Quetiapina per smettere benzodiazepine?
Buongiorno a tutti,
sono una donna di 38 anni con alle spalle un passato inframmezzato da momenti di forte ansia, depressione e insonnia, cose di cui ho ampiamente sperimentato la somatizzazione fisica.
Ho iniziato a 18 anni a prendere En e Anafranil, smettendo poi Anafranil e tenendo En sotto controllo del mio medico psichiatra. In seguito a nuovi episodi ansiosi il mio nuovo psichiatra mi introdusse Quetiapina, prima 25 poi 50 mg la sera, insieme a 2 mg di En (dose identica a quella già assunta in precedenza). L' obiettivo del mio curante era arrivare a un progressivo stacco della benzodiazepina con l' aiuto della quetiapina. Ho ripreso il sonno ma presto la mia ansia ha fatto sì che si dovesse portare l' En a 2 mg, allungando quindi i tempi sulla dismissione. In seguito a forte stigmatizzazione familiare dei miei problemi di ansia e pressata nella ricerca di un figlio, ho staccato completamente la cura (sia quetiapina che En). Sono stata ovviamente malissimo, smettendo di dormire per un mese, e avendo continue crisi di pianto. Il mio psichiatra, ricontattato segretamente da me, sì é preoccupato tantissimo, e mi ha reintrodotto quetiapina 25 mg e En 1mg, arrivando a proporsi di comunicare con la famiglia del mio compagno, che mi tratta come fossi una tossicodipendente. Attualmente ho ripreso a dormire qualche ora, ma con ancora un forte stato ansioso, che ha portato il medico a risollevare En a 2 mg e se ciò non sortisce effetto di sollevare a 50 mg quetiapina, levando progressivamente En. Credo che il mio medico disperi di poter arrivare a togliermi En in simili condizioni di stress. Io mi fido tanto del mio curante, ma credo che io e lui stiamo combattendo una guerra più grande di noi contro un sistema di pensiero che minimizza i problemi ansiosi o depressivi. Pensate che la terapia sia sufficiente a fare da tampone momentaneo al mio stress? Ho speranza di tornare a stare bene e poter gradualmente smettere i farmaci, o almeno En? Vi ringrazio della vostra attenzione.. .
sono una donna di 38 anni con alle spalle un passato inframmezzato da momenti di forte ansia, depressione e insonnia, cose di cui ho ampiamente sperimentato la somatizzazione fisica.
Ho iniziato a 18 anni a prendere En e Anafranil, smettendo poi Anafranil e tenendo En sotto controllo del mio medico psichiatra. In seguito a nuovi episodi ansiosi il mio nuovo psichiatra mi introdusse Quetiapina, prima 25 poi 50 mg la sera, insieme a 2 mg di En (dose identica a quella già assunta in precedenza). L' obiettivo del mio curante era arrivare a un progressivo stacco della benzodiazepina con l' aiuto della quetiapina. Ho ripreso il sonno ma presto la mia ansia ha fatto sì che si dovesse portare l' En a 2 mg, allungando quindi i tempi sulla dismissione. In seguito a forte stigmatizzazione familiare dei miei problemi di ansia e pressata nella ricerca di un figlio, ho staccato completamente la cura (sia quetiapina che En). Sono stata ovviamente malissimo, smettendo di dormire per un mese, e avendo continue crisi di pianto. Il mio psichiatra, ricontattato segretamente da me, sì é preoccupato tantissimo, e mi ha reintrodotto quetiapina 25 mg e En 1mg, arrivando a proporsi di comunicare con la famiglia del mio compagno, che mi tratta come fossi una tossicodipendente. Attualmente ho ripreso a dormire qualche ora, ma con ancora un forte stato ansioso, che ha portato il medico a risollevare En a 2 mg e se ciò non sortisce effetto di sollevare a 50 mg quetiapina, levando progressivamente En. Credo che il mio medico disperi di poter arrivare a togliermi En in simili condizioni di stress. Io mi fido tanto del mio curante, ma credo che io e lui stiamo combattendo una guerra più grande di noi contro un sistema di pensiero che minimizza i problemi ansiosi o depressivi. Pensate che la terapia sia sufficiente a fare da tampone momentaneo al mio stress? Ho speranza di tornare a stare bene e poter gradualmente smettere i farmaci, o almeno En? Vi ringrazio della vostra attenzione.. .
[#1]
Gentile utente,
" Il mio psichiatra, ricontattato segretamente da me"... in che senso segretamente ?
Siete voi due che dovete interagire...
