Mania di persecuzione e psicosi
Salve, volevo gentilmente avere un consiglio per quanto riguarda la malattia diagnosticata a mio fratello di circa 35 anni. Circa due mesi fa a seguito di una crisi di nervi e pianto che ha avuto in casa è intervenuto il 118 i quali medici sono riusciti (senza sottoporlo a TSO) a fargli prendere delle gocce di TRANQUIRIT per fargli passare quel momento di crisi. Fino a quel giorno lui non voleva in alcun modo prendere farmaci e da quel giorno (nonostante da due mesi avesse cominciato un percorso di psicoterapia) ha assunto tale farmaco regolarmente. Dopo qualche giorno a seguito di un'ulteriore crisi è stato ricoverato in ospedale per un paio di GG e dopo avergli fatto fare un test gli hanno diagnosticato "DISTURBO DELLA CONDOTTA". Successivamnte la psicologa privata ha parlato di mania di persecuzione e scompenso psicotico. Dopo il ricovero alle gocce di Diazapam (la cui dose è 10 gocce per tre volte al giorno) hanno aggiunto 1 compressa di SEREUPIN al mattino. Dopo la prima visita di controllo presso l'ospedale civile e dopo essersi sentiti con la psicologa privata, i medici gli hanno eliminato DIAZAPAM (dicendo che questo poteva prenderlo al bisogno) prescrivendogli un ulteriore farmaco.. . il RISPERDAL 2 mg al giorno (1 la mattina e 1 la sera).
Oggi è stato il primo giorno di assunzione del RISPERDAL (ne ha preso solo 1 mg) ma ha avuto degli effetti collaterali (stato confusionale, problemi alla vista, sonnolenza continua). Questi effetti purtroppo hanno portato mio fratello a rifiutare di assumere il RISPERDAL pertanto non riusciamo a convincerlo a non interrompere la cura. Le mie domande sono queste:
1) E' normale che dopo due ore circa dall'assunzione del RISPERDAL abbia avuto questi effetti collaterali?
2) Come possiamo fare per convincerlo a continuare la cura? In ospedale ci hanno riferito di mettere queste gocce nel cibo a sua insaputa, ma abbiamo paura che lui possa accorgersene e quindi la situazione potrebbe nuovamente degenerare;
3) La psicoterapia insieme all'antidepressivo e al DIAZAPAM bastano a far uscire mio fratello dallo sttao in cui si trova o l'assunzione del RISPERDAL è assolutamente necessaria?
4) Come fare visto che non è un paziente collaborativo?
Oggi è stato il primo giorno di assunzione del RISPERDAL (ne ha preso solo 1 mg) ma ha avuto degli effetti collaterali (stato confusionale, problemi alla vista, sonnolenza continua). Questi effetti purtroppo hanno portato mio fratello a rifiutare di assumere il RISPERDAL pertanto non riusciamo a convincerlo a non interrompere la cura. Le mie domande sono queste:
1) E' normale che dopo due ore circa dall'assunzione del RISPERDAL abbia avuto questi effetti collaterali?
2) Come possiamo fare per convincerlo a continuare la cura? In ospedale ci hanno riferito di mettere queste gocce nel cibo a sua insaputa, ma abbiamo paura che lui possa accorgersene e quindi la situazione potrebbe nuovamente degenerare;
3) La psicoterapia insieme all'antidepressivo e al DIAZAPAM bastano a far uscire mio fratello dallo sttao in cui si trova o l'assunzione del RISPERDAL è assolutamente necessaria?
4) Come fare visto che non è un paziente collaborativo?
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La diagnosi, se corretta, richiede l'uso di antipsicotici mentre sono controindicati gli antidepressivi.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.6k visite dal 28/07/2019.
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