Disturbo d'ansia persistente
Buongiorno.
Da circa un anno soffro di disturbi psicosomatici che non mi danno tregua.
Il tutto inizia in un periodo un po' carico di preoccupazioni (non gravi,comunque) con una sensazione di un sassolino in gola e vampate al volto, che mi sembrava partissero da linfonodi sottomandibolari palpabili che ho da anni e che nessun antibiotico ha mai mandato via. Essendo una persona emotiva, inizio a pensare subito al peggio, perdo immediatamente l'appetito e di conseguenza diversi chili, inizio a sentirmi debole e nauseata e depressa. Si scatena un circolo vizioso in cui comincio ad avvertire ogni sintomo immaginabile ricollegandolo ovviamente a qualche orribile malattia, e il solo pensiero mi annientava, dal momento che ho due bimbi e viviamo soli a 700 km dalla mia famiglia. Per non dilungarmi ulteriormente sui sintomi, vi allego la lista di esami che ho effettuato nel corso di questo anno, per capire se c'è qualcosa che ho sottovalutato. Inizio recandomi al PS dove dopo esami sangue, ecg e lastra torace mi mandano a casa con diagnosi di stato ansioso. Dopodiché visita otorino con fibroscopia negativa, eco addome ok, eco tiroide nessuna anomalia, eco linfonodi diametro max 2 cm con aspetti reattivi, gastroscopia negativa, ulteriori esami del sangue, di nuovo ecg e lastra torace negativa, visita neurologica ok, se mi viene in mente il resto lo allego successivamente. Al momento l unico sintomo invalidante è la dispnea, il dover sospirare in continuazione ma i polmoni sembrano già pieni e pronti a scoppiare e non mi riesce, cosa che mi manda ancora di più in panico, sembra che il mio respiro non sia piu naturale ma debba controllarlo di continuo, tutto il giorno, tranne che durante la notte, dormo tranquillamente. Aggiungo che ho iniziato a lavorare con orari abbastanza pesanti (5:30 /11:00 am tutti i giorni) quindi sicuramente la stanchezza amplifica il tutto. Lo scorso anno il neuropsichiatra mi ha rimesso in sesto con una cura di xanax, paroxetina e deniban, infatti sono stata decisamente meglio durante il periodo estivo, ma con l'arrivo della stagione autunnale il tutto è ricomparso e ho dovuto riprendere tutto tranne il deniban che mi causava iperprolattinemia. Quando assumo lo xanax sto meglio, ma l'effetto mi dura davvero poco e per non abusare spesso sopporto i sintomi. Ormai sono 7 mesi che vivo costantemente in questo modo e sento di stare per impazzire. Ho effettuato un consulto con una psicologa che esclude cause organiche data la gran quantità di esami effettuati, ma non si spiega come i sintomi possano permanere da mesi per l'intero arco della giornata e non in concomitanza di un evento scatenante. Spero che possiate indirizzarmi e consigliarmi su quali ulteriori passi compiere per uscire da questo tunnel. Pensavo ad un ecg da sforzo e ecocuore, non so se può essere utile, ma non mi spiego come mai la psicologa non riesca a inquadrare i sintomi e darmi una diagnosi precisa. Vi ringrazio anticipatamente.
Da circa un anno soffro di disturbi psicosomatici che non mi danno tregua.
Il tutto inizia in un periodo un po' carico di preoccupazioni (non gravi,comunque) con una sensazione di un sassolino in gola e vampate al volto, che mi sembrava partissero da linfonodi sottomandibolari palpabili che ho da anni e che nessun antibiotico ha mai mandato via. Essendo una persona emotiva, inizio a pensare subito al peggio, perdo immediatamente l'appetito e di conseguenza diversi chili, inizio a sentirmi debole e nauseata e depressa. Si scatena un circolo vizioso in cui comincio ad avvertire ogni sintomo immaginabile ricollegandolo ovviamente a qualche orribile malattia, e il solo pensiero mi annientava, dal momento che ho due bimbi e viviamo soli a 700 km dalla mia famiglia. Per non dilungarmi ulteriormente sui sintomi, vi allego la lista di esami che ho effettuato nel corso di questo anno, per capire se c'è qualcosa che ho sottovalutato. Inizio recandomi al PS dove dopo esami sangue, ecg e lastra torace mi mandano a casa con diagnosi di stato ansioso. Dopodiché visita otorino con fibroscopia negativa, eco addome ok, eco tiroide nessuna anomalia, eco linfonodi diametro max 2 cm con aspetti reattivi, gastroscopia negativa, ulteriori esami del sangue, di nuovo ecg e lastra torace negativa, visita neurologica ok, se mi viene in mente il resto lo allego successivamente. Al momento l unico sintomo invalidante è la dispnea, il dover sospirare in continuazione ma i polmoni sembrano già pieni e pronti a scoppiare e non mi riesce, cosa che mi manda ancora di più in panico, sembra che il mio respiro non sia piu naturale ma debba controllarlo di continuo, tutto il giorno, tranne che durante la notte, dormo tranquillamente. Aggiungo che ho iniziato a lavorare con orari abbastanza pesanti (5:30 /11:00 am tutti i giorni) quindi sicuramente la stanchezza amplifica il tutto. Lo scorso anno il neuropsichiatra mi ha rimesso in sesto con una cura di xanax, paroxetina e deniban, infatti sono stata decisamente meglio durante il periodo estivo, ma con l'arrivo della stagione autunnale il tutto è ricomparso e ho dovuto riprendere tutto tranne il deniban che mi causava iperprolattinemia. Quando assumo lo xanax sto meglio, ma l'effetto mi dura davvero poco e per non abusare spesso sopporto i sintomi. Ormai sono 7 mesi che vivo costantemente in questo modo e sento di stare per impazzire. Ho effettuato un consulto con una psicologa che esclude cause organiche data la gran quantità di esami effettuati, ma non si spiega come i sintomi possano permanere da mesi per l'intero arco della giornata e non in concomitanza di un evento scatenante. Spero che possiate indirizzarmi e consigliarmi su quali ulteriori passi compiere per uscire da questo tunnel. Pensavo ad un ecg da sforzo e ecocuore, non so se può essere utile, ma non mi spiego come mai la psicologa non riesca a inquadrare i sintomi e darmi una diagnosi precisa. Vi ringrazio anticipatamente.