La diagnosi non è chiara a livello categoriale: depressione con ansia e insonnia, ma ad esempio se l'insonnia è di matrice ansiosa, perché un farmaco come la quetiapina per facilitare la sospensione dell'en, anziché banalmente un adeguamento della cura anti-ansia classica ? Anafranil a che dose è ?
" Il mio psichiatra, ricontattato segretamente da me"... in che senso segretamente ?
Siete voi due che dovete interagire...
La diagnosi non è chiara a livello categoriale: depressione con ansia e insonnia, ma ad esempio se l'insonnia è di matrice ansiosa, perché un farmaco come la quetiapina per facilitare la sospensione dell'en, anziché banalmente un adeguamento della cura anti-ansia classica ? Anafranil a che dose è ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile dottor Pacini, grazie della risposta, vado a chiarire cercando di aggiungere informazioni.
Anafranil faceva parte della terapia prescritta dal mio primo medico psichiatra, oltre 17 anni fa. Ho riportato il dato per scrupolo.La terapia di allora rispondeva al disturbo bipolare, rientrato in circa un anno di assunzione di Anafranil a 25 mg 3 volte al giorno e En 13 gocce 3 volte al giorno.
Successivamente é stato mantenuto solo En serale 26 gocce.
L' insonnia è tornata qualche anno dopo e il secondo psichiatra ha deciso per seroquel più En a fronte di un disturbo di ansia generalizzata ( non ricordo di più, parliamo di oltre 10 anni fa), caratterizzato da utilizzo cronico di En.
La diagnosi attuale è Disturbo ansioso depressivo con insonnia e dolori fisici, inoltre cefalea, vertigini,tremore, senso di incapacitá a gestire le azioni giornaliere e le interazioni sociali.
Il tutto è sopraggiunto dopo un forte periodo di stress, aggravato dall' interruzione della terapia per via delle pressioni subite a livello familiare.
Contatto segretamente il mio medico perché il mio ambiente disapprova fortemente le terapie psichiatriche.Il mio medico dice che l' emergenza principale attualmente é recuperare il sonno e abbassare lo stato ansioso e di allerta che vivo di continuo, specie al calare della sera. Se posso dare qualche altra delucidazione sono a disposizione.La ringrazio di cuore.
Anafranil faceva parte della terapia prescritta dal mio primo medico psichiatra, oltre 17 anni fa. Ho riportato il dato per scrupolo.La terapia di allora rispondeva al disturbo bipolare, rientrato in circa un anno di assunzione di Anafranil a 25 mg 3 volte al giorno e En 13 gocce 3 volte al giorno.
Successivamente é stato mantenuto solo En serale 26 gocce.
L' insonnia è tornata qualche anno dopo e il secondo psichiatra ha deciso per seroquel più En a fronte di un disturbo di ansia generalizzata ( non ricordo di più, parliamo di oltre 10 anni fa), caratterizzato da utilizzo cronico di En.
La diagnosi attuale è Disturbo ansioso depressivo con insonnia e dolori fisici, inoltre cefalea, vertigini,tremore, senso di incapacitá a gestire le azioni giornaliere e le interazioni sociali.
Il tutto è sopraggiunto dopo un forte periodo di stress, aggravato dall' interruzione della terapia per via delle pressioni subite a livello familiare.
Contatto segretamente il mio medico perché il mio ambiente disapprova fortemente le terapie psichiatriche.Il mio medico dice che l' emergenza principale attualmente é recuperare il sonno e abbassare lo stato ansioso e di allerta che vivo di continuo, specie al calare della sera. Se posso dare qualche altra delucidazione sono a disposizione.La ringrazio di cuore.
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Utente
Non so dottore... quando mi è stato tolto l' Anafranil stavo abbastanza bene, ma può darsi che un disturbo bipolare abbia resistito di fondo, visto il farmaco non perfettamente idoneo? Garantisco che il Seroquel( assegnato da un diverso psichiatra rispetto al primo) mi fa stare abbastanza bene, ma non sono mai andata a chiedere in dettaglio la natura del mio disturbo. É vero che negli ultimi tempi ero poco serena e nervosa anche sotto Seroquel.Pensa onestamente che dovrei chiedere un parere ulteriore a un altro medico?
[#6]
Sarebbe utile sapere più o meno se la natura del disturbo è una o l'altra, proprio perché a seconda del tipo si scelgono farmaci diversi. Magari ci si azzecca anche orientandosi a intuito o sulla base del passato, però non c'è ragione per cui non lo sappia anche il paziente.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 16.2k visite dal 28/09/2019.
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