Elopram
Gentili dottori buongiorno, ho letto in un vostro consulto, che Elopram è attivo al 50%; ho capito male? E se è così cosa significa e cosa comporta l'assunzione di questo farmaco, che ne deve essere prescritto un dosaggio maggiore? A me per depressione e ansia ne è stato prescritto 20 gocce che onestamente mi sembrano troppe, considerando che tutti ne prendono 10, al massimo 15. Vorrei cortesemente che qualcuno mi spiegasse questo fatto del 50% di attività. Grazie mille.
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Gentile utente,
No, la parte attiva dell'elopram è pari al 50% della quantità di farmaco, questo presumo volesse dire. Non c'entra nulla il ragionamento sulle dosi, quelle sono le dosi di efficacia dell'elopram.
Non vedo perché perdere tempo a fare statistiche basate non saprei su cosa. Segua le prescrizioni.
No, la parte attiva dell'elopram è pari al 50% della quantità di farmaco, questo presumo volesse dire. Non c'entra nulla il ragionamento sulle dosi, quelle sono le dosi di efficacia dell'elopram.
Non vedo perché perdere tempo a fare statistiche basate non saprei su cosa. Segua le prescrizioni.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
No. E' già calcolato. Uno prende una dose x per avere un effetto, effetto legato ad una molecola che corrisponde alla metà della dose di citalopram, perché ce ne sono due varianti chimicamente al 50% e miscelate.
Quel preparato si chiama citalopram e, sapendo che il suo effetto è legato alla metà delle molecole in esso contenute, o meglio alla variante s-citalopram, le dosi sono quelle.
Se mai, come è stato fatto, si può ragionare se val la pena di usare solo quel 50% attivo togliendo l'altro, e così infatti è stato fatto: hanno preparato un citalopram s puro, detto s-citalopram o escitalopram, le cui dosi infatti sono, rispetto al citalopram, esattamente la metà.
Quel preparato si chiama citalopram e, sapendo che il suo effetto è legato alla metà delle molecole in esso contenute, o meglio alla variante s-citalopram, le dosi sono quelle.
Se mai, come è stato fatto, si può ragionare se val la pena di usare solo quel 50% attivo togliendo l'altro, e così infatti è stato fatto: hanno preparato un citalopram s puro, detto s-citalopram o escitalopram, le cui dosi infatti sono, rispetto al citalopram, esattamente la metà.
[#7]
Apposta si fanno gli esami, per verificare. Non che poi questa verifica dia una stima di qualsiasi cosa, semplicemente indica che non c'è una situazione limite in questo momento su un parametro. Si fa perché è un esame semplice e qualcosa può far escludere.
[#9]
Ultimamente si tende a indicarlo sempre un ecg, come dicevo perché è l'esame cardiologico più semplice e qualche informazione la dà. Tuttavia non è detto che a livello di prevenzione sia effettivamente incisivo, questo è da vedere. Fino a pochi anni fa non si faceva questo tipo di esame in maniera sistematica, e sinceramente non è qualcosa che sia nato dal basso, piuttosto da raccomandazioni "dall'alto" e dal fatto che è stato poi inserita la questione su tutti i foglietti, tra l'altro a mio parere in maniera tale da allarmare i pazienti, visto che si tratta di un argomento che andrebbe spiegato meglio (qt, aritmie, morte improvvisa etc).
[#10]
Utente
Si in effetti leggerlo fa paura, specie a soggetti ansiosi come me. Se ECG non è sufficientemente attendibile per fare chiarezza sulle patologie che potrebbe provocare questo farmaco, allora cosa si dovrebbe fare? La mia più grande paura è l'aumento del dosaggio, perché adesso prendo 10 gocce ma quando arriverò a 20 crescerà il rischio? Mi scusi se approfitto della sua disponibilità, ma sono davvero spaventata.
[#11]
La segnalazione sul citalopram che ha motivato la riduzione della dose massima consigliata è stata per i 60 mg, in pratica prima si dava fino a 60 mg, ora fino a 40 mg.
Tuttavia ripeto, si parla del QT come fosse un marcatore lineare di aritmia, il discorso è più complesso. Se si allunga, quanto si allunga, il valore corretto per la frequenza, ma soprattutto la sua variabilità sono fattori di rischio.
Il fatto è che per esempio quando si fa un ecg non sempre si è in grado di dire poi se il valore è diverso da quello che sarebbe senza, a meno di non farne due confrontabili, prima e dopo.
Tuttavia ripeto, si parla del QT come fosse un marcatore lineare di aritmia, il discorso è più complesso. Se si allunga, quanto si allunga, il valore corretto per la frequenza, ma soprattutto la sua variabilità sono fattori di rischio.
Il fatto è che per esempio quando si fa un ecg non sempre si è in grado di dire poi se il valore è diverso da quello che sarebbe senza, a meno di non farne due confrontabili, prima e dopo.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.5k visite dal 29/06/2019.
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