Zoloft interrotto improvvisamente
Buonasera/buongiorno,
Recentemente, ho avuto la possibilità di parlare con una persona in merito al suo passato e alla sua esperienza con lo Zoloft. Originariamente seguita da uno psicologo e poi da uno psichiatra, le era stata prescritta una cura a base di Zoloft, ma dopo risultati insufficienti (almeno inizialmente) il dosaggio era stato aumentato fino a 100mg.
Terapia che però è stata interrotta improvvisamente dalla stessa persona senza prima consultare né un medico né lo/gli specialisti che la seguivano. L'interruzione risale ormai a diversi mesi fa ma gli effetti collaterali della stessa ancora sono presenti (più dei 2-3 indicati sul foglietto illustrativo, ma in ogni caso inferiori ad un anno), ma nessuno oltre a chi vi scrive ne è a conoscenza. Tuttavia, avendo avuto contatti diretti e frequenti con questa persona nel periodo di transizione tra l'assunzione e l'interruzione (a mia insaputa), personalmente non ho notato differenze sostanziali nel comportamento e se non me lo avesse confidato, probabilmente non me ne sarei nemmeno accorto, poiché (da ignorante in materia) attacchi di panico e ansia erano episodi isolati.
Dopo esserci confrontati in merito, ho visto di fronte a me una persona con talmente tanta voglia di vivere ed essere libera da tutto questo (brutti pensieri cronici dovuti alla depressione) che in tutta franchezza non mi sento di biasimare la sua scelta di interrompere così bruscamente lo Zoloft. Il problema però è appunto questo; non è stata una cosa graduale e soprattutto non è stata seguita da uno specialista dopo l'accaduto né il sottoscritto era a conoscenza di tutti gli effetti collaterali dovuti alla sopracitata o all'episodio in sé; altrimenti, avrei insistito almeno per una riduzione graduale.
Il motivo che mi porta a scriverVi, è che nel corso dell'ultimo episodio di attacco di panico la situazione è degenerata e ha iniziato a contemplare l'idea del suicidio, perché a detta sua non ci sono altre vie per far andare via dalla sua testa i brutti pensieri che la tormentano da tempo (antecedenti allo Zoloft e l'origine della sua depressione). Ho qualche rudimento in psicologia avendola studiata al liceo tanti anni fa, ma ovviamente non sono minimamente qualificato per gestire una situazione del genere. Al meglio delle mie capacità, sono riuscito comunque a farla ragionare facendo leva sulla logica in modo che arrivasse da sola a capire la situazione, ma so che è una soluzione temporanea e che risuccederà ancora. So anche che la persona in questione è fermamente convinta nel non voler assumere più antidepressivi in vita sua (di nuovo, non condono ma comprendo il perché). Tuttavia, non ha escluso a priori la possibilità di ricominciare a vedere uno specialista, ma non so come meglio approcciare la conversazione. Il problema è che temo le possa essere ri-prescritto lo Zoloft (o simili), vera fonte del problema. Vuole stare meglio ed essere libera, ma non attraverso l'uso di medicine. La capisco, ma non so come fare.
Recentemente, ho avuto la possibilità di parlare con una persona in merito al suo passato e alla sua esperienza con lo Zoloft. Originariamente seguita da uno psicologo e poi da uno psichiatra, le era stata prescritta una cura a base di Zoloft, ma dopo risultati insufficienti (almeno inizialmente) il dosaggio era stato aumentato fino a 100mg.
Terapia che però è stata interrotta improvvisamente dalla stessa persona senza prima consultare né un medico né lo/gli specialisti che la seguivano. L'interruzione risale ormai a diversi mesi fa ma gli effetti collaterali della stessa ancora sono presenti (più dei 2-3 indicati sul foglietto illustrativo, ma in ogni caso inferiori ad un anno), ma nessuno oltre a chi vi scrive ne è a conoscenza. Tuttavia, avendo avuto contatti diretti e frequenti con questa persona nel periodo di transizione tra l'assunzione e l'interruzione (a mia insaputa), personalmente non ho notato differenze sostanziali nel comportamento e se non me lo avesse confidato, probabilmente non me ne sarei nemmeno accorto, poiché (da ignorante in materia) attacchi di panico e ansia erano episodi isolati.
Dopo esserci confrontati in merito, ho visto di fronte a me una persona con talmente tanta voglia di vivere ed essere libera da tutto questo (brutti pensieri cronici dovuti alla depressione) che in tutta franchezza non mi sento di biasimare la sua scelta di interrompere così bruscamente lo Zoloft. Il problema però è appunto questo; non è stata una cosa graduale e soprattutto non è stata seguita da uno specialista dopo l'accaduto né il sottoscritto era a conoscenza di tutti gli effetti collaterali dovuti alla sopracitata o all'episodio in sé; altrimenti, avrei insistito almeno per una riduzione graduale.
Il motivo che mi porta a scriverVi, è che nel corso dell'ultimo episodio di attacco di panico la situazione è degenerata e ha iniziato a contemplare l'idea del suicidio, perché a detta sua non ci sono altre vie per far andare via dalla sua testa i brutti pensieri che la tormentano da tempo (antecedenti allo Zoloft e l'origine della sua depressione). Ho qualche rudimento in psicologia avendola studiata al liceo tanti anni fa, ma ovviamente non sono minimamente qualificato per gestire una situazione del genere. Al meglio delle mie capacità, sono riuscito comunque a farla ragionare facendo leva sulla logica in modo che arrivasse da sola a capire la situazione, ma so che è una soluzione temporanea e che risuccederà ancora. So anche che la persona in questione è fermamente convinta nel non voler assumere più antidepressivi in vita sua (di nuovo, non condono ma comprendo il perché). Tuttavia, non ha escluso a priori la possibilità di ricominciare a vedere uno specialista, ma non so come meglio approcciare la conversazione. Il problema è che temo le possa essere ri-prescritto lo Zoloft (o simili), vera fonte del problema. Vuole stare meglio ed essere libera, ma non attraverso l'uso di medicine. La capisco, ma non so come fare.
[#1]
Lei ha un pregiudizio, la persona di cui parla, che tra l’altro potrebbe anche non averla autorizzata a scrivere qui, ha un pregiudizio simile che lei rafforza.
Ha rudimenti di psicologia per cui non biasima la scelta di una persona di curarsi e quindi non vuole dire che deve andare da u o psichiatra perché altrimenti prescrivono nuovamente una terapia che toglie la libertà.
Veramente fantastico specchio dei nostri tempi.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Ha rudimenti di psicologia per cui non biasima la scelta di una persona di curarsi e quindi non vuole dire che deve andare da u o psichiatra perché altrimenti prescrivono nuovamente una terapia che toglie la libertà.
Veramente fantastico specchio dei nostri tempi.
Dr. F. S. Ruggiero
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