Ansia gen e psicoterapia. Come puo' funzionare la cura senza farmaci?
Gentilissimi Dottori, buongiorno.
Vorrei tanto capire come puo' una psicoterapia congnitivo comportamentale, guarire un disturbo di ansia generalizzata e/o un disturbo da attacchi di panico. O anche altre patologie, per dire.
Mi spiego. Io ho ansia generalizzata. Ho provato i farmaci per alcuni anni e stavo bene. In seguito diminuiti (sempre sotto controllo dello psichiatra), fino a sospenderli completamente. Ho avuto una riacutizzazione dei sintomi ansiosi poi pian piano si sono affievoliti.
In seguito (molta ansia, fortissima in seguito a un lutto), ho deciso di iniziare una psicoterapia, e devo dire che dopo alcuni mesi, iniziavo a sentirmi davvero bene, quasi meglio di quanto mi sentissi coi farmaci (antidepr+ansiolitico).
Come puo' una psicoterapia, curare e guarire un tale disturbo? Su cosa agisce?
Perché secondo me, se una persona ha ansia e panico, é perché vi é un'alterazione chimica nel cervello. Di conseguenza solo i farmaci, possono curare questo deficit. Poi pero' provando appunto la psicoterapia, mi sono ricreduta.
Insomma, come funziona la cura per questo disturbo? Su cosa va ad agire?
Grazie mille in anticipo se vorrete rispondermi.
Un cordiale saluto!
Vorrei tanto capire come puo' una psicoterapia congnitivo comportamentale, guarire un disturbo di ansia generalizzata e/o un disturbo da attacchi di panico. O anche altre patologie, per dire.
Mi spiego. Io ho ansia generalizzata. Ho provato i farmaci per alcuni anni e stavo bene. In seguito diminuiti (sempre sotto controllo dello psichiatra), fino a sospenderli completamente. Ho avuto una riacutizzazione dei sintomi ansiosi poi pian piano si sono affievoliti.
In seguito (molta ansia, fortissima in seguito a un lutto), ho deciso di iniziare una psicoterapia, e devo dire che dopo alcuni mesi, iniziavo a sentirmi davvero bene, quasi meglio di quanto mi sentissi coi farmaci (antidepr+ansiolitico).
Come puo' una psicoterapia, curare e guarire un tale disturbo? Su cosa agisce?
Perché secondo me, se una persona ha ansia e panico, é perché vi é un'alterazione chimica nel cervello. Di conseguenza solo i farmaci, possono curare questo deficit. Poi pero' provando appunto la psicoterapia, mi sono ricreduta.
Insomma, come funziona la cura per questo disturbo? Su cosa va ad agire?
Grazie mille in anticipo se vorrete rispondermi.
Un cordiale saluto!
[#1]
"Perché secondo me, se una persona ha ansia e panico, é perché vi é un'alterazione chimica nel cervello. Di conseguenza solo i farmaci, possono curare questo deficit. "
Prima di tutto non è necessariamente un deficit, è una situazione descrivibile in termini chimici, molecolari, certamente.
Ma non torna la seconda parte del suo ragionamento, ovvero: se è chimica, perché non dovrebbe poter funzionare una psicoterapia ?
Quando uno mette in atto dei comportamenti prescritti, produce effetti sul cervello; quando uno riceve dei messaggi, idem; quando uno banalmente nella vita di tutti i giorni interagisce con gli altri e ne ricava benessere o malessere, sempre di chimica parliamo.
Quindi si tratta di un tipo di veicolo per ottenere nel cervello dei cambiamenti, con lo stesso tipo di meccanismo: talvolta subito, altre volte dopo un tempo di latenza, etc.
Prima di tutto non è necessariamente un deficit, è una situazione descrivibile in termini chimici, molecolari, certamente.
Ma non torna la seconda parte del suo ragionamento, ovvero: se è chimica, perché non dovrebbe poter funzionare una psicoterapia ?
Quando uno mette in atto dei comportamenti prescritti, produce effetti sul cervello; quando uno riceve dei messaggi, idem; quando uno banalmente nella vita di tutti i giorni interagisce con gli altri e ne ricava benessere o malessere, sempre di chimica parliamo.
Quindi si tratta di un tipo di veicolo per ottenere nel cervello dei cambiamenti, con lo stesso tipo di meccanismo: talvolta subito, altre volte dopo un tempo di latenza, etc.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La ringrazio tantissimo, Dottor Pacini.
Lei é sempre molto chiaro e preciso!
Quindi si ha lo stesso effetto curativo in entrambi i casi.
Sa, io in questo periodo (per stress) ho fortissima ansia, e nonostante cio', il mio psicoterapeuta ha deciso di avviarci verso la fine della psicoterapia, perché secondo lui, non evitando piu' nulla (o quasi) io sarei guarita dal disturbo. Per i sintomi, l'unico rimasto é il senso di irrealtà e di confusione, che aumenta ovviamente piu' ci penso. Di conseguenza, paura di malattie come psicosi o schizzofrenia o bipolarismo con annessa suggestione (paura di avere allucinazioni e attenzione ad ogni sintomo minimo).Insomma da sempre le mie paure piu' grandi, sono sempre li pronte a saltar fuori. Ma nonostante tutto, il mio psicoterapeuta é irremovibile.
