Problemi psichiatrici
La storia "clinica" per la quale cerco un consulto è riferita a mia madre.
Prima della morte di mio fratello 1999, tutto funzionava come una normale famiglia.
Da quel giorno mia madre se rinchiusa in casa non è mai voluta venire al cimitero e man mano ha iniziato a perdere sempre più la voglia di vivere; sono iniziati i problemi coniugali e noi figli abbiamo sempre cercato di proteggerla.
L'ho sempre spronata a curarsi e poichè, lei non voleva uscire di casa, io mi sono rivolto ad un CSM per un consulto domiciliare e gli fu diagnosticato uno stato di depressione di tipo reattivo e furono prescritti farmaci "Tavor-prozac" in seguito fu cambiata la cura con lexotan e poi Enne.
La cura non era per niente funzionante mamma dormiva soltanto e decidemmo di effettuare una consulenza privata : Nuova terapia con gocce minias 20 al di x 2 volte e tentativo da parte dello psichiatra di farla parlare.
Dopo tre sedute domiciliari lo psichiatra spiegò che non sarebbe più venuto a casa perchè non era il modo giusto di agire e soprattutto disse che mia madre non voleva guarire e che solo i farmaci e la sua presenza non erano sufficienti a risolvere il problema " in primis doveva esserci la volontà del paziente", che mancava e manca ancora oggi.
Mamma nel frattempo è peggiorata prende un flacone di gocce di minias a sera da quasi 3 anni " con tutti i problemi annessi all'acquisto gg". Oltre al fattore economico del costo del farmaco si aggiunge il problema del gioco che ormai domina su mamma che è diventata violenta e più volte mi ha costretto a chiedere aiuto al medico curante.
Il medico mi ha consigliato l'urgenza psichiatrica ma all'ASL nessuno mai se ne è preso cura. Arrivano parlano con lei che finge e dice solo bugie e quando vanno via ricominciamio.
Oggi scrivo perchè sono veramente stanco e non so più come agire.
Dal 2007 abbiamo avuto altri problemi il mio papà è malato di cancro e dopo un intervento al polmone non riesce più a condurre la vita di prima quindi le mie attenzioni sono rivolte a lui.
Io ho un lavoro e mi sono sposato ed ora non essendo più a casa non riesco a gestire il problema .
Vorrei un aiuto,vorrei capire che strada intraprendere per una azione di ricovero coatto o altro.
Cosa posso fare? Sento che stò crollando, non riesco a controllarmi e anche se mi vergogno a scriverlo ho dovuto usare anch'io la stessa violenza che mamma ha verso noi.
Vi prego aiutatemi sono disperato quelle gocce le hanno bruciato il cervello.
Grazie
Prima della morte di mio fratello 1999, tutto funzionava come una normale famiglia.
Da quel giorno mia madre se rinchiusa in casa non è mai voluta venire al cimitero e man mano ha iniziato a perdere sempre più la voglia di vivere; sono iniziati i problemi coniugali e noi figli abbiamo sempre cercato di proteggerla.
L'ho sempre spronata a curarsi e poichè, lei non voleva uscire di casa, io mi sono rivolto ad un CSM per un consulto domiciliare e gli fu diagnosticato uno stato di depressione di tipo reattivo e furono prescritti farmaci "Tavor-prozac" in seguito fu cambiata la cura con lexotan e poi Enne.
La cura non era per niente funzionante mamma dormiva soltanto e decidemmo di effettuare una consulenza privata : Nuova terapia con gocce minias 20 al di x 2 volte e tentativo da parte dello psichiatra di farla parlare.
Dopo tre sedute domiciliari lo psichiatra spiegò che non sarebbe più venuto a casa perchè non era il modo giusto di agire e soprattutto disse che mia madre non voleva guarire e che solo i farmaci e la sua presenza non erano sufficienti a risolvere il problema " in primis doveva esserci la volontà del paziente", che mancava e manca ancora oggi.
Mamma nel frattempo è peggiorata prende un flacone di gocce di minias a sera da quasi 3 anni " con tutti i problemi annessi all'acquisto gg". Oltre al fattore economico del costo del farmaco si aggiunge il problema del gioco che ormai domina su mamma che è diventata violenta e più volte mi ha costretto a chiedere aiuto al medico curante.
Il medico mi ha consigliato l'urgenza psichiatrica ma all'ASL nessuno mai se ne è preso cura. Arrivano parlano con lei che finge e dice solo bugie e quando vanno via ricominciamio.
Oggi scrivo perchè sono veramente stanco e non so più come agire.
