Mi masturbo saltuariamente e quando lo faccio i giorni successivi ho cali di autostima e dell'umore
Buon pomeriggio,
L'anno scorso ho ritenuto di avere un problema di masturbazione compulsiva, in quanto rispecchiavo il profilo tipico di una persona con la patologia (anorgasmia, perdita di erezione durante i pochi rapporti, poca autostima e desiderio sessuale).
Ho tuttavia deciso di ridurre drasticamente gli atti di masturbazione, arrivando a una pausa totale di 90 giorni. Capitava talvolta che mi toccassi per un po' di tempo, finendo poi per smettere, e ancora più raramente mi è capitato di effettuare dell' edging, che consiste nel bloccare l'eiaculazione provando comunque un orgasmo.
Col passare del tempo ho constatato gli effetti benefici di questa astensione, come per esempio aumento dell'autostima, dovuta probabilmente dal fatto che finalmente stessi accumulando del testosterone, e le volte in cui lo rilasciavo erano dovute a dei rapporti veri e propri con un partner.
In questo momento posso affermare di masturbarmi saltuariamente (una volta ogni 2 o 3 settimane), e mi capita prevalentemente in momenti in cui ho un forte carico di stress da rilasciare. Sebbene ottenga l'effetto voluto, non posso fare a meno di sentirmi in colpa e di conseguenza avere una sorta di effetto collaterale che va ad impattare sulla mia autostima, sicurezza ed umore. Ovviamente il tutto svaniscd dopo massimo qualche giorno, ma non comprendo assolutamente la reazione psicologica che scatta nel mio cervello. Ritenete che il mio passato da masturbatore compulsivo abbia lasciato qualche cicatrice psicologica, che viene riaperta quando mi masturbo, o sto semplicemente annegando nelle paranoie?
Voglio inoltre far presente che l'anno scorso mi masturbavo quotidianamente su video pornografici, pratica che ho completamente rimosso e ripetuto una volta nel corso di un anno solare, quindi nei casi in cui mi masturbo uso solo ed esclusivamente la mia fantasia.
Grazie mille per il tempo dedicatomi, spero vivamente di avere delle delucidazioni!
Cordialmente,
Un ragazzo preoccupato
L'anno scorso ho ritenuto di avere un problema di masturbazione compulsiva, in quanto rispecchiavo il profilo tipico di una persona con la patologia (anorgasmia, perdita di erezione durante i pochi rapporti, poca autostima e desiderio sessuale).
Ho tuttavia deciso di ridurre drasticamente gli atti di masturbazione, arrivando a una pausa totale di 90 giorni. Capitava talvolta che mi toccassi per un po' di tempo, finendo poi per smettere, e ancora più raramente mi è capitato di effettuare dell' edging, che consiste nel bloccare l'eiaculazione provando comunque un orgasmo.
Col passare del tempo ho constatato gli effetti benefici di questa astensione, come per esempio aumento dell'autostima, dovuta probabilmente dal fatto che finalmente stessi accumulando del testosterone, e le volte in cui lo rilasciavo erano dovute a dei rapporti veri e propri con un partner.
In questo momento posso affermare di masturbarmi saltuariamente (una volta ogni 2 o 3 settimane), e mi capita prevalentemente in momenti in cui ho un forte carico di stress da rilasciare. Sebbene ottenga l'effetto voluto, non posso fare a meno di sentirmi in colpa e di conseguenza avere una sorta di effetto collaterale che va ad impattare sulla mia autostima, sicurezza ed umore. Ovviamente il tutto svaniscd dopo massimo qualche giorno, ma non comprendo assolutamente la reazione psicologica che scatta nel mio cervello. Ritenete che il mio passato da masturbatore compulsivo abbia lasciato qualche cicatrice psicologica, che viene riaperta quando mi masturbo, o sto semplicemente annegando nelle paranoie?
Voglio inoltre far presente che l'anno scorso mi masturbavo quotidianamente su video pornografici, pratica che ho completamente rimosso e ripetuto una volta nel corso di un anno solare, quindi nei casi in cui mi masturbo uso solo ed esclusivamente la mia fantasia.
Grazie mille per il tempo dedicatomi, spero vivamente di avere delle delucidazioni!
Cordialmente,
Un ragazzo preoccupato
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Probabilmente ha un atteggiamento ansioso verso la situazione per cui variare i comportamenti non esclude che tale atteggiamento possa essere ancora presente e provocare quindi ulteriori rimuginazioni.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 27/10/2019.
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