Terapia con citalopram
Gentilissimi Dottori,
ho cominciato una terapia con Citalopram il giorno 7 luglio con diagnosi di sindrome ansioso-depressiva (lieve, come ha specificato il medico che mi segue). Come da indicazione dello specialista ho iniziato con 5 gocce per poi aumentare gradualmente. Allo stato attuale è due giorni che assumo 10 gocce, dovrò arrivare a un dosaggio massimo di 12.
La prima volta che stetti male, in concomitanza con l’inizio degli studi universitari, era il 2013. Questa ricaduta è pervenuta un mese e mezzo fa, a seguito di un brutto colpo ricevuto in famiglia. Pensavamo che mio padre avesse risolto la malattia che lo aveva colpito qualche anno fa, una neoplasia colorettale, invece dall’ultima TC sono comparse metastasi polmonari, epatiche ed ossee. Inutile specificare che la condizione di papà è grave, oltretutto è un uomo giovane perché ha 58 anni.
Ad ogni modo, attraverso questa richiesta e nei giustissimi limiti di questo consulto on-line, vorrei chiedervi se è normale non sentirsi ancora completamente in forma a 17 giorni di terapia con il Citalopram. Dopo gli iniziali effetti collaterali, poi sfumati, un po’ meglio sto.. . ma non completamente. È la seconda volta che lo assumo nella vita, ma la prima volta (avevo 27 anni, ora ne ho 33) il vecchio specialista fece l’errore di mantenermelo per soli 4 mesi! Al tempo non conoscevo ancora nè la materia, nè la molecola. Ora, dopo la Laurea, qualche confronto con amici che hanno avuto un problema simile e con lo specialista, mi rendo conto che queste terapie vanno mantenute a dosaggi ottimali per periodi consistenti.
È ancora troppo presto per vedere risultati?
Essendo la seconda volta che mi capita, questo potrebbe indicare una ciclicità degna di attenzione? Lo specialista, mio amico psichiatra, esclude ogni altra possibile diagnosi.
Secondo voi vi è speranza, seguendo la cura nei modi e nei tempi giusti, di evitare che in futuro la malattia si presenti ancora?
Sarei onorato di ricevere una risposta dal Prof. Pacini, per il quale nutro grande stima (nelle lezioni di psichiatria che frequentavo in università veniva citato spesso). Un grazie in anticipo anche a tutti gli altri medici che risponderanno dedicandomi attenzione.
Vi auguro un buon lavoro.
ho cominciato una terapia con Citalopram il giorno 7 luglio con diagnosi di sindrome ansioso-depressiva (lieve, come ha specificato il medico che mi segue). Come da indicazione dello specialista ho iniziato con 5 gocce per poi aumentare gradualmente. Allo stato attuale è due giorni che assumo 10 gocce, dovrò arrivare a un dosaggio massimo di 12.
La prima volta che stetti male, in concomitanza con l’inizio degli studi universitari, era il 2013. Questa ricaduta è pervenuta un mese e mezzo fa, a seguito di un brutto colpo ricevuto in famiglia. Pensavamo che mio padre avesse risolto la malattia che lo aveva colpito qualche anno fa, una neoplasia colorettale, invece dall’ultima TC sono comparse metastasi polmonari, epatiche ed ossee. Inutile specificare che la condizione di papà è grave, oltretutto è un uomo giovane perché ha 58 anni.
Ad ogni modo, attraverso questa richiesta e nei giustissimi limiti di questo consulto on-line, vorrei chiedervi se è normale non sentirsi ancora completamente in forma a 17 giorni di terapia con il Citalopram. Dopo gli iniziali effetti collaterali, poi sfumati, un po’ meglio sto.. . ma non completamente. È la seconda volta che lo assumo nella vita, ma la prima volta (avevo 27 anni, ora ne ho 33) il vecchio specialista fece l’errore di mantenermelo per soli 4 mesi! Al tempo non conoscevo ancora nè la materia, nè la molecola. Ora, dopo la Laurea, qualche confronto con amici che hanno avuto un problema simile e con lo specialista, mi rendo conto che queste terapie vanno mantenute a dosaggi ottimali per periodi consistenti.
È ancora troppo presto per vedere risultati?
Essendo la seconda volta che mi capita, questo potrebbe indicare una ciclicità degna di attenzione? Lo specialista, mio amico psichiatra, esclude ogni altra possibile diagnosi.
Secondo voi vi è speranza, seguendo la cura nei modi e nei tempi giusti, di evitare che in futuro la malattia si presenti ancora?
Sarei onorato di ricevere una risposta dal Prof. Pacini, per il quale nutro grande stima (nelle lezioni di psichiatria che frequentavo in università veniva citato spesso). Un grazie in anticipo anche a tutti gli altri medici che risponderanno dedicandomi attenzione.
Vi auguro un buon lavoro.
[#1]
I tempi di risposta della terapia sono comunque visibili dopo almeno 4 settimane di trattamento a dose piena per cui deve attendere.
Il dosaggio risulta comunque piuttosto basso.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Il dosaggio risulta comunque piuttosto basso.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Gentile Dott. Ruggiero, in che senso il dosaggio risulta troppo basso? Mi sto attenendo a quanto mi ha detto il medico che mi segue: entro 5 giorni raggiungerò le 12 gocce di Citalopram (dose massima consigliatomi).
Le chiedo ancora una cosa, se può dedicarmi del tempo. Attraverso una terapia nei tempi giusti (da linee guida, per intenderci) possono essere scongiurare future ricadute? Nella sua pratica clinica le è capitato di aver curato casi che si sono poi risolti in maniera definitiva?
Grazie per la sua disponibilità.
Le chiedo ancora una cosa, se può dedicarmi del tempo. Attraverso una terapia nei tempi giusti (da linee guida, per intenderci) possono essere scongiurare future ricadute? Nella sua pratica clinica le è capitato di aver curato casi che si sono poi risolti in maniera definitiva?
Grazie per la sua disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 939 visite dal 24/07/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.