Si tratta di disturbo ansioso o depressivo? la terapia secondo voi è corretta?

Salve a tutti sono una ragazza di 24 anni, appena uscita da un periodo duro.. . brevemente il 28 febbraio 2019 ho fatto una IVG proprio a causa del mio stato ansioso che mi ha fatto credere incapace di portare avanti una gravidanza. Ho perso il lavoro e sono disoccupata. Fortunatamente convivo e il mio compagno è presentissimo. Ho sempre sofferto di ansia e ossessioni di vario tipo, ma esattamente dopo un mese dalla IVG ho iniziato ad avere il terrore di farmi del male, ho infatti iniziato ad evitare di guidare e di stare a casa da sola. Ho iniziato una psicoterapia cognitivo comportamentale e una cura farmacologica con 100 mg di zoloft al giorno da 5 mesi. Riguardo l ansia sono migliorata molto e ho ripreso a stare a casa solo e a guidare. Ultimamente però il mio umore è molto basso, faccio tutto non sto a letto dalla mattina alla sera, nonostante sia disoccupata cerco di fare sport, cucino, faccio le pulizia e altri hobbie che coltivo. . . ma nonostante ciò mi sento insoddisfatta, mi chiedo sempre che senso ha la vita, sono poco stimolata da tutto e mi ossessiono con queste domande, ho il terrore di essere depressa, cerco tutti i sintomi in Internet e mi sembra di esserlo.. . non capisco. Per non parlare del dopo aver visto l intervista di un uomo a cui è morta la moglie suicida, non vi dico che crollo avuto, ero convinta di essere come lei. La mi psichiatra mi ha aggiunto da circa due settimane ACLATON 25 mg una volta al giorno ma non mi ha fatto molto effetto, anzi. Secondo voi sono depressa? Mi devo preoccupare? La terapia farmacologica è corretta o potrei avere qualcosa che mi fa stare meglio? Grazie e scusate la lunghezza
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
La dose di pregbalin è piuttosto bassa, e anche lo Zoloft non è a una dose alta, ma il problema più importante mi sembra la sua paura di essere depressa, che scatena pensieri negativi e la porta a cercare informazioni che peggiorano la situazione. Dalla terapia cognitiva dovrebbe aver acquisito strumenti per gestire questi pensieri, il difficile è utilizzarli quando si sta male (ma si può fare).
Non deve dimenticare che il lutto per una ivg può durare parecchi mesi, indipendentemente dai motivi che hanno portato alla scelta.

Franca Scapellato

[#2]
Utente
Utente
Quindi se non ho capito male, lei ritiene che la mia non sia depressione ma paura della depressione? quindi di base un problema di rimuginazione ansiosa con una conseguente demoralizzazione secondaria come mi ha detto la mia psichiatra giusto? Le tecniche apprese mi sono utile solo a volte, altre non riesco proprio a tenerne conto a causa della forte ansia e bisogno di risposte. Il pregabalin dovrei aumentarlo a 50 mg tra qualche giorno. Lei che dosi riterrebbe opportune ?grazie
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Sì, la sua psichiatra le ha detto le stesse cose che ho detto io, magari in modo più circostanziato perchè la conosce direttamente. Per gli aumenti del farmaco sarà la sua terapeuta a decidere sulla base dell'evidenza clinica, non ci sono dosi predefinite, c'è un range terapeutico e ci sono le risposte del paziente. Quando non riesce a usare le tecniche comportamentali perchè l'ansia è troppo elevata provi a riflettere su qual è il pensiero che sostiene l'ansia (a volte è un'idea, a volte un'immagine) per riferirlo poi in seduta. Non è facile, ma a volte è utile.
[#4]
Utente
Utente
Grazie della risposta dottoressa. Sicuramente ne parlerò con la psicoterapeuta...ma Con quello che si apprende da una terapia cognitivo comportamentale cosa dovrei essere in grado di fare ? Come dovrei reagire alla forte ansia e alle infinite domande che mi continuo a fare? Grazie in anticipo
[#5]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
La terapia cognitivo comportamentale insegna a gestire l'ansia, che è un'emozione naturale che hanno tutti e che è utile entro certi limiti. Per questo si adottano strategie che vanno utilizzate fuori dalla seduta terapeutica. Paziente e terapeuta collaborano, valutando se una strategia funziona, e allora viene adottata più spesso, oppure no. È un lavoro "su misura".
[#6]
Utente
Utente
Quindi ci sono varie strtegie e se non funziona una magari c'è la possibilità che un' altra mi riesca meglio ...la ringrazio dottoressa è stata molto gentile ed esaustiva. Buona giornata