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Gentile utente,
Ha preso quindi deniban e anche altre cose forse, per che tipo di diagnosi ?
Non capisco che c'entri che i sintomi persistono col fatto che dovrebbero essere di pertinenza psichiatrica. Dove sta la contraddizione ?
Ha preso quindi deniban e anche altre cose forse, per che tipo di diagnosi ?
Non capisco che c'entri che i sintomi persistono col fatto che dovrebbero essere di pertinenza psichiatrica. Dove sta la contraddizione ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Scusi, non ho specificato perché in effetti il neuropsichiatra mi ha prescritto i farmaci senza farmi parola della diagnosi, mi ha soltanto fatto fare una serie di esami del sangue (tutti i tipi di vitamine, minerali, omocisteina, elettroforesi proteine) forse pensando che il tutto fosse causato da una qualche carenza. Le analisi erano perfette. La psicologa non è riuscita a inquadrare il caso e non può prescrivermi farmaci,unica cosa che al momento mi permette di superare la giornata, e non concepisce il fatto che la sintomatologia sia così continua da mesi.
Inoltre mi chiedevo se i miei sono sintomi tipici di particolari patologie mentali e se ci sono altri esami strumentali che h omesso o dimenticato, prima di rassegnarmi all'idea che sia solo la mente a farmi questo scherzo,dal quale mi sembra purtroppo di non vedere cura né via di uscita.
Inoltre mi chiedevo se i miei sono sintomi tipici di particolari patologie mentali e se ci sono altri esami strumentali che h omesso o dimenticato, prima di rassegnarmi all'idea che sia solo la mente a farmi questo scherzo,dal quale mi sembra purtroppo di non vedere cura né via di uscita.
[#5]
Utente
Prendevo xanax da 0,5 per 3 volte al giorno, una compressa di deniban alla mattina e una di paroxetina alla sera. Premetto che il neuropsichiatra era anche lui un po' sorpreso dalla negatività degli esami da lui prescritti, come se non avesse trovato una causa alla mia depressione/ansia/disturbo che dir si voglia. Ho assunto i farmaci per 5 mesi circa, poi scalati gradualmente visto un miglioramento, infine sospesi per circa 3 mesi, finché i sintomi sono riapparsi ma non ho trovato più il neuropsichiatra disponibile, né altri nelle vicinanze (non guido) di conseguenza mi sono rivolta ad una psicologa nei paraggi ma sembra stranita, come se la mia situazione non dipendesse da problemi di natura psicologica. Per questo chiedevo a voi se i miei fossero sintomi tipici di un qualche disturbo mentale oppure se devo indagare oltre agli esami già fatti per escludere ulteriori cause organiche. Non conosco nessuno che abbia i miei stessi problemi ma se avessi la certezza che dipenda tutto dalla psiche, non esiterei a far sacrifici a cercarne un altro e spostarmi con qualsiasi mezzo sia economico che fisico, altrimenti gradirei sapere quali disturbi fisici possono causare sintomi simili ai miei e quali ulteriori esami devo effettuare per poterli eventualmente escludere e cercare uno psichiatra senza avere dubbi e preoccupazioni. Spero vogliate indirizzarmi.
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Secondo me vi siete intesi male. Se ha dato quella cura, con a monte quindi una diagnosi, uno non si aspetta di trovare niente agli esami. Lo trovasse, metterebbe in dubbio la diagnosi fatta se mai.
I disturbi psichiatrici riguardano l'organo cervello, che poi non si vedano con certe immagini, non significa che siano fatti di spirito.
Detto questo, se la cura aveva funzionato, non saprei perché è stata scalata, e cercherei un altro medico riportandogli semplicemente che aveva fatto una cura con beneficio, e poi è ricaduta.
I disturbi psichiatrici riguardano l'organo cervello, che poi non si vedano con certe immagini, non significa che siano fatti di spirito.
Detto questo, se la cura aveva funzionato, non saprei perché è stata scalata, e cercherei un altro medico riportandogli semplicemente che aveva fatto una cura con beneficio, e poi è ricaduta.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.1k visite dal 18/06/2019.
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