Effetti collaterali dismissione farmaci e csm

Buongiorno
Nel gennaio del 2018, in seguito ad un TSO, mi e’ stata diagnosticata una presunta psicosi e i medici hanno iniziato a somministrarmi una lunga lista di farmaci. Una volta dimesso, ho cominciato ad essere seguito da una psichiatra del mio CSM di zona che dopo alcuni mesi ha iniziato a scalarmi/togliermi alcuni farmaci fino a rimanere solo con Invega da 3 mg ed abilify da 5 mg a cui e’ stato aggiunto nell’agosto 2018, dopo un breve ricovero volontario lo xeplion 75 (che hanno iniziato a somministrarmi senza il mio consenso informato). Dopo aver iniziato a prendere i farmaci mi sono accorto di aver iniziato a soffrire di disfunzione erettile e anogarsmia e nonostante lo scalaggio e l’eliminazione di molti farmaci, continuo a soffrire di questo grave effetto collaterale per me molto invalidante. Di fronte alle mie proteste per gli effetti collaterali, la psichiatra (con cui ho un pessimo rapporto) non ha saputo far altro che rispondermi di tenermeli.
La mie domande sono queste: come posso fare per dismettere l’utilizzo di questi farmaci? Domani dovrei recarmi al CSM per l’iniezione di Xeplion, posso presentarmi e dirgli che mi rifiuto di farla? E come devo comportarmi nel caso in cui la psichiatra di fronte alla mia intenzione di smetterla con i farmaci mi minacciasse di farmi ricoverare di nuovo?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Può esprimere il suo dissenso ma in ogni caso è possibile che venga nuovamente ricoverato per trattare la sua patologia.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Grazie della risposta . Ma io mi sono informato sulle leggi e ,per esempio,la legge 219 del 22 dicembre 2017 al suo comma 5 riporta chiaramente che chiunque capace di intendere e di volere ha il diritto di rifiutare, in
tutto o in parte accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso. Il comma 6 dice che "Il medico e' tenuto a rispettare la volonta' espressa dal
paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di cio', e' esente da responsabilita' civile o penale."
Tutto questo immagino si applichi anche alla psichiatria quindi immagino di avere anche io qualche diritto di oppormi a quelle che ritengo siano tortute nei miei confronti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Esiste anche una legge relativa al trattamento sanitario obbligatorio ma in realtà non siamo qui a disquisire su quanta informazione ha sulla possibilità o meno di curarsi.

Se non si cura potrà essere ricoverato nuovamente.
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