Credo di avere qualcosa che non va, ma non so come procedere
Salve, è da qualche notte che non riesco a prendere sonno (ho già avuto qualche episodio simile, ma ho sempre convissuto con qualche problema di sonno diciamo) e ho cominciato a pensare di avere paura di diventare schizofrenico, perché talvolta mi sento talmente sopraffatto dai miei pensieri da non riuscire a fermarli e questo talvolta mi capita anche durante il giorno, ma certo più raramente. Non sento voci, ma ultimamente do una forma simile ai miei pensieri mentre cerco di addormentarmi.
Sono quasi sicuro di avere un senso di depersonalizzazione che forse non è del tutto radicato, ma sicuramente abbastanza presente e mi fa sentire distaccato da molte cose, è come se ci fosse una certa distanza tra me e il mondo. Probabilmente riconducibile ai brutti momenti della mia infanzia, traumi dai quali non mi sono ripreso? In ogni caso, penso sempre che le persone normali non si sentano come me e stiano più nel flusso della loro vita.
In ogni caso, so che la schizofrenia non è solo "sentire le voci" o avere allucinazioni, ma può essere uno sviluppo della condizione nel tempo, sbaglio?
Mia madre ne soffre e ha avuto episodi psicotici, soprattutto quando ero piccolo che ovviamente mi hanno segnato allora e nel tempo. Confesso di avere paura di diventare come lei, ora ho 30 anni, fondamentalmente non ho problemi relazionali (anzi, ho amici che in realtà ne hanno molti più di me), ma cerco sempre di evitare il contatto con persone anche che conosco (posso evitare anche di salutare amici che vedo per strada), ma generalmente mi fa piacere partecipare a situazioni sociali se non sono io a doverle iniziare. Ho una compagna con cui sto molto bene, anche se talvolta mi sento un po' distante anche da lei. Forse dipende dal modo in cui ho vissuto la mia infanzia/adolescenza condizionata dalla mia situazione familiare, ho subito bullismo in entrambe le età, anche per il mio essere un po' passivo e distante perché non ho mai avuto intorno una situazione tranquilla da cui partire. Ho abbandonato gli studi proprio per mancanza di tranquillità e problemi di concentrazione.
Da una parte forse è solo la mia personalità, su questo ormai sono un po' confuso, è da tempo che mi analizzo un po' troppo e forse anche questo sta avendo una certa rilevanza, ma cerco di capirmi meglio. Potreste indicarmi quale percorso dovrei affrontare per inquadrare meglio la mia situazione e capire se c'è qualcosa che non va in me o come è possibile capire se si sta evolvendo qualcosa? Dovrei chiedere dei test andando da uno psichiatra per rendere più condensate le sedute? Non posso permettermi di passare un anno solo per scalfire la superficie del problema.. . Sicuramente il primo impulso sarebbe quello di dirmi di stare tranquillo, ma potreste invece dirmi se c'è un modo di capire, almeno dapprima autonomamente, se c'è qualcosa che non va? Del tipo: in caso fossi schizofrenico, succederebbe questo. Se fossi depersonalizzato, sicuramente succederebbe questo. È possibile?
Sono quasi sicuro di avere un senso di depersonalizzazione che forse non è del tutto radicato, ma sicuramente abbastanza presente e mi fa sentire distaccato da molte cose, è come se ci fosse una certa distanza tra me e il mondo. Probabilmente riconducibile ai brutti momenti della mia infanzia, traumi dai quali non mi sono ripreso? In ogni caso, penso sempre che le persone normali non si sentano come me e stiano più nel flusso della loro vita.
In ogni caso, so che la schizofrenia non è solo "sentire le voci" o avere allucinazioni, ma può essere uno sviluppo della condizione nel tempo, sbaglio?
Mia madre ne soffre e ha avuto episodi psicotici, soprattutto quando ero piccolo che ovviamente mi hanno segnato allora e nel tempo. Confesso di avere paura di diventare come lei, ora ho 30 anni, fondamentalmente non ho problemi relazionali (anzi, ho amici che in realtà ne hanno molti più di me), ma cerco sempre di evitare il contatto con persone anche che conosco (posso evitare anche di salutare amici che vedo per strada), ma generalmente mi fa piacere partecipare a situazioni sociali se non sono io a doverle iniziare. Ho una compagna con cui sto molto bene, anche se talvolta mi sento un po' distante anche da lei. Forse dipende dal modo in cui ho vissuto la mia infanzia/adolescenza condizionata dalla mia situazione familiare, ho subito bullismo in entrambe le età, anche per il mio essere un po' passivo e distante perché non ho mai avuto intorno una situazione tranquilla da cui partire. Ho abbandonato gli studi proprio per mancanza di tranquillità e problemi di concentrazione.
Da una parte forse è solo la mia personalità, su questo ormai sono un po' confuso, è da tempo che mi analizzo un po' troppo e forse anche questo sta avendo una certa rilevanza, ma cerco di capirmi meglio. Potreste indicarmi quale percorso dovrei affrontare per inquadrare meglio la mia situazione e capire se c'è qualcosa che non va in me o come è possibile capire se si sta evolvendo qualcosa? Dovrei chiedere dei test andando da uno psichiatra per rendere più condensate le sedute? Non posso permettermi di passare un anno solo per scalfire la superficie del problema.. . Sicuramente il primo impulso sarebbe quello di dirmi di stare tranquillo, ma potreste invece dirmi se c'è un modo di capire, almeno dapprima autonomamente, se c'è qualcosa che non va? Del tipo: in caso fossi schizofrenico, succederebbe questo. Se fossi depersonalizzato, sicuramente succederebbe questo. È possibile?
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Se ha dei dubbi sulla sua salute il primo passo è la visita psichiatrica.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 12/09/2019.
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