunatamente si sono ripresentati tutti i sintomi e ho sospeso di nuovo la terapia. Mi sono rivolta ad un altro psichiatra che mi ha cambiato terapia consigliandomi di prendere 15 mg di Remeron dopo cena, 1, 5 mg di Tavor prima di coricarmi e se non riuscissi ad addormentarmi 1 compressa di Stilnox dopo un’ora dall’assunzione del Tavor. Adesso ho paura ad iniziare questa nuova terapia, anche perché ho letto che il Remeron provoca forte sonnolenza e confusione mentale. Io sono già confusa di mio, ho problemi a ricordare le cose, a seguire un film o leggere un libro, ho i riflessi lenti. Quello che mi chiedo è: il Remeron a queste dosi, soprattutto se associato a Tavor non potrebbe peggiorare ulteriormente la mia situazione?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non so se le sia stato spiegato che in generale l'effetto antidepressivo si realizza dopo almeno 2 settimane, e che inizialmente accade o niente o anche un peggioramento di alcuni dei sintomi. Cosa tamponabile con l'ansiolitico, almeno in parte.
In altre parole, l'insonnia è un sintomo, giustamente il medico ha fatto una diagnosi per poi trattare il disturbo intero, non il sintomo isolato con un sonnifero a termine. Dopo di che, non che la riuscita della cura si giudica dal fatto che appena iniziata dorma meglio.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Sì, mi hanno spiegato che l’antidepressivo impiega diverse settimane a fare effetto. Però mi chiedevo: 15 mg di Remeron dopo cena e 1,5 mg di Tavor prima di andare a letto non è esagerato? Anche perché prendendo solo il Tavor da 1,5 riesco a dormire 6/7 ore e ho paura che in associazione al Remeron potrebbe essere troppo da reggere.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Come le ha spiegato il collega la benzodiazepina, il Tavor, è un sintomatico, l'aiuta per l'insonnia, ma non cura la patologia che è alla base dell'insonnia. Per quella occorre il Remeron, che inizierà ad agire dopo 2-3 settimane e forse occorrerà aumentare la dose, 15 mg è il dosaggio iniziale. Il punto è che o si fida di chi la cura e assume le medicine prescritte e dopo sta meglio, o non si fida, si cura male e non guarisce.

Franca Scapellato

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