Depressione e capacità di curare una bambina

Gent. Dottori,

Volevo spiegarVi la mia situazione, sono una ragazza di 22 anni attualmente in dolce attesa e sono molto felice di ciò.
Il problema è che per settembre 2009 prevedo di rientrare al lavoro perchè finirà il mio periodo della maternità obbligatoria che si ha per legge.
Dovrei affidare mia figlia a mia madre in quanto gli asili nidi non sono per nulla economici.
Il problema nasce proprio qui, mia madre già all'incirca 10 anni fà ha iniziato con i primi sintomi di depressione che poi sono scoppiati fuori con la morte di mia nonna avvenuta nel 2001. Da quel momento in poi è stata ricoverata e gli sono stati prescritti farmaci che col passare del tempo sono stati cambiati e ridotte fortemente le dosi.
Attualmente si cura con un farmaco chiamato zyprexa che ha quanto capito è molto leggero.
Mia madre apparentemente sembra normale, potrei dire che non è curata costantemente dallo psichiatra in quanto fa la visita una volta ogni 6 mesi,
però io vedo nel suo atteggiamento che ogni tanto si fa risate nervose, ogni tanto si sveglia arrabbiata subito di prima mattina e rimane tale per tutta la giornata.
Ora la mia domanda sta: posso fidarmi a lasciare la mia piccola nelle braccia di mia madre??? il mio medico di base che è anche il suo mi ha detto di non fidarmi ma ovviamente ho bisogno di un consulto con Voi specialisti
Vi prego aiutatemi non sò come fare.

Grazie


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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente,

la valutazione diretta e' sempre quella piu' utile.

Deve chiedere allo psichiatra di sua madre se le condizioni consentono di accudire una bambina o eventualmente se deve essere aiutata anche da altre persone.

Zyprexa e' un antipsicotico.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
come possiamo stabilire se sua madre può badare a una neonata se non conosciamo nulla ad eccezione delle posche notizie che ci ha fornito? Tali valutazioni sono già difficili per i nostri pazienti, si figuri per quelli degli altri. Innanzitutto il problema andrebbe discusso con lo specialista di riferimento; inoltre potrebbe essere utile fare una sorta di prova, affiancando sua madre che si occuperebbe della gestione della bambina, e valutando in questo modo la sua capacità di reggere la situazione.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it