Problema invalidante e cambiamento
Buongiorno, scrivo per un consiglio, se possibile.
Faccio psicoterapia da parecchi anni con uno psichiatra che fa psicoterapia analitica; in tempi relativamente recenti chiesi una diagnosi e mi è stato riferito un disturbo di personalità dipendente.
Ho dubbi sulla sua diagnosi; ho la disponibilità del DSM 5 e su 8 sintomi indicati, viene stabilito che ai fini della diagnosi nel paziente si devono individuare almeno 5 sintomi, io me ne riconosco uno e cioè quello in cui si fa riferimento a difficoltà ad iniziare progetti autonomamente e laddove si argomenta che può registrarsi un buon funzionamento laddove il soggetto si senta supervisionato.
Io ho questo problema (limitato alla sfera lavorativa/competenze personali), che è altamente invalidante per me, dato non riesco a trovare lavoro né realizzazione personale a livello di competenze. Mi fa rabbia perché non sono stupida. So che potrei fare cose, ma non le inizio e quando le inizio non riesco a progredire. Ed intanto mi sto perdendo.. Ho fatto 3 concorsi, superando la fase iniziale ma non proseguendo quella successiva (non mi sono preparata pur potendo e dovendo e dunque non mi sono presentata); ho fatto un master (scelto con interesse e affrontato con passione) ma non lo sto sfruttando.
Per favore ditemi Voi il Vostro punto di vista. Come dovrei venir aiutata? Come posso cambiare, migliorarmi? Va da sè che la frustrazione che provo per quanto su indicato, mi crea problemi quando conosco un uomo che mi interessa, dato che mi sento 'deficitaria' da questo punto di vista e, dunque, non meritevole di piacere ad un uomo. Grazie molto, un cordiale saluto
Faccio psicoterapia da parecchi anni con uno psichiatra che fa psicoterapia analitica; in tempi relativamente recenti chiesi una diagnosi e mi è stato riferito un disturbo di personalità dipendente.
Ho dubbi sulla sua diagnosi; ho la disponibilità del DSM 5 e su 8 sintomi indicati, viene stabilito che ai fini della diagnosi nel paziente si devono individuare almeno 5 sintomi, io me ne riconosco uno e cioè quello in cui si fa riferimento a difficoltà ad iniziare progetti autonomamente e laddove si argomenta che può registrarsi un buon funzionamento laddove il soggetto si senta supervisionato.
Io ho questo problema (limitato alla sfera lavorativa/competenze personali), che è altamente invalidante per me, dato non riesco a trovare lavoro né realizzazione personale a livello di competenze. Mi fa rabbia perché non sono stupida. So che potrei fare cose, ma non le inizio e quando le inizio non riesco a progredire. Ed intanto mi sto perdendo.. Ho fatto 3 concorsi, superando la fase iniziale ma non proseguendo quella successiva (non mi sono preparata pur potendo e dovendo e dunque non mi sono presentata); ho fatto un master (scelto con interesse e affrontato con passione) ma non lo sto sfruttando.
Per favore ditemi Voi il Vostro punto di vista. Come dovrei venir aiutata? Come posso cambiare, migliorarmi? Va da sè che la frustrazione che provo per quanto su indicato, mi crea problemi quando conosco un uomo che mi interessa, dato che mi sento 'deficitaria' da questo punto di vista e, dunque, non meritevole di piacere ad un uomo. Grazie molto, un cordiale saluto
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Parecchi anni di psicoterapia evidentemente non hanno sortito alcun effetto.
Del resto mostra anche dipendenza in questa relazione terapeutica che non ha portato a miglioramenti sostanziali, lasciando inerti i dubbi che aveva.
A questo punto sarebbe il caso di sentire un altro parere.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Del resto mostra anche dipendenza in questa relazione terapeutica che non ha portato a miglioramenti sostanziali, lasciando inerti i dubbi che aveva.
A questo punto sarebbe il caso di sentire un altro parere.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 578 visite dal 01/07/2019.
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