Ansia/panico recidiva
Buongiorno, mi rivolgo a voi con una domanda sicuramente frequente ma, credo, sempre molto personale. Ho quasi 49 anni e all'età di circa 36 anni ho cominciato ad avere i primi disturbi da attacchi di panico (inizialmente nemmeno sapevo che erano quelli). Mi capitavano 2/3 episodi all'anno (ovviamente come il tuono a ciel sereno) ma molto forti e persistenti nel tempo, circa 4-8 ore, con: tachicardia, sudorazione forte, gambe di ovatta, oppressione al petto, paura "di tutto", forte diarrea, ansia, tremore delle mani. Con il tempo questi episodi sono diventati più frequenti, anche se meno forti e mutati in una forte ansia ed inquietudine, ed alla fine sono diventati quasi quotidiani. Ho cominciato la psicoterapia settimanale che è andata avanti per circa 1 anno e mezzo ma senza la soluzione definitiva dei sintomi che pensavo fossero dovuti anche dalla grande paura di attacchi di labirintite (ne ho avuti 2 acuti con il relativo ricovero). Ho sempre voluto evitare i farmaci ma alla fine mi sono arresa e ho chiesto al mio psicoterapeuta un supporto farmacologico. Sono stata indirizzata da un medico psichiatra il quale mi ha diagnosticato anche un inizio di leggera depressione. In quel periodo non avevo voglia di fare nulla, anche vestirmi la mattina, prepararmi per uscire, cucinare o fare la spesa era diventato un grosso problema. Volevo solo rimanere nel letto. Mi chiudevo in casa venerdì e riemergevo, con grossi sforzi, solo il lunedì mattina. Le tende di casa che si muovevano mi provocavano l'ansia, uscire ed andare anche al cinema mi provocava l'ansia e non vedevo l'ora di tornare a casa per rimettermi a letto. Trovarmi a cena con amici di vecchia data, all'improvviso, mi provocava ansia tale (diarrea compresa) che mi costringeva di abbandonare il tavolo all'istante. Ho cominciato la terapia con la Modalina e Zoloft che fortunatamente presto ha dato l'effetto. Era una dose quasi pediatrica e non vi era il bisogno di aumentarla. Continuavo sempre la psicoterapia che è mutata in psicoanalisi la quale, a distanza di tempo, ho interrotto a causa di grossi problemi logistici. Continuavo la cura farmacologica sospesa poi definitivamente 2 anni fa. Fino a circa 3 mesi fa non ho avuto alcun disturbo. Poi un bel giorno, dal nulla, è riapparso un leggerissimo attacco di panico, ansia. Successivamente, a distanza di altre 2 settimane, un'altro ancora durato 15 minuti. Poi nulla fino a qualche giorno fa ovvero quei stati d'ansia, che ormai conosco bene, e di inquietudine inspiegabile. Trattasi ovviamente di stati molto blandi ma a me molto chiari quindi vorrei evitare che diventino più forti o ancor peggio, frequenti. Vorrei chiedere cosa in questi casi è consigliabile: ritorno in consulto dal psichiatra? è utile una nuova cura? oppure devo attendere e osservare cosa succederà? le recidive sono normali? sinceramente ho timore anche di partire in vacanza con questi, per ora rari, episodi. Grazie!
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Potrebbero essere dei fenomeni di ricaduta che vanno valutati ed eventualmente trattati in modo specifico.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Gentile utente,
Direi di sì, di risentire lo psichiatra, d'altronde una recidiva del panico non è un evento strano o non atteso. Ovviamente va tenuto conto che l'effetto non è immediato, di solito un mese per bloccare gli attacchi.
Direi di sì, di risentire lo psichiatra, d'altronde una recidiva del panico non è un evento strano o non atteso. Ovviamente va tenuto conto che l'effetto non è immediato, di solito un mese per bloccare gli attacchi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 15/07/2019.
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