Comportamenti gravi in famiglia,conseguenze altrettanto gravi cosa posso fare?

Ho 33 anni ho una sorella di 30 genitori divorziati da quando ne avevo 6-8 circa. ho fatto la valutazione psicodiagnostica (M. I. N. I) (SCID-II) (PID-5). in cui si parla di disturbo borderline di personalità, disturbi da stress post traumatico e derealizzazione.

Provo a essere conciso ma è difficile perchè sento di non rendere abbastanza il quadro: mio padre insengnate yoga, shiatsu medicina alternativa, cresicuti cn il dvd psichiatria della morte e cn il messaggio costante i medici sono il male. Il primo ricordo che ho è lui che mette in ginocchio a cazzotti mia madre davanti al lavandino. A parte una volta da piccolo non mi ha mai messo le mani addosso ma le minacce costanti e la negazione di un problema grave che ho avuto a seguito di una relazione a 15 anni mi hanno fatto rimanere chiuso in casa per i 15 anni successivi, terroizzato, perchè se stavo male mia madre chiamava lui perchè il sentirsi preoccupata per me la manda fuori di testa, da che mi sono rifiutato di stare da lui lei ha raccontato che le avessi fatto del male davanti al suo compagno cercando di istigarlo a farmene a sua volta per alontanarmi (cosa che poi ha negato di aver fatto, ma che ho registrato) ho continuato a prendere insulti e continuo tutt oggi ad apparire un mostro perchè fa la vittima con persone che poi vengono da me a trattarmi male. Ma che io la assecondi o no lei lo fa cmq quindi le ho detto dopo alcuni mesi che non ero più disposto ad assecondarla. E' a carico del csm per depressione maggiore e percepisce un invalidità adesso perchè dopo 6 mesi (oggi è trascorso 1 anno da che sn da lei) è stata ricoverata più volte per un tumore che ha "guarito" con cicli di chemio.

Il problema è che il suo stesso psichiatra è venuto in casa a chiedermi di aiutarla senza rendersi conto di alimentare questo suo comportamento e dopo che glie l ho spiegato lui ha risposto forse spiazzato "si ma anche lei" come se il suo comportamento fosse giustificato dal bisogno di aiuto in casa (cosa che cmq ha detto di non avere quando le ho proposto di non aiutarmi più finanziariamente cn la spesa per potersi permettere un aiuto in casa). Poi Quando ho detto il terrore che avevo di tornare da dove ero uscito casa di mio padre e se c era una branda anche da dei preti qual ora fosse peggiorata la situazione l altra dottoressa mi ha risposto mentre gli scappava da ridere (come se avessi detto una cosa assurda) che posti per dormire nn c erano neanche per i senzatetto. Per poi quasi un anno dopo avere una risposta diversa da un assistente sociale. Poi un altra psicoterapeuta (sempre cms) che era colpa mia se abitavo lì a quell età, dopo 5 minuti che parlavamo. Ne ho visti altri 2 e hanno subito messo in chiaro che"non sappiamo se quello che ci dice è vero"prima ancora che potessi dirlo, per poi ripetere come un tic la parola"accoglienza"e"lavoriamo su di lei"come se la difficoltà a mettere insieme i pensieri e stare in piedi se mi derealizzo o quello che è fosse una colpa. Io nn ho più fiducia e non so che fare.