Sintomi di depressione?
Gentili dottori.
Mio marito, dopo 10 anni di matrimonio felici, mi ha lasciata, dicendomi che non è più innamorato come prima.
Dopo un primo momento di smarrimento visto che nn mi sono accorta di nulla in tutto questo tempo, ho, diciamo accettato controvoglia, la sua decisione. Non c'è stato nessun litigio. Abbiamo fatto vacanze separate senza sentirci. Io ho sempre detto che sarei andata via di casa, visto che l'affitto per me era troppo alto, ma ora ho pensavo di appoggiarmi a quella casa ancora per un po'. Lui non ha preso bene questo mio pensiero, dicendomi che se fossi tornata a vivere li, se ne sarebbe andato lui. Ci sono rimasta veramente male e di sasso, anche perché io ho accettato la sua decisione e avrei fatto una vita totalmente indipendentemente, oltre che dormire sotto lo stesso tetto ma in camere separate.
Già prima di questa discussione io lo vedevo un po' instabile, con me stava bene, rideva e scherzava, ma a detta di tanti, passava da momenti di teistezza a momenti di euforia e semvra rancoroso della mia decisione, sempre già da prima di questa decisione.
Cosa dovrei fare? Dovrei rinunciare al pensiero di vivere sotto lo stesso tetto per evitare un suo malessere?
Ho tanti motivi per pensare che nn ci sia un'altra, anzi, lo escludo.
Abbiamo sempre avutonun rapporto stupendo, di complicità.. . E ripeto, non c'è stato nessun litigio, siamo riusciti ad andare d'accordo anche dopo la sua decisione.
Mio marito, dopo 10 anni di matrimonio felici, mi ha lasciata, dicendomi che non è più innamorato come prima.
Dopo un primo momento di smarrimento visto che nn mi sono accorta di nulla in tutto questo tempo, ho, diciamo accettato controvoglia, la sua decisione. Non c'è stato nessun litigio. Abbiamo fatto vacanze separate senza sentirci. Io ho sempre detto che sarei andata via di casa, visto che l'affitto per me era troppo alto, ma ora ho pensavo di appoggiarmi a quella casa ancora per un po'. Lui non ha preso bene questo mio pensiero, dicendomi che se fossi tornata a vivere li, se ne sarebbe andato lui. Ci sono rimasta veramente male e di sasso, anche perché io ho accettato la sua decisione e avrei fatto una vita totalmente indipendentemente, oltre che dormire sotto lo stesso tetto ma in camere separate.
Già prima di questa discussione io lo vedevo un po' instabile, con me stava bene, rideva e scherzava, ma a detta di tanti, passava da momenti di teistezza a momenti di euforia e semvra rancoroso della mia decisione, sempre già da prima di questa decisione.
Cosa dovrei fare? Dovrei rinunciare al pensiero di vivere sotto lo stesso tetto per evitare un suo malessere?
Ho tanti motivi per pensare che nn ci sia un'altra, anzi, lo escludo.
Abbiamo sempre avutonun rapporto stupendo, di complicità.. . E ripeto, non c'è stato nessun litigio, siamo riusciti ad andare d'accordo anche dopo la sua decisione.
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Gentile utente,
Questo è un sito di medicina. La questione medica, in questo psichiatrica, quale sarebbe in questo caso ?
Questo è un sito di medicina. La questione medica, in questo psichiatrica, quale sarebbe in questo caso ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 921 visite dal 08/09/2019.
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