Pensieri ossessivi nonostante cura

Salve Dottori,
Da circa due anni sono in cura psichiatrica con 15 gocce di cipralex 20mg, una pastiglia di bromazepam 1. 5 mg al mattino e una da 1. 5 alla sera per ansia generalizzata, attacchi di panico, leggera depressione e pensieri ossessivi riguardo una situazione accaduta circa 14 anni fa che la mia mente rivive come se influisse il presente e il futuro. Ho anche svolto due anni di psicoterapia cognitivo-comportamentale con una psicologa. Le due cure insieme si sono rivelate molto efficaci tanto che il 90% dei sintomi sono spariti e sono tornato ad una vita normale, anzi migliore di prima, tuttavia a periodi e senza apparenti cause scatenanti, alcuni sintomi ritornano come la confusione mentale, la difficoltà di concentrarmi, per qualche giorno mi sono trovato in piena depressione senza voglia di far nulla e piangevo (ero appena tornato dalle vacanze e non volevo tornare alla vita di tutti i giorni), ma la cosa che più mi ha dato fastidio è stato il ritorno dei pensieri ossessivi seppur in forza minore rispetto al passato. L'ho fatto presente allo psichiatra che mi ha detto di continuare con la stessa identica cura per 6 mesi e poi ci saremmo rivisti e che secondo lui ormai ero quasi guarito quindi avremmo valutato di togliere i medicinali. Ma a me è venuto un dubbio, se ancora ho qualche sintomo, non sarebbe stato forse più corretto tentare di aumentare e non togliere il farmaco? Inoltre non capisco come mai continui a farmi prendere il bromazepam da due anni, da quel che sapevo era un medicinale da prendere per brevi periodi perchè poteva creare assuefazione e dipendenza, dopo due anni non è come prendere mentine? Od anzi, non c'è il rischio che continuando a prenderlo sia la causa del peggioramento di alcuni sintomi che invece il cipralex sta cercando di curare? Ho provato a farglielo presente ma lui insiste sul fatto che il bromazepam mi sia ancora utile. Qual è il vostro parere in merito?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Se la terapia non è sufficiente essa va rivista con decisione.
Rinviare di sei mesi un nuovo controllo corrisponde ad un periodo troppo lungo durante il quale possono riaffiorare nuovi sintomi.

Il suo psichiatra la conosce probabilmente ha valutato in questo modo secondo anche le valutazioni precedenti.

Sentire un altro parere però non sarebbe sbagliato.

Dr. F. S. Ruggiero

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