Ansia, zero energie - consiglio

Gentili Dottori,
Mi rivolgo a questo portale nella speranza di avere dei consigli in merito alla mia situazione attuale. Vorrei partire dicendo che vivo all'estero e sto avendo diversi problemi nel trovare uno specialista di fiducia, soprattutto per lo "stile" (o approccio, se vogliamo) molto diverso da quello italiano.

In sostanza mi sono rivolto ad uno psichiatra per continua sintomatologia ansiosa e "zero voglia di tutto", scatenate principalmente dal mio lavoro e dal fatto che sto lentamente giungendo al burn out.
Ho sempre avuto problemi di ansia, depressione e pensieri ossessivi, il trasferimento ha però inizialmente alleviato questi sintomi. Per diversi mesi son stato infatti bene (anche se un po' apatico, soprattutto a livello sociale).

Ho portato con me un flacone di bromazepam, da usare in caso di bisogno - ma è scaduto.
Lunedì ho avuto una bruttissima giornata, ero talmente ansioso da non riuscire a stare fermo e non son riuscito nemmeno a mangiare (digiuno quasi totale). Decido così di vedere una psichiatra visto che la cosa sta prendendo una piega non troppo piacevole. Trovo così questa specialista, molto gentile e disponibile ma per nulla convincente, benché operi nella struttura universitaria più famosa del paese.

Lasciando perdere il fatto che non mi abbia rilasciato alcun documento con una diagnosi, dopo una serie di domande mi ha prescritto la Paroxetina per "migliorare l'umore" e consigliato delle sedute di TMS.

Avendo una specializzazione in chimica organica ed essendo interessato all'argomento, ho chiesto (Umilmente, non son un medico! Ma visto che le pillole le devo ingerire io, mi piace il confronto) come mai optasse priprio questa molecola e non sertralina o escitalopram, ma non mi ha risposto.
Ho chiesto gli effetti collaterali, se dovessi assumere subito 20mg etc etc ma tutto mi è stato spiegato in modo molto vago.

Chiedo infine se fosse possibile avere qualcosa da coadiuvare fintanto che il farmaco inizi a fare effetto, perché "se continuo con questa ansia mi viene un infarto". Spiego che in passato ho preso il bromazepam all'occorrenza (5 volte in 2 anni), mostro il flacone scaduto e quasi pieno...niente le benzodiazepine qui non si danno: "the abuse is around the corner.. . ".

Alla fine cede e mi prescrive anche la Quietapina, 1/4 di compressa (da 25mg), ma SOLO se serve.

Che dire...son un po' basito!

Tra due settimane torneró per un breve periodo in Italia, cercherò lì uno specialista. Di fatto devo sopravvivere a questi 15 giorni (di stress ed ansia ancora peggiore, dati gli impegni) e mi ritrovo combattuto: prendo qualche goccia di bromazepam scaduto o il quarto di quetapina così dormo pure in ufficio?

Non chiedo a voi di risolvere al mio dilemma,
(Son bei conscio dei limiti di questi consulti virtuali) ma vorrei avere un parere sulla questione: c'è da fidarsi a prendere il seroquel all'occorrenza? Funziona veramente contro l'ansia o la sua efficacia è nella sonnolenza che induce?

Pensare che in Italia le benzodiazepine le prescrivono pure i GP: (
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Il fatto che le benzodiazepine siano responsabili di dipendenza è reale e senza dubbio lei può esserne un esempio, poiché invece di curare il disturbo di cui ha sempre sofferto si è affidato ad esse giungendo al punto cui è arrivato ora.

L’utilizzo di quetiapina all’occorrenza comunque non ha alcun senso e potrebbe non agire sull’ansia.

Ha una prescrizione di paroxetina e deve decidere se assumerla o meno, però siccome vuole il controllo sulla situazione avrebbe preferito una indicazione differente.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.

Vorrei solo puntualizzare che non credo di esserne un esempio. Ho "fatto affidamento" al bromazepam forse 5 volte in 6 anni, quando la situazione l'ha richiesto e come "rescue remedy".

Non ho mai assunto alcun medicinale (mi era stata prescritta la sertralina ai tempi dell'università), semplicemente perché la bilancia pro/contro propendeva verso i contro e son stato sempre in grado di gestire la situazione andando ad eliminare (seppur temporaneamente) la causa del disagio.

Sicuramente non è stata una mossa furba, visto che attualmente la sintomatologia è importante e non posso risolverla evitando ciò che la scatena. Del resto avrei solamente voluto una corretta terapia che mi aiutasse a placare questo sentimento ansioso finché la Paroxetina iniziasse a fare l'effetto.

Sul controllo della situazione ha ragione - ripeto, non son medico e non mi permetterei di contestare una prescrizione, ma data la mia formazione penso sia normale volere un confronto e non accettare passivamente una terapia che, come vede (passi la Paroxetina, mi riferisco alla Quietapina) molto senso non ne ha.
[#3]
Utente
Utente
Salve,

Vorrei una seconda gentile opinione in merito agli sviluppi di quanto riportato sopra.

Ho visto un secondo specialista, molto sbrigativamente mi ha prescritto Escitalopram 1/2 compressa (da 10mg) per 2/3 mesi. Dicendo che:
- non da effetti collaterali
- devo fare sport
- tra 3 mesi lo dovrò sospendere autonomamente, prendendo 1/4 di compressa per 10 giorni.

E vabbè, non aggiungo altro. (Se non che la molecola è quella che speravo mi prescrivesse l'altra dottoressa).

Ritornato dalla prima dottoressa, protagonista del primo messaggio - data la reazione, side effects ecc della Paroxetina decide di prescrivermi Efexor partendo da dosaggio minimo ad aumentare (e dicendo che è molto meglio tollerato degli SSRI e non da problemi sulla libido, cosa che comunque non avevo segnalato, benché presente).


Posso avere un vs commento? Sui due approcci?

Mi fido della dottoressa, ma son all'estero e hanno un modus operandi che si discosta totalmente dal nostro, quindi ho sempre timore....
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