Temo che mia moglie soffra del disturbo di personalità borderline
Gentili Dott. Vi scrivo perché disperato e per capire cosa posso fare io da marito e padre. Conobbi mia moglie che aveva 17 anni, dopo poco notavo che si strappava i capelli e ne masticava il bulbo. Gli chiesi perché facesse questa cosa e mi rispose che era come un tic. Quando lo faceva cercavo di dissuaderla da questa azione e tra momenti più intensi e meno ancora oggi a 39 anni lo fa. Poi conobbi la famiglia e mi resi subito conto che la madre era eccessivamente autoritaria con atteggiamenti spesso assurdi. Una che escludeva a priori rapporti di amicizia, che vietava ai figli di uscire e se glielo concedeva andava a controllare dove fossero, gli proibiva anche di partecipare a gite scolastiche. Aveva una casa abbastanza pacchiana e vantava gli oggetti che comprava in modo maniacale. Ha sempre cercato di ostacolare il nostro rapporto perché non avevo ancora un lavoro stabile ma per la figlia io ero diventato un punto di riferimento importante. Un episodio che non dimenticherò mai: una volta, svolgendo le faccende di casa, la figlia ruppe una statua. Quando tornammo la madre era seduta a terra che gli tagliava le sue magliette dicendo: così capisci che vuoi dire quando ti distruggono qualcosa. Poi magari gli faceva regali costosi e non gli ha mai fatto mancare niente. Spesso per imporre la sua autorità usava la violenza, il marito completamente succube. Cmq 13 anni fa ci siamo sposati, arriva un figlio e dopo 2 anni arriva la seconda. Quando la piccola compie 2 anni le inizia a lamentarsi che non ce la fa a lavorare ed accudire i figli, anche se io ero di grande aiuto. Li portavo al nido, li riprendevo, lavavo, davo da mangiare ecc ecc. Insomma eravamo intercambiabili. Iniziò a fissarsi di avere un tumore al seno, la cosa degenerò fino a farla cadere in depressione curata con Daparox e Xanax. Appena si riprese cadde sotto le avance di un individuo conosciuto sui social. Si incontrarono ed ebbero un incontro intimo. Lei restò delusa perché credeva che potesse iniziare una relazione con questo tipo, mentre il tipo, preso quello che voleva, raggiunse lo scopo. Morale, quando poi me ne parlò dopo un anno circa, disse di aver fatto un errore, chiese perdono e di voler riprendere la propria vita. Dopo circa un anno e mezzo capisco che va in cerca di situazioni alternative, anche in ambito di conoscenze in comune ma senza conseguenze. Poi 2 anni fa instaura una relazione con un tipo, dove ufficialmente collaborava per intrattenimento musicale nei locali. Ai miei sospetti ha sempre negato e confessa solo quando pure questo, evidentemente stanco, cambia aria. La cosa l'ha distrutta. É diventata aggressiva e violenta con me e i bambini. Spesso va a ballare e torna al mattino. Messa alle strette quando gli ho detto che non si può andare avanti così, che non è una cosa bella questa vita si è incattivita e si è adoperata perché vuole separarsi e vuole che io vado via. Non accetta il confronto e tutto sta andando a rotoli.
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Non necessariamente si deve avere una patologia per comportarsi in determinati modi.
E questo sembra proprio il caso.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Utente
Certo. Ma vedere una persona che passa da atteggiamenti furibondi, scatenati dal niente, inveire sui bambini pure se rovesciano un bicchiere d'acqua per poi mettersi a fare le coccole. La reazione dei bambini spesso nemmeno accettano le coccole e lei da colpa a me. Riguardo alla relazione ultima, finita male, il tizio ha ufficialmente una compagna. Alla mia domanda su come poteva accettare la cosa essendo lei "innamorata",mi rispose che gli stava bene pure così. Non so, è volersi bene assumere un tale atteggiamento? Una persona manda tutto a rotoli per un'altalena di emozioni che stanno sfociano nell'autodistruzione? Dice di assumere ansiolitici per dormire e non pensare. Quando è fuori beve. Una notte è tornata che non si reggeva in piedi. Io non so come comportarmi, principalmente per tutelare e difendere i miei figli. Loro ormai si rivolgono solo a me per le loro esigenze. Io dal canto mio, ho paura che aldilà della natura di tali comportamenti, quest'ultimi possano avere conseguenze negative sulla crescita dei bambini. Riguardo a me sono stato sfortunato, la famiglia che intendevo io non doveva essere questa. I litigi cerco di evitarli stando in silenzio di fronte alle provocazioni messe in atto da lei perché magari la notte le ho telefonato per farle capire che non andava bene questo atteggiamento, anche con un messaggio magari. Lei la vedo il giorno seguente con gli occhi colmi di odio, pronta a scattare. Alle volte lascio perdere altre volte gli insulti non li sopporto e si innesca la lite. Una volta mio figlio maggiore (12anni) si lamentava delle liti, lei con tutta la leggerezza possibile rispose che nelle famiglie si discute. Al che il ragazzo disse: io non vedo più una famiglia, vedo 4 persone. Scusate se butto giù le cose come un fiume in piena, le cose mi vengono alla mente man mano. E ne sono tante. Dire che siccome poi l'ultima relazione è andata male non gli frega più di niente ma vuole pensare solo a divertirsi adesso, non gli frega più di niente. Ma un soggetto sano che pensa questo dove mette la famiglia, nella quale ha vissuto per 13 anni?Pure quello più spericolato che gli gira in testa? Adesso, la novità degli ultimi giorni, vuole farsi un servizio fotografico. Perdonatemi, a me sembra di impazzire. La sua cura la interrompe quando gli pare e poi forse la riprende. Passa da 80 gocce di Daparox al niente, quando gli ho fatto osservare che così non può fare mi è capitato anche di vedermi lanciare il flacone delle gocce dietro, dicendo: perché è così che mi vuoi, scimunita dentro un letto a dormire. Ditemi, ci possono essere persone sane che hanno una simile condotta?? Quando stava male per la fissazione del tumore al seno andavo a prenderla dal letto per farla mangiare, intanto accudivo due bambini di 2 e 4 anni.
