Sospetto di avere la sindrome di asperger: cosa faccio?

Buongiorno Gentilissimi,

Mi chiamo Marco, sono un ragazzo di 24 anni.

Da qualche mese, in molta serenità, mi sto chiedendo se possa essere affetto da sindrome di Asperger, e cosa possa fare per sciogliere questo dubbio.

Per molti versi ho condotto e conduco ancora oggi una vita normalissima: sono uno studente universitario, mi sono laureato da poco con buoni risultati. Nello studio riesco ad essere molto efficace ed efficiente.
Nel tempo libero ho molti hobbies, tipo vedere film, leggere, uscire la sera con gli amici, frequentare una parrocchia.
Essendo un fuorisede, devo gestire la casa in tutti i suoi aspetti e maneggiare molto bene il denaro. Anche ciò avviene con molto successo.
Come ho accennato, ho anche delle ottime relazioni sociali: una comitiva fissa, vari amici al di fuori della stessa con cui mi vedo regolarmente. In generale riesco a relazionarmi bene con l'altro.
Anche in casa (condividendo l'appartamento) e in famiglia ho degli ottimi rapporti.
Ho anche passato un semestre all'estero, in Spagna, come molti studenti della mia età, senza alcun problema.


In soldoni: per moltissimi versi la mia vita funziona anche bene.

Ci sono dei però. Ho dovuto fare un cammino di psicoterapia molto impegnativo per superare delle ansie legate allo studio e al relazionarmi con le ragazze. Il lato sentimentale e sessuale, infatti, è il mio lato debole: ho avuto (e in misura molto meno grave ancora) dei problemi a relazionarmi con una ragazza se non ci voglio semplicemente fare amicizia. Ciò mi ha depresso anche molto durante l'adolescenza, per il sentirmi "incapace".
Molte delle ansie, ho scoperto in terapia, si sono originate dal fatto che alle medie sono stato vittima di bullismo e in generale ho avuto problemi ad inserirmi.
In effetti mi ricordo che da bambino ero una persona molto sensibile, suscettibile e fragile.
Ero, e in certe cose sono ancora, una persona molto "rigida": le cose si fanno in una maniera, si raggiungono gli obiettivi programmati, si fa sì che le cose vadano in un certo modo. Basti pensare che ci metto un po' anche solo ad accettare consigli su come fare meglio anche operazioni semplici, se significa cambiare il modo in cui le faccio.
Alcune volte ho come dei "default", dei momenti in cui sono estremamente ingenuo, un pesce fuor d'acqua, e per esempio prendo delle istruzioni alla lettera.
Inoltre, una cosa molto nitida è che sono sempre stato molto scarso negli sport: da bambino in primis, ma anche adesso. Per esempio, a calcetto ero bravo solo a fare il difensore (e dopo i 14 anni, prima niente) perché avevo il fisico, e solo ora, ai 20 anni, ho dei piedi decenti.

Ci sono vari aspetti, quindi, su cui ho messo l'accento, che mi fanno venire dei dubbi. In famiglia soffrono di Asperger mio fratello e il figlio del cugino di mio padre (diagnosticati), mio padre pensa, come me, di soffrirne ma non ci sono diagnosi.

Cosa posso fare, tenendo conto del fatto che sono uno studente e vorrei far evitare spese ai miei?
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

quali sintomi sono presenti nel caso di suo fratello?

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Nicolazzo,

Mio fratello ha molta difficoltà a seguire un discorso "elevato". Infatti non legge (per lui non ha senso) e non rende molto bene in italiano e in filosofia (se Le può interessare, io da piccolo ero molto stentato a scrivere creativamente, poi mi sono sbloccato anche grazie ad ottimi docenti. Invece in filosofia ho subito mostrato una grandissima capacità di seguire i discorsi e i ragionamenti).
Necessita di istruzioni precise su cosa fare, inoltre è molto attento all'ordine, sia mentale (anche lui, come me, ha delle precise procedure), sia esteriore (è in grado di spostare anche un piccolissimo particolare di poco fuori posto, mentre io sono una persona estremamente disordinata).
Sicuramente è molto meno socievole di me: non esce la sera, per esempio, ma non sembra nemmeno porsi il problema.
Anche lui, negli sport, è da quello che so abbastanza impacciato (ha iniziato a fare sport "seriamente" quando io ho iniziato l'università).
Non sopporta assolutamente il contatto fisico troppo stretto (odia che lo si abbracci "stringendolo", a meno che non sia lui. Io invece sono una persona estremamente calorosa e fisica, nell'affetto) e detesta i rumori forti (per esempio, una maestra delle elementari sbatteva sulla cattedra un cubo di legno per richiamare la classe all'ordine, e lui si trovava molto a disagio. Stessa cosa durante il Natale di due anni fa, in cui uno zio annunciava ad alta voce i numeri e suonava un campanellino. Io invece ho problemi solo con dei rumori particolari, come il pianto e i capricci dei bambini o il suono del clacson, che però non sopporto più che altro perché lo noto mentre studio e sono concentratissimo).

Non mi viene in mente altro. Non ho, ma nemmeno i miei genitori, nessuna idea della sfera sessuale ed emotiva di lui...

Come Lei può vedere, ci sono forti somiglianze accostate a forti differenze.

Aspetto suoi consigli
[#3]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Le è' mai successo di chiedere consapevolmente ad un suo amico o conoscente:
" ti vedo strano oggi, cosa c'è che non va?...."
[#4]
Utente
Utente
Non sono solito chiederlo, magari (per discrezione), però senz'altro me ne accorgo e sono anche in grado di spiegarmi perché quella persona stia in quel modo.

Per onestà intellettuale, aggiungo che sulla mia capacità di ascolto anche emotivo ho lavorato parecchio, da solo e seguito dalla psicologa (come accennato nel primo messaggio)
[#5]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
E' comprensibile che se in famiglia esiste una problematica di questo tipo si "amplifichino" un pò tutti i segnali relativi per un semplice effetto suggestivo; come ha visto suo fratello presenta sintomi che per sua ammissione in lei non sono presenti, anche se i disturbi dello spettro autistico sono diversi, con molteplici manifestazioni e con notevoli differenze di gravità; nel suo caso cercherei di lavorare maggiormente sull'autostima in quanto mi sembra in atto l'aspetto preminentemente deficitario, se poi ha occasione di fare una visita psichiatrica può porre la stessa domanda e togliersi qualsiasi dubbio,

Saluti
[#6]
Utente
Utente
Capisco Dottore.

La ringrazio per il suo consulto e Le confermo la sua sensazione. Sono molto consapevole del fatto che ci sono ambiti in cui, in particolare, mi sento molto poco "efficace", anche perché, colpevolmente, non ho ancora seguito i consigli dati dalla psicologa.

Sono quindi perfettamente d'accordo con la Sua risposta.

Seguirò senz'altro il suo consiglio, e alla prossima seduta che farò (la vita è lunga, mi auguro), mi ricorderò di ciò.
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