Chiarimenti su paroxetina, ricaduta GAD e somatizzazioni

Buonasera, Vi illustro brevemente il mio caso prima di porVi alcune domande.
Anni fa mi è stato diagnosticato un disturbo da attacco di panico e ansia generalizzata. Lo psichiatra mi prescrisse 20 mg di Paroxetina. Ho assunto il farmaco per 7 anni. Esattamente un anno fa ho sospeso il farmaco in accordo col medico e sono stato bene per circa 5 mesi. Dopo varie disavventure (infarto di mio padre, separazione dalla mia compagna e stress lavorativo) è tornata una forte ansia generalizzata davvero invalidante che tengo a bada al momento con Diazepam al bisogno (8-10 gocce). Si sono aggiunte numerose somatizzazioni: colon irritabile, extrasistoli, fibromialgia tutte diagnosticate da vari specialisti.

Passo alle domande (perdonate l'elenco)

1) La paroxetina non dovrebbe curare il disturbo una volta per tutte? Mi era stata presentata come un "curativo" a differenza delle benzodiazepine.

2) Si guarisce dall'ansia generalizzata o è una cosa cronica?

3) Durante la terapia con paroxetina ammetto di essere stato benissimo: nessun effetto collaterale e l'ansia era del tutto sparita. Funzionerà ancora, qualora il medico dovesse prescrivermela?

4) A dicembre sono stato ricoverato per un attacco di pancreatite acuta (idiopatica.. . Mi hanno analizzato da capo a piedi senza trovare la causa. Non bevo e non fumo). C'è il rischio che la paroxetina scateni una pancreatite?

5) Gli SSRI funzionano con le somatizzazioni? Il Diazepam non ha effetto sul mio colon irritabile purtroppo.

6) Posso parlarne col mio medico di base che conosce tutta la mia storia o devo cercare uno psichiatra? Chi mi seguiva è andato in pensione.

Grazie mille, Vi prego di scusarmi se mi sono dilungato troppo.
Buon lavoro a tutti.