Adhd nell'adulto

Gentili Dottori,

Sono un ragazzo italiano di 30 anni che ha vissuto negli USA durante gli ultimi tre anni. Da pochi mesi tornato in Italia. Negli USA mi è stato diagnosticato un disturbo da deficit dell'attenzione e delle lievi turbe dell'umore. Dopo un alcuni tentativi terapeutici con wellbrutin e adderall, sono da ormai due anni sotto trattamento con Vyvanse (Lisdexamfetamine, non commercializzato in Italia), accompagnato da terapia comportamentale e Lamotrigina per l'umore. Purtroppo, la psichiatra che mi ha seguito per quasi tre anni a New York non mi può più seguire ora che sono qui in Italia.

Con l'obiettivo di impostare un percorso terapeutico qui in Italia, mi sono rivolto a un prestigioso centro ospedaliero per i disturbi dell'umore di Milano, dove mi è stato assegnato uno specialista. Non dubito della grande esperienza e della professionalità di tale specialista, ma dopo circa di 45 minuti di colloquio, mi è stato raccomandato di

1) Sospendere il Vyvanse;
2) Dimezzare la dose di Lamotrigina (da 200mg a 100mg), con l'obiettivo di andare a zero nell'arco di qualche settimana.
3) Iniziare con Prozac.

Quando ho obiettato che il Vyvanse è ciò che mi rende possibile vivere una vita (professionale, personale) normale, lo specialista ha sorriso e mi ha detto che in Italia hanno un approccio diverso rispetto agli USA.

Ribadisco che ADHD mi è stato *diagnosticato*, e che l'attuale trattamento è stato rodato nel corso di mesi/anni assieme alla mia psichiatra negli US. Non mi aspetto che un nuovo percorso terapeutico qui in Italia debba per forza avvenire sulle orme del precedente, ma nemmeno che 45 minuti di colloquio bastino per smontare completamente un percorso terapeutico comunque di successo durato quasi due anni.

Non so davvero cosa fare, nè come poter individuare uno specialista qui a Milano che abbia la sensibilità medica di affrontare il mio attuale trattamento almeno come un punto di partenza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

C'è un problema tecnico. La precrizione di farmaci anti-adhd in italia è regolamentata e non tutti gli psichiatri lo possono prescrivere, per quello dell'adulto me ne risulta soltanto uno. Paradossalmente si occupano i neuropsichiatri infantili dell'adhd, per cui quello "dell'adulto" rimane spesso orfano di specialista.
Sicuramente questa cura non ha a che vedere con l'adhd, per cui più che altro la cosa da chiarire è: la diagnosi è cambiata, e con essa la terapia che quindi si ritiene equivalente ? Altrimenti perché non un sostituto anti-adhd ? Il medico non è autorizzato alla prescrizione ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini