Overdose benzodiazepine

Buongiorno,
scrivo qui perchè sono molto preoccupata per mia sorella.
E' da un anno circa che ha continui pensieri di morte, è molto stanca a causa delle sue malattie (ansia, anoressia, bulimia) che in tanti anni non è riuscita a guarire. Alcuni mesi fa ha richiesto il suicidio assistito in Svizzera. Le hanno dato una risposta negativa, o meglio le hanno proposto un ultimo ricovero di almeno sei mesi prima di poter accettare la sua richiesta.
Lei però non ne vuole più sapere di cliniche e ricoveri e poche settimane fa ha tentato il suicidio con un mix di tre scatole di halcion e una scatola di tavor insieme a mezza bottiglia di vino. Per fortuna ce ne siamo accorti in tempo e al pronto soccorso con una lavanda gastrica sono riusciti ad intervenire in tempo. E' stata poi ricoverata in psichiatria ma il suo obiettivo rimane quello di voler morire e non so come fare per evitarlo. Nessun medico riesce a farle cambiare idea. E' estremamente lucida e consapevole. Si è anche arrabbiata molto per non averla lasciata in pace invece di chiamare i soccorsi e ha dichiarato che ci riproverà.
In casa ha diverse scatole di halcion, tavor, xanax che probabilmente ha accumulato nei mesi. Se lei ritenta un sovradosaggio analogo a quello dell'altra volta rischia di morire? Leggevo che le benzodiazepine sostanzialmente sono farmaci sicuri ma se mescolati con l'alcol possono diventare letali. Inoltre ha un peso molto basso (35 chili) e ho tanta paura che le basti anche solo un minimo sovradosaggio per portarla a conseguenze tragiche.
Vorrei nascondere e toglierle i farmaci ma non voglio neanche essere invadente e peggiorare il mio rapporto con lei. Quali sono i farmaci più rischiosi tra tavor halcion e xanax se assunti con alcol?
Possono portare alla morte? Se sì, dopo quante ore dall'assunzione?
Oppure potrebbero portare delle menomazioni cognitive o psichiche irreversibili?
Il fatto è che se lei ritenta in tarda notte o in momenti in cui sa che poi per diverse ore nessuno la controllerebbe, nessuno potrebbe fare nulla e ho paura che passando diverse ore sarebbe troppo tardi per poter intervenire. Non so cosa fare.. . Non ce la faccio ad accettare che mia sorella, per quanto soffra per le sue malattie, si voglia togliere la vita seriamente.. . ma allo stesso tempo non posso controllarla da mattina a sera e scatenarle rabbia e distanze da me.. . nè obbligarla a ricoverarsi se non vuole..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

In tutto questo sono state invece provate terapie per le diagnosi ricevute, o non le vuole fare ? Ha una dipendenza da questi farmaci nel senso che comunque ne fa abuso, e li accumula in casa per questo, oppure li ha assunti ma soltanto in occasione di questo gesto ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Sì, ha fatto anni di psicoterapia e due ricoveri per i disturbi alimentari e in effetti non è migliorata. Capisco il suo sconforto perchè si è ammalata dieci anni fa e ora è totalmente rassegnata ma credo che non sia mai troppo tardi per poter stare meglio, se una persona lo vuole davvero, ma lei si sta lasciando completamente andare.
So che in alcuni periodi ha preso gli antidepressivi ma in questo periodo credo prenda solo i farmaci che ho menzionato da cui, da quanto ho capito, è diventata dipendente perchè ne assume ogni giorno contro l'ansia e anche la sera se non li prende non riesce a dormire di notte.
Ho anche pensato di parlare col suo psichiatra ma mi sembra sempre di essere invadente e di infastidirla, oltre al fatto che lui saprà pur fare il suo lavoro (spero)..
Quanto è alto il rischio di morte o conseguenze organiche irrimediabili se assume ancora una dose analoga alla precedente e non si riesce ad intervenire in tempo?
Non riuscirei mai a perdonarmi la scena di trovarla in fin di vita in casa e non essere arrivata prima del tempo necessario a salvarla.
Alcuni mi hanno detto che devo accettare che lei sia stanca e decida di fare ciò che vuole con la sua vita, ma veramente non ce la faccio. Forse sarà egoismo ma per come sono fatta io pensare che non ci sia altra soluzione non risuona nelle mie corde.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Quindi ha uno psichiatra. Ovviamente è importante che sappia dell'accaduto, ma presumo lo sia venuto a sapere.
Se attualmente assume con regolarità dosi significative di questi medicinali, questo problema andrebbe gestito come tale. Che abbia sintomi se non li prende significa solo che è assuefatta, dipendente significa altro, e potrebbe correlare con una tendenza all'abuso, senza un significato preciso.
Se ha preso soltanto antidepressivi come trattamento, forse anche qui la cosa andrebbe rivista.
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