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Il problema é che oltre ai comportamenti di sua moglie, lei vorrebbe trovare una risposta per giustificarli, così da poter dire che siccome è malata può fare ciò che fa.
La verità ha altri aspetti, che sono anche legati a prendere decisioni che la riguardano indipendentemente da uno stato di salute o malattia di sua moglie.
Difficilmente un uomo può tollerare le ripetute relazioni extraconiugali della partner, invece lei le racconta come se sua moglie sia andata ad una festa con le amiche.
Deve prima chiedere a se stesso cosa vuole fare piuttosto che giustificare sua moglie
La verità ha altri aspetti, che sono anche legati a prendere decisioni che la riguardano indipendentemente da uno stato di salute o malattia di sua moglie.
Difficilmente un uomo può tollerare le ripetute relazioni extraconiugali della partner, invece lei le racconta come se sua moglie sia andata ad una festa con le amiche.
Deve prima chiedere a se stesso cosa vuole fare piuttosto che giustificare sua moglie
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Utente
Gentile Dottore, io non voglio giustificare per forza. Capisco cosa mi vuol dire e rispondo dicendo che oltre ad essere marito sono anche padre, questo non è un dettaglio trascurabile. Se ho deciso di scrivere a voi è perché non ho le capacità di stabilire se ci possano esistere relazioni tra la sua adolescenza, il fatto di essere convinti di avere una malattia(che nessuno aveva diagnosticato) e quest'ultima condizione che sta sgretolando una famiglia. Io mi pongo nella condizione di aiutare un figlio se prende una brutta strada, cosi come mi pongo il problema se mia moglie è sana o meno mentalmente. Non abbandonerei mai le persone che amo. Ovvio, se un figlio o una moglie non hanno una personalità deviata faranno proprie scelte e ne pagheranno le conseguenze. Se sto cercando una risposta o una soluzione è per le tante testimonianze lette in tanti forum. Vedo una similitudine con quello che sta capitando alla mia famiglia. Per me non è semplice affrontare questa situazione, penso a lei se è conscia della sua condotta e penso ai figli e di quanto sia importante la figura materna per l'età che hanno. Ma una madre può dire al proprio figlio "non vedo l'ora che diventi grande e prendi la tua strada". Semmai un genitore si deve preoccupare della strada che prende il proprio figlio, di aiutarlo e sostenerlo in base alla propria esperienza, consigliandolo nel miglior modo possibile senza precludere niente, specie quando gli errori aiutano a crescere. Qualunque cosa non va bene, per lei, è sempre colpa degli altri, sbagli compresi. Io forse sto cercando di capire cosa voler fare ma prima voglio essere sicuro che sia la strada giusta e che non sto abbandonando nessuno. Certi momenti in cui si riesce a parlare ha crisi di pianto perché si sente inadeguata come madre, poi magari poco dopo ha attacchi di ira perché i figli hanno atteggiamenti o risposte indisponenti. Questo è il problema che mi pongo, sembra di aver a che fare con un pazzo. Spesso gli consiglio di tornare dalla psicologa che la seguiva e dice che non gli piace. Scusate se sembro pazzo anch'io ma non sono n3 masochista, che gli piace subire certe cose, né tantomeno mi aspettavo tutto questo. Ma cerco solo un aiuto e una soluzione, se c'è.
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Il succo del discorso è che se giustifica sua moglie per una presunta malattia, resta legato a lei con tutte le conseguenze del caso.
Se ritiene che il comportamento/malattia di sua moglie possa nuocere anche ai suoi figli, ha il dovere di padre prima che di marito di salvaguardare la salute mentale dei suoi figli intervenendo in modo deciso sulla situazione.
Se ritiene che il comportamento/malattia di sua moglie possa nuocere anche ai suoi figli, ha il dovere di padre prima che di marito di salvaguardare la salute mentale dei suoi figli intervenendo in modo deciso sulla situazione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.7k visite dal 21/08/2019.
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