A questo punto, mi chiedevo (e gli chiedevo) se non fosse il caso di iniziare una cura farmacologica ma, la sua risposta é sempre negativa dicendo che scarico sempre la resposabilità di affrontare le mie paure (e sintomi) a terzi, per esempio non solo a figure professionali (lui e il mio psichiatra, chiedendo rassicurazioni) ma anche sui farmaci.
Secondo lei, ci puo' stare il suo ragionamento?
Io penso che se prendessi i farmaci, avrei la certezza matematica di stare bene sempre e, inoltre, penso anche che il farmaco possa eventualmente scongiurare l'evolversi di altra malattia (come quelle che citavo prima..) e cio' mi farebbe sentire piu' protetta (nonostante il mio p. mi dica che alla mia età -40 anni- sia già troppo tardi per certe malattie e psicosi varie....).
Che ne pensa?
Grazie infinite e un cordiale saluto!
Lei é sempre molto chiaro e preciso!
Quindi si ha lo stesso effetto curativo in entrambi i casi.
Sa, io in questo periodo (per stress) ho fortissima ansia, e nonostante cio', il mio psicoterapeuta ha deciso di avviarci verso la fine della psicoterapia, perché secondo lui, non evitando piu' nulla (o quasi) io sarei guarita dal disturbo. Per i sintomi, l'unico rimasto é il senso di irrealtà e di confusione, che aumenta ovviamente piu' ci penso. Di conseguenza, paura di malattie come psicosi o schizzofrenia o bipolarismo con annessa suggestione (paura di avere allucinazioni e attenzione ad ogni sintomo minimo).Insomma da sempre le mie paure piu' grandi, sono sempre li pronte a saltar fuori. Ma nonostante tutto, il mio psicoterapeuta é irremovibile.
A questo punto, mi chiedevo (e gli chiedevo) se non fosse il caso di iniziare una cura farmacologica ma, la sua risposta é sempre negativa dicendo che scarico sempre la resposabilità di affrontare le mie paure (e sintomi) a terzi, per esempio non solo a figure professionali (lui e il mio psichiatra, chiedendo rassicurazioni) ma anche sui farmaci.
Secondo lei, ci puo' stare il suo ragionamento?
Io penso che se prendessi i farmaci, avrei la certezza matematica di stare bene sempre e, inoltre, penso anche che il farmaco possa eventualmente scongiurare l'evolversi di altra malattia (come quelle che citavo prima..) e cio' mi farebbe sentire piu' protetta (nonostante il mio p. mi dica che alla mia età -40 anni- sia già troppo tardi per certe malattie e psicosi varie....).
Che ne pensa?
Grazie infinite e un cordiale saluto!
[#3]
Gentile utente,
a) il suo psicoterapeuta è medico, e quindi può esprimersi sul ruolo della terapia farmacologica in senso prescrittivo ? (ovvero: la faccia o non la faccia ?)
b) il ragionamento che la alla fine è semplicemente la descrizione della sua paura, non è un ragionamento sensato. Lei esprime preoccupazioni rispetto ad una generica idea di "impazzimento"; mica si deve discutere del fatto che non si ammalerà di malattie tipo quelle che ha nominato, o rassicurarla su questo come se fosse una questione posta secondo una logica medica; né che la cura (cosa decisamente assurda) per questo tipo di ansia abbia come scopo quella di ... evitare l'insorgenza di quelle malattie. Ha come scopo mandar via questa preoccupazione se mai.
a) il suo psicoterapeuta è medico, e quindi può esprimersi sul ruolo della terapia farmacologica in senso prescrittivo ? (ovvero: la faccia o non la faccia ?)
b) il ragionamento che la alla fine è semplicemente la descrizione della sua paura, non è un ragionamento sensato. Lei esprime preoccupazioni rispetto ad una generica idea di "impazzimento"; mica si deve discutere del fatto che non si ammalerà di malattie tipo quelle che ha nominato, o rassicurarla su questo come se fosse una questione posta secondo una logica medica; né che la cura (cosa decisamente assurda) per questo tipo di ansia abbia come scopo quella di ... evitare l'insorgenza di quelle malattie. Ha come scopo mandar via questa preoccupazione se mai.
[#4]
Utente
Gentilissimo Dottor Pacini,
mi scuso per il ritardo nella mia risposta.
Lei ha perfettamente ragione. È bravissimo. Ha centrato in pieno.
Rispondendo ai suoi punti:
a) SI.
b) Si è vero. È proprio su questa preoccupazione quasi costante che ho, verso alcuni sinotmi "residui", su cui devo lavorare.
La ringrazio tantissimo per le sue gentili risposte e per i suoi preziosi pareri.
Le auguro una buona giornata!
Cordiali saluti.
mi scuso per il ritardo nella mia risposta.
Lei ha perfettamente ragione. È bravissimo. Ha centrato in pieno.
Rispondendo ai suoi punti:
a) SI.
b) Si è vero. È proprio su questa preoccupazione quasi costante che ho, verso alcuni sinotmi "residui", su cui devo lavorare.
La ringrazio tantissimo per le sue gentili risposte e per i suoi preziosi pareri.
Le auguro una buona giornata!
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 09/07/2019.
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Approfondimento su Ansia
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