Lamictal per ansia grave.
Gentilissimi,
ho 26 anni, la mia dignosi è "disturbo d'ansia di grave entità (a carattere preminentemente ossesivo) e disturbo di conversione (con sintomi pseudo-epilettici)". Ho frequenti deviazioni del pensiero in cui ogni problema mi sembra enorme; provo un'intensa paura, senso di incertezza, impotenza e inettitudine di fronte a qualsiasi difficoltà. Ho spesso visioni catastrofiche sul mio futuro che mi portano a delirare, ma ormai mi sono abituato e accettato e conduco una vita normale, faticosa sì (perché tutto è una lotta), ma normale.
Sono stato inizialmente curato con vortioxetina e, successivamente, con trazodone, dal momento che ho rifiutato categoricamente gli antidepressivi con effetti sessuali. Soffro di ansia anche nel sesso (come in tutto) e quindi non sarei andato certo a peggiorare la mia situazione; furtunatamente ho ricevuto comprensione dal mio caro specialista. L'esito è stato tremendo: istinto al suicidio, agitazione psicomotoria e allucinazioni, sono finito due volte al pronto soccorso.
Il mio specialista ritiene le benzodiazepine un rimedio temporaneo, occasionale (mi prescrive il lorazepam al bisogno) e inadeguato ad un paziente con un disturbo ansioso così severo e persistente nel tempo (8 anni). Inoltre le benzodiazepine mi provocano sonnolenza e ottundimento.
Mi ha incominciato a curare in seguito con degli stabilizzatori del tono dell'umore. Prima il valproato, con buoni risultati alla dose "da cavallo" a cui mi sono spinto senza autorizzazione (200 mg). Dopo averglielo confessato mi ha "tirato le orecchie" e mi ha chiesto di fare il dosaggio ematico che è risultato troppo alto. Ha deciso di passare alla lamotrigina, che mi permette di usarla a dosi alte con un profilo di tollerabilità molto migliore a livello epatico (parole sue ovviamente) e il risultato è sempre tangibilmente buono.
Tuttavia non capisco come mai io risponda così bene a farmaci non indicati per il mio disturbo e a questa domanda il mio specialista risponde in modo vago. Dice che non bisogna guardare le indicazioni ufficiali. Voi cosa ne pensate? Potrebbe esserci qualcosa che non mi viene dichiarato? Qualche problema alla base?
Ringrazio in anticipo.
ho 26 anni, la mia dignosi è "disturbo d'ansia di grave entità (a carattere preminentemente ossesivo) e disturbo di conversione (con sintomi pseudo-epilettici)". Ho frequenti deviazioni del pensiero in cui ogni problema mi sembra enorme; provo un'intensa paura, senso di incertezza, impotenza e inettitudine di fronte a qualsiasi difficoltà. Ho spesso visioni catastrofiche sul mio futuro che mi portano a delirare, ma ormai mi sono abituato e accettato e conduco una vita normale, faticosa sì (perché tutto è una lotta), ma normale.
Sono stato inizialmente curato con vortioxetina e, successivamente, con trazodone, dal momento che ho rifiutato categoricamente gli antidepressivi con effetti sessuali. Soffro di ansia anche nel sesso (come in tutto) e quindi non sarei andato certo a peggiorare la mia situazione; furtunatamente ho ricevuto comprensione dal mio caro specialista. L'esito è stato tremendo: istinto al suicidio, agitazione psicomotoria e allucinazioni, sono finito due volte al pronto soccorso.
Il mio specialista ritiene le benzodiazepine un rimedio temporaneo, occasionale (mi prescrive il lorazepam al bisogno) e inadeguato ad un paziente con un disturbo ansioso così severo e persistente nel tempo (8 anni). Inoltre le benzodiazepine mi provocano sonnolenza e ottundimento.
Mi ha incominciato a curare in seguito con degli stabilizzatori del tono dell'umore. Prima il valproato, con buoni risultati alla dose "da cavallo" a cui mi sono spinto senza autorizzazione (200 mg). Dopo averglielo confessato mi ha "tirato le orecchie" e mi ha chiesto di fare il dosaggio ematico che è risultato troppo alto. Ha deciso di passare alla lamotrigina, che mi permette di usarla a dosi alte con un profilo di tollerabilità molto migliore a livello epatico (parole sue ovviamente) e il risultato è sempre tangibilmente buono.
Tuttavia non capisco come mai io risponda così bene a farmaci non indicati per il mio disturbo e a questa domanda il mio specialista risponde in modo vago. Dice che non bisogna guardare le indicazioni ufficiali. Voi cosa ne pensate? Potrebbe esserci qualcosa che non mi viene dichiarato? Qualche problema alla base?
Ringrazio in anticipo.
[#1]
Vi è indicazione all'uso di stabilizzatori in assenza di risultati apprezzabili con gli antidepressivi.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Ringrazio, ma avrei voluto sapere se esiste una ratio per cui una categoria farmacologica (teoricamente la più indicata) è stata quasi un veleno, mentre un farmaco per il bipolarismo funziona bene. Già che la terapia funziona sono ben contento, è solo pura curiosità su un fatto che non riesco a capire né mi viene spiegato. Se la spiegazione non è alla portata di un profano capisco, come non detto.
Cordialità
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 13.8k visite dal 09/07/2019.
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