Ricaduta attacchi di panico, depressione
Salve, mi chiamo Alice, ho 23 anni e vivo a Firenze. In pratica, soffro di ansia e attacchi di panico da un po' di anni, depressione provata la prima volta l'anno scorso, così, ho cominciato a prendere antidepressivi da fine luglio 2018 e già dopo qualche mese è cambiato tutto, se non riuscivo nemmeno a fare 10 metri per strada dopo qualche mese mi sono ritrovata a viaggiare e così via, tant'è che dopo 8 mesi, circa fine aprile 2019, ho smesso tutto. Dovuto anche al fatto che ho capito quello che voglio fare nella vita, che da ottobre mi trasferisco a Torino e vado a fare una scuola per fare il lavoro dei miei sogni, ma soprattuto perché già da mesi stavo bene. Il problema adesso è che ho avuto una ricaduta, in questi giorni mio padre all'improvviso è stato ricoverato in ospedale, si è operato di bypass, e sia la paura, sia il fatto di entrare ogni giorno in ospedale (sono sempre stata ipocondriaca) mi avevano buttata un po' giù. Il crollo è stato quando, mentre eravamo ad un passo per visitare mio padre, mio cugino è svenuto davanti ai miei occhi, e io che ho sempre avuto paura di svenire, non riuscivo nemmeno a camminare per strada per paura di sentirmi male, mi sono risentita come l'anno scorso. Sono due giorni che oltre ad aver paura di uscire di casa, ad aver paura di sentirmi male e così via, ricomincio a sentire quel "vuoto" dentro di me, non come l'annoscorso, ma è un inizio. Io dallo psichiatra/psicoterapeuta ci vado ancora, sono passata ad un appuntamento al mese perché stavo meglio, e adesso mi sta passando dalla testa il fatto di ricominciare a prendere antidepressivi. Cosa che non vorrei fare, perché avendoli già provati, mi davano una stanchezza emotiva allucinante, stavo spesso a dormire, sono ingrassata 11 kg, mi sentivo gonfia e strana; ma soprattutto perché non voglio dipendere da delle goccioline.
Sono anche conscia che evidentemente il problema non è stato risolto del tutto e che mi sto facendo delle paranoie inutili, ma la mente è strana. Sicuramente in questi giorni mi rivolgerò al mio psichiatra e ho già deciso di iniziare un nuovo percorso di psicoterapia per prendere ancora di più in mano la mia vita, ma mi ritrovo a scrivere qui dopo aver avuto un attacco di panico che non avevo da tempo e cerco conforto. Non so che fare. Voi in questi casi consigliate di riprendere le medicine o si può affrontare una cura anche senza?
Grazie mille
Alice
Sono anche conscia che evidentemente il problema non è stato risolto del tutto e che mi sto facendo delle paranoie inutili, ma la mente è strana. Sicuramente in questi giorni mi rivolgerò al mio psichiatra e ho già deciso di iniziare un nuovo percorso di psicoterapia per prendere ancora di più in mano la mia vita, ma mi ritrovo a scrivere qui dopo aver avuto un attacco di panico che non avevo da tempo e cerco conforto. Non so che fare. Voi in questi casi consigliate di riprendere le medicine o si può affrontare una cura anche senza?
Grazie mille
Alice
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Una larga percentuale delle persone che hanno sofferto di attacchi di panico e che non assumono una terapia di "copertura" va incontro ad una ricaduta, se sottoposta ad eventi stressanti.
Lei ha già sperimentato l'efficacia dei farmaci nel suo disturbo, ed anche i loro effetti collaterali.
Una terapia farmacologica è molto probabilmente più rapida di una psicoterapia.
E' lei che deve fare la scelta.
Lei ha già sperimentato l'efficacia dei farmaci nel suo disturbo, ed anche i loro effetti collaterali.
Una terapia farmacologica è molto probabilmente più rapida di una psicoterapia.
E' lei che deve fare la scelta.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Utente
Grazie per la veloce risposta. In effetti questo evento non ci voleva, anche perché è ricaduto un po' tutto sulle mie spalle. E ovviamente le medicine fanno più in fretta ma visto che al momento non sono in condizioni gravissime, proverò solo psicoterapia e se vedo che non ci sono miglioramenti a breve, anzi peggioramenti, ritornerò alle medicine. Mi farò consigliare anche dal mio psichiatra.
Una curiosità, ma ricominciare con le medicine dopo solo due mesi di assenza non comporta nulla?
Grazie mille per la risposta
Una curiosità, ma ricominciare con le medicine dopo solo due mesi di assenza non comporta nulla?
Grazie mille per la risposta
[#4]
Utente
Salve, scusate se rispondo nuovamente, ma essendo il mio psichiatra in vacanza senza che possa ricevermi, mi ha detto di ricominciare la terapia con Cipralex, aumentare gradualmente, fino ad arrivare a 10, come avevo fatto anche un anno fa. Non mi ha vista ma mi fido ugualmente, anche perché le cose stanno andando peggiorando velocemente, e mi conosco, se non ricomincio subito va a finire male. Detto questo, la mia unica paura, che mi sono scordata di chiedere al mio psichiatra (non voglio tartassarlo), è che avendolo già preso fino a nemmeno due mesi fa, questa volta faccia meno effetto, e io voglio guarire in fretta.
Lo so, è una paranoia inutile, ma se fossi mentalmente stabile non starei scrivendo nemmeno qui :D è possibile che essendo il corpo e la mente già abituati al medicinale, ci mettano più tempo una seconda volta?
Grazie per la pazienza
Lo so, è una paranoia inutile, ma se fossi mentalmente stabile non starei scrivendo nemmeno qui :D è possibile che essendo il corpo e la mente già abituati al medicinale, ci mettano più tempo una seconda volta?
Grazie per la pazienza
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.3k visite dal 15/07/2019.
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