Dal 2007 abbiamo avuto altri problemi il mio papà è malato di cancro e dopo un intervento al polmone non riesce più a condurre la vita di prima quindi le mie attenzioni sono rivolte a lui.
Io ho un lavoro e mi sono sposato ed ora non essendo più a casa non riesco a gestire il problema .
Vorrei un aiuto,vorrei capire che strada intraprendere per una azione di ricovero coatto o altro.
Cosa posso fare? Sento che stò crollando, non riesco a controllarmi e anche se mi vergogno a scriverlo ho dovuto usare anch'io la stessa violenza che mamma ha verso noi.
Vi prego aiutatemi sono disperato quelle gocce le hanno bruciato il cervello.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
l'utilizzo delle benzodiazepine non e' corretto per i disturbi di sua madre che invece devono essere adeguatamente trattati con farmaci delle giuste classe che tra l'altro sono disponibili al solo costo del ticket se dovuto.
l'utilizzo delle benzodiazepine non e' corretto per i disturbi di sua madre che invece devono essere adeguatamente trattati con farmaci delle giuste classe che tra l'altro sono disponibili al solo costo del ticket se dovuto.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Può seguire la strada di segnalare la situazione di Sua madre al SerT dato che pare affetta da una dipendenza patologica dal gioco.
In alternativa può rivolgersi al giudice tutelare (da solo o tramite avvocato) se Sua madre a causa del gioco rischia di rovinarsi economicamente ed attivare una procedura di amministrazione di sostegno volta alla Sua tutela.
Oppure parlare con il Suo medico di base per attivare una procedura di Accertamento Sanitario Obbligatorio sempre a tutela della salute di Sua madre.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
In alternativa può rivolgersi al giudice tutelare (da solo o tramite avvocato) se Sua madre a causa del gioco rischia di rovinarsi economicamente ed attivare una procedura di amministrazione di sostegno volta alla Sua tutela.
Oppure parlare con il Suo medico di base per attivare una procedura di Accertamento Sanitario Obbligatorio sempre a tutela della salute di Sua madre.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
[#3]
Gentile utente,
NOn ha avuto fortuna con i terapeuti. I commenti sul fatto che la paziente deve "metterci la volontà" sono sciocchezze, per non dire di più. Il fatto che la paziente debba "parlare", e che debba farlo con il minias, è incomprensibile (va beh che a volte il minias induce a straparlare, ma credo che volesse dire "aprirsi" come se per forza ci dovesse essere qualcosa da rivelare che non sia già evidente nei sintomi).
Il quadro è quello di una dipendenza da benzodiazepine, che di per sé giustifica alcuni dei comportamenti e l'aggravamento della situazione, e comportamenti impulsivi di altro tipo. Di solito quando è così vi è un disturbo dell'umore non diagnosticato, che sottende a tutti questi fenomeni apparentemente diversi tra di loro.
Si tratta di forme curabili, ma deve essere fatta diagnosi e impostata una cura, anche in un regime di ricovero, se non ospedaliero in una casa di cura convenzionata.
Può chiedere un accertamento sanitario alla ASL, e lasciar decidere poi i medici sul da farsi. Tenga però presente che l'imposizione di trattamenti obbligatori si fa sulla base di alcuen caratteristiche di urgenza e gravità del disturbo, e non soltanto sul rifiuto della persona a curarsi.
NOn ha avuto fortuna con i terapeuti. I commenti sul fatto che la paziente deve "metterci la volontà" sono sciocchezze, per non dire di più. Il fatto che la paziente debba "parlare", e che debba farlo con il minias, è incomprensibile (va beh che a volte il minias induce a straparlare, ma credo che volesse dire "aprirsi" come se per forza ci dovesse essere qualcosa da rivelare che non sia già evidente nei sintomi).
Il quadro è quello di una dipendenza da benzodiazepine, che di per sé giustifica alcuni dei comportamenti e l'aggravamento della situazione, e comportamenti impulsivi di altro tipo. Di solito quando è così vi è un disturbo dell'umore non diagnosticato, che sottende a tutti questi fenomeni apparentemente diversi tra di loro.
Si tratta di forme curabili, ma deve essere fatta diagnosi e impostata una cura, anche in un regime di ricovero, se non ospedaliero in una casa di cura convenzionata.
Può chiedere un accertamento sanitario alla ASL, e lasciar decidere poi i medici sul da farsi. Tenga però presente che l'imposizione di trattamenti obbligatori si fa sulla base di alcuen caratteristiche di urgenza e gravità del disturbo, e non soltanto sul rifiuto della persona a curarsi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 04/03/2009.
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