Assenze alla testa

Salve, sono una ragazza di trent'anni.
Credo che sia da quando avevo 14 anni che sto male.
Non ricordo bene da dove sia partito, ma so solo che nella mia famiglia ci sia stato diversi problemi, ed io non ho mai saputo reagire.
Ho iniziato a 14 anni a bere alcolici e fumare.
Ho stretto amicizie e rapporti sbagliati.
Mi faccio schifo per questo, ma mi sono concessa a cani e porci purtroppo.
Ora.. . so di avere sempre questa mancanza d affetto che mi lacera, ma so anche che sono ad uno stadio troppo avanzato.
Sto malissimo.
Sempre ansia, preoccupazione, testa offuscata.. . si', la cosa piu' brutta e' che non riesco ad avere la testa lucida, mai.
Esiste qualcosa che posso fare?
Anche ora che vi sto scrivendo, sto facendo uno sforzo sovrumano, e sicuramente non scrivo come dovrei.
Vi sarei grata se perdeste un po' di tempo per me
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

A livello di sostanze a cui il suo cervello è esposto, attualmente come è la questione: è una bevitrice abituale, ha sviluppato una dipendenza da alcol, oppure consuma anche altre sostanze ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Ora fumo solo sigarette, a volte qualche birra, ma occasionalmente.
Ora le chiedo scusa vivamente ma mi sta scoppiando la testa. Ci possiamo sentire piu' tardi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Questa non è una chat in tempo reale. Si depositano qui messaggi e le risposte arrivano poi quando ciascuno può.
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Utente
Utente
Capito.
Comunque tornando al discorso mal di testa, ho un malessere pazzesco e non so reagire.
Disorientamento, mancanza di memoria su tutto, assenze alla testa. E' grave la cosa.
Non so chi sono, cosa voglio, non ho opinioni chiare su niente. Mi sento sempre sbagliata.
Non ce la faccio piu'.
Spero che mi sappiate dare consigli, perche' sto male!
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 201
Il primo passo è cercare aiuto anche nella vita reale. Non è detto che la risposta giusta arrivi al primo tentativo o al secondo, ci vuole pazienza e all'inizio i fallimenti sono da mettere in conto.
Forse in questa fase potrebbe aver bisogno di un supporto farmacologico, ma quello lo deve giudicare uno psichiatra.
C'è il medico curante che la può (forse) indirizzare, c'è il servizio di salute mentale della sua zona (lo so, magari ci ha già provato, ma un nuovo approccio è possibile), ci possono essere associazioni di volontariato, gruppi di auto aiuto, non lo so, c'è da guardarsi intorno.
L'ideale sarebbe trovare un punto di riferimento per i suoi problemi psicologici e un gruppo di persone, una comunità, da cui si senta accolta. Non accettata per carità, accolta come persona. Poi da lì il cammino sarebbe lungo, tortuoso e faticoso, la vita non fa sconti, ma sarebbe vita.
L'altro consiglio che le do, anche se lo saprà già, è di essere cauta nel raccontare la sua storia: gli operatori sociosanitari sono tenuti al segreto, volontari e conoscenti no, quindi le confidenze vanno dosate.

Franca Scapellato