Ansia da abbandono
Gentilissimi Dottori,
vi scrivo poiché sento di avere bisogno di un aiuto e di pareri sulla mia situazione.
Dal periodo della laurea magistrale, sono infatuata di un mio professore universitario, che è poi stato il mio relatore di tesi. Ho sempre mantenuto i rapporti su un piano professionale, dal momento che è sposato e molto più anziano di me (all'epoca, oltretutto, ero fidanzata con un compagno di corso).
Dopo la laurea, ho vinto un dottorato di ricerca all'estero e ho iniziato a lavorare con nuovi docenti.
Il mio ex professore mi chiese di restare comunque in contatto e di passare al "tu".
Da due anni, ci sentivamo con regolarità e quando mi era possibile andavo a salutarlo in università per informarlo dei miei studi.
Ero contenta che si fosse creato un rapporto di amicizia privilegiato con una persona che avevo sempre stimato e per la quale provavo anche una certa attrazione.
Il mio malessere è iniziato alcuni mesi fa: il professore ha cominciato ad ignorarmi da un giorno all'altro, non rispondendo più a mail e a chiamate. Di sicuro sta bene, poiché tiene regolarmente lezione e ho saputo che ai miei colleghi risponde subito.
Mi sembra chiaro che abbia scelto per motivi che mi sfuggono di chiudere i rapporti con me.
Questo episodio, di per sè poco significativo, mi sta però togliendo serenità: mi sono sentita abbandonata, in ansia e mi chiedo spesso se magari abbia fatto io qualcosa di sbagliato senza rendermene conto per indurlo a cancellarmi all'improvviso dalla sua vita.
Avrei bisogno di consigli su come non soffrire per questa situazione, che sto vivendo quasi come un lutto.
Grazie a tutti
vi scrivo poiché sento di avere bisogno di un aiuto e di pareri sulla mia situazione.
Dal periodo della laurea magistrale, sono infatuata di un mio professore universitario, che è poi stato il mio relatore di tesi. Ho sempre mantenuto i rapporti su un piano professionale, dal momento che è sposato e molto più anziano di me (all'epoca, oltretutto, ero fidanzata con un compagno di corso).
Dopo la laurea, ho vinto un dottorato di ricerca all'estero e ho iniziato a lavorare con nuovi docenti.
Il mio ex professore mi chiese di restare comunque in contatto e di passare al "tu".
Da due anni, ci sentivamo con regolarità e quando mi era possibile andavo a salutarlo in università per informarlo dei miei studi.
Ero contenta che si fosse creato un rapporto di amicizia privilegiato con una persona che avevo sempre stimato e per la quale provavo anche una certa attrazione.
Il mio malessere è iniziato alcuni mesi fa: il professore ha cominciato ad ignorarmi da un giorno all'altro, non rispondendo più a mail e a chiamate. Di sicuro sta bene, poiché tiene regolarmente lezione e ho saputo che ai miei colleghi risponde subito.
Mi sembra chiaro che abbia scelto per motivi che mi sfuggono di chiudere i rapporti con me.
Questo episodio, di per sè poco significativo, mi sta però togliendo serenità: mi sono sentita abbandonata, in ansia e mi chiedo spesso se magari abbia fatto io qualcosa di sbagliato senza rendermene conto per indurlo a cancellarmi all'improvviso dalla sua vita.
Avrei bisogno di consigli su come non soffrire per questa situazione, che sto vivendo quasi come un lutto.
Grazie a tutti
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Nelle prime fasi di un distacco la sofferenza è fisiologica senza necessità di dover agire in qualche modo e nel tempo si ridurrà.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 703 visite dal 05/07/2019.
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