Medicinali
La mia non é una domanda ma é semplicemente un parere in quanto il gentilissimo dottor Ruggero mi ha già risposto precedentemente. Con chi critica la psichiatria e i numerosi farmaci che ci sono per le varie patologie posso solo dire che se non ci fossero state io, come tante altre persone ora non saremmo qui. La mia patologia per la quale sono in cura é disturbo ossessivo. Per parecchio tempo ho fatto di testa mia, alzando e abbassando il dosaggio dei medicinali in quanto terrorizzato dagli effetti collaterali. Ero veramente sulla orlo del suicidio, svegliarsi alla mattina ed avere pensieri fissi fino alle sera di fare male alle persone, io che sono stato sempre un tipo tranquillo di carattere. Da quando ho intrapreso seriamente un percorso con il mio psichiatra e seguendo alla lettera la sua cura, sto molto meglio e preferisco di gran lunga fare una cura fino al termine dei miei giorni ed avere qualche chilo in più ma avere la testa libera da brutti pensieri, e quindi tornare a vivere. SEMPLICEMENTE GRAZIE CHE CI SIETE
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Gentile utente,
Apprezzo il suo messaggio. Penso che la parte più importante sia il fatto che questo tipo di disciplina è uguale alle altre branche della medicina. Si tratta di esseri umani, quindi ci sta sia l'errore, che la variabilità dell'impostazione. Però c'è una scienza, che non è così arretrata o confusa come piace dire a volte. Scienza non significa solo sapere il nome di neurotrasmettitori o nozioni di anatomia, ma significa anche conoscere la parte clinica, la metodologia, e soprattutto avere un'esperienza del significato pratico dei termini e delle categorie che altrimenti restano parole, suscettibili di letture varie ed eventuali.
Non tutto è curabile nello stesso modo, ma ha più che senso utilizzare gli strumenti disponibili per fronteggiare le malattie, anche solo per ridimensionarne la gravità, o superare particolari periodi di crisi.
Apprezzo il suo messaggio. Penso che la parte più importante sia il fatto che questo tipo di disciplina è uguale alle altre branche della medicina. Si tratta di esseri umani, quindi ci sta sia l'errore, che la variabilità dell'impostazione. Però c'è una scienza, che non è così arretrata o confusa come piace dire a volte. Scienza non significa solo sapere il nome di neurotrasmettitori o nozioni di anatomia, ma significa anche conoscere la parte clinica, la metodologia, e soprattutto avere un'esperienza del significato pratico dei termini e delle categorie che altrimenti restano parole, suscettibili di letture varie ed eventuali.
Non tutto è curabile nello stesso modo, ma ha più che senso utilizzare gli strumenti disponibili per fronteggiare le malattie, anche solo per ridimensionarne la gravità, o superare particolari periodi di crisi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Tutto verissimo dottore,e anche aggiungo un ultima cosa. Per tante persone,come era stata anche la mia la prima paura ad affrontare un certo tipo di percorso sono gli effetti collaterali dei farmaci. Si é vero ci sono,come ci sono in tutti i farmaci. Esempio qualche giorno fa la mia ragazza é stata malissimo dopo aver assunto un giorno un semplice farmaco per abbassare il valore della prolattina. Anche la stessa aspirina ne ha.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 12/08/2019.
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