Disturbo di personalità e farmaci

Gentili dottori
Vi scrivo in quanto mi trovo in un periodo di depressione dopo averne avuti già in passato a cicli episodici curati con antidepressivi in combinazione dapprima con ansiolitici più con antipsiotico per essere passato da varie diahnosi che vanno da nevrosi depressiva fino a disturbo schizotipico di personalità. Ora sono molto demotivato con zero interesse anche per le molte attività che svolgevo compresa la compromissione lavorativa per dormire molte ore a notte (anche 10-12 ore). Inoltre ho brutti pensieri e ideazioji che poi non si concretizzano per istinto di sopravvivenza e per infondo dar valore alla vita, anche se quando sono nell'abisso mi sento praticamente morto dentro (ma solo adesso, per che' quando sono in forma riprende il continuum esistenziale e sono del tutto diverso, torno a essere IO e faccio e porto a termine mille cose). In passato ho avuto anche sintomi simil psicotici come lievi allucinazioni uditive e paralisi del sonno anche molto intense di notte, con forte derializzazione e depersonalizzazione di giorno, che mi disorientato anche nel pensiero e nel'agire, per cui arrivo a dire e sostenere anche cose strane, poi smentite, essendo poco aderente al reale. La fase dura da ormai 3 mesi con anche isolamento sociale (quando esco mi va la testa nel pallone e comincio ad avere sospetti e leggere paranoie con rigidità corporea che non mi fa rilassare per essere troppo vigile al controllo di chi mi circonda), continuo stato confusionale e assenza con distacco emotivo persino nei confronti dei miei familiari stretti.
Sono in cura con olanzapina 2, 5mg 1cp ap mattino e sertralina 50mg 1cp sera, vorrei sapere se la cura che sto seguendo è efficace visto che i pensieri autodistruttivi incombono e dormo tantissimo (aggiungo che ho aumentato il consumo alcolico negli ultimi mesi e di sigarette a 1 pacchetto emezzo), mi sento molto giù di tono e compromesso in diverse funzioni, come quella già per me difficile, ovvero la sfera sociale - cui segue la sentimentale dove chiaramente mi si presentano poche occasioni-, e lavorativa (punto forte quest'ultima). In ultimo sono a precisare che andrò a parlare con uno specialista quanto prima è che non chiedo a Voi alcuna diagnosi, ma un parere medico sui farmaci che sto assumendo alla luce di quanto vi ho riportato, che è un resoconto molto generale sulla mia decennale situazione (18-28), ancora a mio parere non ben inquadrata perché, con tutta la fiducia riposta nella vostra professionalità, 4 diagnosi date e del tutto differenti tra loro non mi permettono, tra l'altro, di capire quale può essere il percorso migliore da fare per riabilitarmi ad avere una salute mentale se non ottimale, migliore di quella odierna nonché di avere una consapevolezza piena di quel che mi affligge, dato che a volte fatico perfino a descrivermi, nonché del suo decorso, con di conseguenza la prescrezione di farmaci adeguati al mio mal-essere.
Ringrazio in anticipo i gentili dottori che vorranno assistermi
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Il dosaggio dei farmaci è troppo basso per poter trattare i suoi sintomi.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Grazie per la rapida risposta. Mentre la tipologia di farmaci, a suo avviso, si adegua ai disturbi che ho descritto?

Ovviamente e come dicevo Mi rivolgero' ad uno specialista cercando di non abbandonare subito come ho fatto spesse volte e anche con la psicoterapia, purtroppo è un mio difetto rendendomi anche conto che ho c0ntinuato a prendere i farmaci senza essere più seguito da tempo, perché a volte non mi sento "malato" e quindi abbandono

Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
I controlli periodici sono gli unici che possono dirimere i dubbi trattamentali e, soprattutto, possono essere fatte modifiche in evidenza di permanenza di sintomi.
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Utente
Utente
Buonasera dott. Ruggiero, torno a scriverle in quanto sono andato a visita e lo specialista mi ha aumentato la dose a 5mg olanzapina e 75mg sertralina (cura nel complesso esatta coprendo lo spettro dei disturbi che manifesto) però non si è espresso su nessuna diagnosi, dicendo che le precedenti sono tutte giuste e nel contempo sbagliate, nel senso che è un problema complesso e i colleghi ogni volta potrebbero aver visto solo un lato o sfaccettatura dello stesso. Preferisce procedere in maniera empirica vedendo come prosegue la cosa con questi dosaggi. Mi ha anche consigliato di continuare a fare psicoterapia, ma più avanti.
Chiedo a lei, premettendo che la visita in generale mi ha abbastanza soddisfatto: ma è possibile non esporsi su una diagnosi al primo incontro? (Il medico ha detto che non è ben chiaro 1uale sia il motivo scatenante di tali disturbi nei periodi come quello che sto affrontando, ovvero se di base ci sia calo umorale, pensiero ossessivo, ansia, psicosi o altro)
Grazie
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